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WIT: Signorina, lei ha un cancro metastatico alle ovaie in stadio avanzato

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La tac senza mdc di Vivian Bearing


Vivian Bearing (Emma Thomson) in Wit
Perchè sono diventato un cancer blogger? Il mio blog si occupa anche di medicina narrativa? Cercando di rispondere a questi quesiti e navigando in internet mi sono imbattuto nel film Wit (forza di spirito, senso dell'umorismo ma tradotto in italiano con la Forza della mente).
Il film comincia con questa drastica diagnosi dell'oncologo Kelekian nei confronti di Vivian Bearing: Signorina Bearing, lei ha un cancro metastatico alle ovaie in stadio avanzato.
Continua il dialogo tra la paziente e l'oncologo:
Dott. Kelekian: Lei insegna signorina Bearing?
Vivian Bearing: Si, come lei, dott. Kelekian.
Dr K.:Certo.
Dr K:Allora, lei presenta una malattia che non è stata diagnosticata né al primo, né al secondo, né al terzo stadio.Ora è un insidioso adenocarcinoma...
V. B.: Insidioso?
Dr K.:“Insidioso” significa non rilevabile ad uno stadio iniziale …
V. B.:“Insidioso” significa subdolo.
Dr K.:Vuole che continui? 
V. B.:Si, naturalmente.
Dr K.:Bene.
Non è un bell'esempio di medicina narrativa. Come dev'essere allora la medicina narrativa? Come si deve comunicare al paziente la sua patologia, in particolare lo stadio e il grado? Come affrontare il tema della sopravvivenza globale (in inglese Overall survival, OS) e della sopravvivenza libera da progressione di malattia (in inglese Progressione-free Survival e in sigla PFS)? Utilizziamo anche i calcolatori per calcolare la sopravvivenza? Perchè narrare la propria patologia oncologica può far bene sia al paziente che al medico?

"Perchè lo studio delle narrazioni? Nell'incontro diagnostico, la descrizione è la forma fenomenica in cui il paziente sperimenta la salute; incoraggia l'empatia e promuove la comprensione tra il medico e il paziente; permette la costruzione degli indizi e delle categorie analitiche utili al processo terapeutico; suggerisce l'uso di un metodo olistico. Nella ricerca, la medicina narrativa aiuta a mettere a punto un'agenda centrata sui pazienti e a generare nuove ipotesi "[T. Greenhalgh, B.Hurwitz ].Questa citazione si trova nell'articolo di Domenica Taruscio, dell'Istituto Superiore di Sanità, dal titolo: Cos’è la Medicina Narrativa.
Mentre andavo alla ricerca di file sulla medicina narrativa, mi sono imbattuto nell'interessante sito  della Società Italiana di Medicina Narrativa.
Ho trovato due articoli interessanti sul film  "WIT", tradotto in italiano con "La forza della mente", un film americano per la TV (HBO) del 2001 diretto dal regista Mike Nichols (premio Oscar) e interpretato dalla brava attrice Emma Thompson (premio Oscar).Il filmè basato sulla piece teatrale, con lo stesso titolo, di Margaret Edson, premio Pulitzer 1999.Il film di Nichols racconta la storia della professoressa Vivian Bearing che, dopo una diagnosi di carcinoma ovarico in stadio avanzato, accetta di sottoporsi ad un regime chemioterapico altamente aggressivo, dimostratosi alla fine inutile ai fini della guarigione.
Ecco una breve presentazione della trama del film, un più approfondito e commentato resoconto  si trova nei due articoli su citati.

Why study narrative?

Vivian Bearing, interpretato da  Emma Thompson, è un professoressa di letteratura inglese  esperta della poesia metafisica, soprattutto degli "Holy Sonnets" (Santi Sonetti) di John Donne. Donne è stato un poeta, religioso e saggista inglese, nonché avvocato e chierico della Chiesa d'Inghilterra. Celebre il suo sermone Nessun uomo è un'isola(meditazione XVII) citato da Ernest Hemingway in epigrafe a Per chi suona la campana, e da cui trae ispirazione un omonimo libro di Thomas Merton.La vita di Vivian cambia improvvisamente quando le viene diagnosticato un  cancro ovarico metastatico di stadio IV (adenocarcinoma). L'oncologo Harvey Kelekian le prescrive 8 cicli chemioterapici per curare la sua malattia, che le provocano vari effetti collaterali (come febbre, brividi, vomito e dolore addominale). Il racconto della sua cura e della sua malattia si intreccia con il racconto della sua storia e della sua vita mentre il pensiero della morte diventa sempre più familiare. Si alternano momenti di ironia e a tratti di sarcasmo, ma anche di tenerezza, debolezza, tristezza e dolore.Nonostante Vivian accetti di sottoporsi ad ulteriori test e trattamenti sperimentali, la malattia progredisce. Si rende conto che i medici curanti, tra cui l'ex studente Jason Posner, la trattano non come una persona da salvare ma come una cavia per i loro esperimenti. L'unica persona che sembra prendersi cura di lei come una persona è Susie Monahan (Audra McDonald ), una delle infermiere.L'unico visitatore che Vivian riceve in ospedale è la sua professoressa e mentore, Evelyn Ashford (Eileen Atkins), che le legge brani tratti da The Runaway Bunny (Il Coniglietto fuggiasco) della scrittrice di libri per bambini Margaret Wise
Brown. Mentre si avvicina alla fine della sua vita, Vivian si rammarica per la sua insensibilità e si rende conto che avrebbe dovuto essere più gentile con le persone che ha incontrato nella sua vita. Vivian negli ultimi istanti comprende che la compassione umana è più importante dell'intelettuale Wit.
Il film si conclude con la morte di Vivian, mentre la sua voce fuori campo recita il Sonetto 10 di John Donne: Death be not proud (Morte non essere orgogliosa).

Morte, non essere troppo orgogliosa, se anche
qualcuno ti chiama terribile e possente
Tu non lo sei affatto: perché
quelli che pensi di travolgere
in realtà non muoiono, povera morte, né puoi uccidere me.
Se dal riposo e dal sonno, che sono tue immagini,
deriva molto piacere, molto più dovrebbe derivarne da Te,
con cui proprio i nostri migliori se ne vanno,
per primi, tu che riposi le loro ossa e ne liberi l’anima.
Schiava del caso e del destino, di re e disperati,
Tu che dimori con guerra e con veleno, con ogni infermità,
l’oppio e l’incanto ci fanno dormire ugualmente,
e molto meglio del colpo che ci sferri.
Perché tanta superbia?
Perché tanta superbia? Trascorso un breve sonno,
eternamente, resteremo svegli, e la morte
non sarà più, sarai Tu a morire.

I due articoli che vi invito a leggere s'intitolano: La forza della mente e I limiti del modello anglosassone: la comunicazione della diagnosi in “La Forza della Mente”.

Dal Sito del dott. Peter Thatcher: Prognosi del cancer allo stomaco

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Dal sito del dott. Peter Thatchertraduco, da non esperto, la parte riguardante la prognosi del cancro allo stomaco. Ma credo a  quello che afferma ogni volta il mio oncologo: Giovanni le statistiche si riferiscono alla malattia e non a te. Attenzione!!! Prima di leggere questo post, presumo che siate pronti ad acquisire da queste informazioni anche ciò che potrebbe essere  emotivamente difficile(afferma il dott. Peter).
Prognosi del cancro allo stomaco
Per conoscere la prognosi del cancro allo stomaco e il tasso di sopravvivenza, bisogna avere una comprensione dello stadio della malattia, che vi mostrerò qui. È inoltre necessario ricordare che molte statistiche dovrebbero essere prese solo come 'valore nominale'. A parte questo, la prognosi nel cancro dello stomacoè importante sia per la persona che soffre della malattia sia per la famiglia e gli amici che vogliono fare piani sia per il presente che  per il futuro. Prima di leggere questo argomento, presumo che siate pronti ad acquisire da queste informazioni anche ciò che potrebbe essere  emotivamente difficile.
Stadiazione TNM
Okay, la ragione per effettuare lo staging è che fornisce ai medici un modo per determinare le migliori opzioni di trattamento e per avere una guida per la prognosi del cancro dello stomaco.
Classicamente il cancro è stato classificato con 2 sistemi di stadiazione.Il primo è noto come stadiazione TNM, il secondo suddivide la stadiazione del cancro allo stomaco in quattro stadi, dalla fase 0 alla fase 4. TNMè sinonimo di T=Tumor, N=Node e M=Metastasis. I nodi (linfonodi) sono le ghiandole linfatiche presenti nel corpo per rimuovere i prodotti di scarto delle cellule. Si può pensare ad essi come un sistema di smaltimento dei rifiuti del corpo. Ilcancro si diffonde attraverso 3 percorsi principali:
Diffusione locale - Il tumore si allarga all'interno della zona dove è sorto.
Diffusione linfatica - Le cellule tumorali migrano ai linfonodi
Attraverso il sangue - Il tumore invade i vasi sanguigni locali e può poi diffondersi in altre parti del corpo È il grado di diffusione che determina la prognosi del cancro stomaco.
Dallo stadio  0 allo stadio 4 cancro dello stomaco
I tumori sono classificati non solo in base al tipo, ma anche in base allo stadio del tumore, che può variare, dallo stadio 0 alla stadio 4. Questa classificazione viene utilizzata per stimare la sopravvivenza al cancro allo stomaco. La ragione per cui vi consiglio di capire il sistema TNM è che essa, come si vedrà in seguito, aiuta anche a determinare la prognosi del cancro dello stomaco. Invece di tradurre la classificazione del dott. Peter Thatcher riporto una tabella che sintetizza sia la classificazione TNM che i corrispondenti stadi (settima edizione 2009). Le parti in giallo sono le modifiche rispetto alla stadiazione 6 (2002).


Allora, siete davvero pronti a conoscere le statistiche?
Se la risposta è sì, si prega di leggere quello che ho da dire in seguito.

Sopravvivenza con  cancro allo Stomaco
Quanto prima il cancro alo stomaco viene conosciuto, migliore è la prognosi in generale. Alla tabella riportata dal dott. Peter, premetto quella del sito Startoncology in Europe anche se i dati sono un po' datati.
In Europa, negli anni 1990-94 la sopravvivenza relativa al carcinoma dello stomaco (Berrino 2003; Sant 2003) è stata modesta in entrambi i sessi: 42% ad un anno e 23% a 5 anni. La sopravvivenza a 5 anni è stata più alta nella popolazione sotto i 45 anni (35%), anche se in questa fascia d?età il cancro gastrico è stato poco frequente. La sopravvivenza diminuisce lentamente con l’aumentare dell’età fino a 74 anni e si riduce fortemente nei pazienti con più di 74 anni (17%). Nell’ambito dei diversi paesi Europei, vi sono importanti differenze di sopravvivenza nei pazienti con tumore gastrico. Possiamo distinguere due gruppi: da una parte la maggior parte dei paesi dell’Europa del nord ed occidentale con sopravvivenze superiori al 20% a 5 anni e, dall’altra, Gran Bretagna, Danimarca ed Europa dell’est con sopravvivenze inferiori al 18% a 5 anni. Oltre allo stadio di malattia alla diagnosi, il case-mix (rispetto alla sede del tumore primitivo) contribuisce a queste differenze di sopravvivenza: il cancro del cardias e della giunzione gastro-esofagea (a prognosi peggiore) costituiscono il 2-3% di tutti i tumori dello stomaco nella maggior parte dei paesi, mentre la percentuale di cancro del piloro, antrale e delle curvature (a prognosi migliore) varia da paese a paese (Verdecchia 2003). La sopravvivenza a 5 anni è aumentata lentamente dal 18% negli anni 1983-1985 al 21% nel periodo 1991-1994 (Roazzi 2003). La sopravvivenza è strettamente dipendente dallo stadio nel quale è diagnosticato il tumore: la sopravvivenza a 5 anni varia da un 3% per la malattia metastatica al 61% nel caso di malattia limitata allo stomaco (Dickman 1999). I dati di sopravvivenza qui riportati sono derivati da informazioni raccolte da registri sul cancro relativi alla popolazione e ci forniscono importanti informazioni sulla base delle quali è possibile misurare i progressi compiuti nella lotta contro il cancro.
Ecco invece la tabella del sito del dott. Peter Thatcher.


Stadio
Di cancro allo stomaco

La prognosi per i pazienti oncologici allo stomaco
% Anno di sopravvivenza

1a
1b
2a
2b
3a
3b
3c
4

71%
57%
46%
33%
20%
14%
9%
4%

Informazione come cura: ONCOGENI E ONCOSOPPRESSORI

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la figura è tratta dalla rivista scientifica Oncogene
Dopo aver scritto post sul tema della cura centrata sul paziente, paziente esperto e paziente empowered, nell'ottica dell'informazione come cura, affronto il tema degli oncogeni e degli oncosoppressori, tratti dall'enciclopedia Treccani.it, per meglio comprendere come avviene la formazione del tumore.
(vedi post: British Medical Journal: "Che la rivoluzione dei pazienti abbia inizio"; Gavino Maciocco: "The patient evolution" - "Niente che mi riguarda può essere fatto senza di me”)

Oncogène = In genetica, gene che può potenzialmente indurre trasformazione neoplastica nelle cellule che lo contengono o nelle cellule dove viene introdotto. oncogeni e oncosoppressori - approfondimento di Carla Boccaccio, Paolo M. Comoglio (Enciclopedia della Scienza e della Tecnica)come si guastano i geni responsabili del cancroTutto il nostro patrimonio genetico è soggetto a danni che ne minacciano l’integrità e che rischiano di distruggere o distorcere le informazioni per la costruzione e il mantenimento delle cellule e, in definitiva, dell’intero organismo... Leggi
Oncosoppressore = In genetica molecolare, geneche regola la proliferazione delle cellule, anche noto come antioncogene. Gli eventi che portano le cellule normali alla trasformazione neoplastica sono determinati da mutazioni in due classi di geni, i protooncogeni e gli oncosoppressori. I protooncogeni favoriscono la crescita cellulare, mentre gli antioncogeni la inibiscono. Nella maggior parte delle forme ereditarie di tumore sono presenti mutazioni dei geni oncosoppressori. Un individuo può... Leggi
ONCOGENI E ONCOSOPPRESSORI di Sergio Nasi -Treccani.it
(…) In definitiva, il cancro è una malattia delle cellule di diversi tessuti, dovuta al malfunzionamento dei circuiti genetici che ne controllano la sopravvivenza, la proliferazione, lo sviluppo e il comportamento sociale, cioè l’invasività. Ma come possono andare fuori controllo questi circuiti così sofisticati? Semplificando, si può paragonare una cellula a un’automobile, che può andare fuori controllo se si accelera troppo o si rompe un freno: le alterazioni riscontrate nel cancro a carico di vari geni hanno effetti paragonabili, in quanto i geni acceleratori sono gli oncogeni, mentre quelli con funzione di freno sono i soppressori tumorali o antioncogeni. (…)
La storia dei geni del cancro
C’è voluto molto tempo per elaborare questi concetti che sembrano così semplici e quasi scontati. La connessione tra cancro e geni è nascosta dal fatto che molti tumori sono dovuti a fattori ambientali. Già alla fine del 18° sec. Percivall Pott comprese che il carcinoma dello scroto, una malattia frequente negli spazzacamini, era causato dai prodotti della combustione del carbone fossile, come il catrame, e nella seconda metà del 19° sec. Richard von Volkmann scoprì che il catrame era responsabile di tumori cutanei anche in altri lavoratori. La relazione tra amianto e cancro umano fu descritta nel 1907sulla base di evidenze cliniche; sono inoltre noti fin da tempi lontani gli effetti cancerogeni del tabacco da fiuto, per es. per il cancro del naso. Il fumo di sigaretta, il catrame e vari prodotti di combustione contengono benzopireni che sono coinvolti nella loro attività carcinogenica. La relazione tra geni e cancro apparve più chiara quando si capì che i benzopireni e numerose altre sostanze, come benzene, cloruro di vinile, arsenico, cromo, sono cancerogene in quanto provocano lesioni sul DNA (De­oxyriboNucleic Acid). Ma la prova del nove per una malattia genetica è l’ereditarietà. Il cancro in genere non è ereditario, in quanto nella grande maggioranza dei casi le alterazioni geniche che lo causano non sono presenti nelle cellule germinali, e quindi non sono ereditabili, ma avvengono dopo il concepimento, nelle cellule ‘adulte’, quelle somatiche. Ciò implica che gran parte dei tumori sono riconducibili a fattori di rischio ambientali: sostanze nocive, quali fumo, inquinanti atmosferici e radiazioni, o determinati comportamenti, per es. una cattiva alimentazione.
Tuttavia, esistono numerosi tumori con una forte componente ereditaria. Il primo esempio individuato fu quello del cancro al seno, del quale già gli antichi romani sembra avessero notato la ricorrenza familiare. Ma il contributo decisivo in materia risale alla metà del 19° sec., quando il medico e neurofisiologo Paul Broca osservò che nella famiglia di sua moglie, nel corso di quattro generazioni, ben 10 donne su 24 erano morte di cancro al seno e molti altri individui di ambo i sessi avevano sofferto di altri tumori. Ne concluse che ciò non era attribuibile al caso. Oltre cento anni dopo sono stati identificati due geni, Brca1 e 2, che predispongono al cancro al seno. Un altro caso famoso fu scoperto dall’oftalmologo brasiliano Hilário de Gouvêa quando, nel 1872, praticò un’enucleazione (rimozione dell’occhio) a un ragazzo con un tumore della retina, il retinoblastoma. Il ragazzo si sposò poi con una donna senza casi di cancro in famiglia. La coppia ebbe due figlie, entrambe affette da retinoblastoma bilaterale. Anche per il melanoma, uno studio epidemiologico del 1820 aveva descritto una famiglia che andava soggetta a lesioni della pelle. Si sa ora che la presenza di un tipo di neo, il nevo displastico, può portare a un melanoma maligno, e si è identificato un gene, p16, che predispone alla malattia.
Nei tumori ereditari, una delle lesioni genetiche necessarie allo sviluppo del tumore viene trasmessa at­traverso la linea germinale, ed è perciò presente in tutte le cellule dell’individuo. A differenza dei casi sporadici, cioè non ereditari, i tumori ereditari si caratterizzano per l’età precoce di insorgenza, la presenza di lesioni neoplastiche in diversi organi o di lesioni bilaterali in caso di organi pari come occhi e reni, e l’associazione con altre patologie; tuttavia non tutti gli individui che ereditano il gene malato sviluppano la malattia. Solo l’identificazione dei geni coinvolti nel cancro è stata in grado di dare sostanza a tutte queste osservazioni.

Oncogeni virali
Di estrema importanza fu la scoperta che fece Francis Peyton Rous nel 1910 di un virus oncogeno in grado di causare nei polli un cancro del tessuto connettivo, il sarcoma. Il virus del sarcoma di Rous (Rous sarcoma virus, RSV) fu il prototipo di una famiglia di piccoli virus con genoma a RNA (RiboNucleic Acid), i retrovirus, molti dei quali capaci di provocare diversi tumori negli animali. Esistono anche numerosi virus oncogeni con genoma a DNA, come i virus papova (papilloma; polioma; SV40, Simian Virus 40) e il virus di Epstein Barr. I virus più piccoli sia a DNA sia a RNA, come i retrovirus, contengono un numero molto limitato di geni, e fu quindi relativamente facile identificare quelli responsabili delle proprietà oncogene. Nei virus a DNA sono, per es., l’antigene T del polioma e di SV40e le proteine E6 ed E7 del virus papilloma. Anche se nell’uomo la gran parte dei tumori non è provocata da virus, questi ultimi sono però coinvolti nel 10-15% dei casi. Per es., il virus di Epstein Barr è implicato in alcuni linfomi, e il virus papilloma umano, genotipi 16-18, è responsabile di molti casi di carcinoma dell’utero. Il vaccino contro la proteina dell’involucro virale dei virus papilloma umani è usato per la prevenzione del tumore. Harald zur Hausen è stato insignito del premio Nobel per la medicina o la fisiologia nel 2008 per la scoperta delle capacità oncogene dei virus papilloma umani. Il primo oncogene fu isolato nel 1970 dal retrovirus RSV e fu chiamato Src. Fu sorprendente scoprire che Srcè in realtà un normale gene cellulare che il virus cattura dalle cellule infettate e poi si converte in gene del cancro per mezzo di mutazioni. La proteina codificata da Srcè una tirosinachinasi: rispetto al normale gene Src presente in tutte le cellule, il gene Src del virus oncogeno presenta mutazioni che causano un’attività chinasica maggiore e sregolata. Anche tutti gli altri oncogeni dei retrovirus, come Myc, Ras, Abl, Fos, sono normali geni cellulari modificati.

Dati USA recenti sulla sopravvivenza per il tumore allo stomaco

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fig. 1


fig. 2
In un precedente post ho riportato i dati sulla sopravvivenza per il cancer allo stomaco trovati nel sito del gastroenterologo inglese Peter Thatcher. Qualcuno ha detto che sono dati vecchi. E' vero! Sono andato allora alla ricerca di quelli più recenti nel sito del National Cancer Institute, eccoli nelle tre foto. Chiaramente si riferiscono agli USA. Si legge nella fig. 1: Poiché le statistiche di sopravvivenza si basano su grandi gruppi di persone, non possono essere utilizzate per prevedere esattamente cosa 
accadrà a un singolo paziente. Non ci sono due pazienti del tutto uguali, e il trattamento e la risposta al trattamento può variare notevolmente. 
Nella fig. 2 vengono riportati i dati in generale per il cancer allo stomaco (stomach at glance).
Il numero di nuovi di casie di decessi per cancro allo stomaco per 100.000 abitanti: il numero di nuovi casi è stato del 7,5per 100.000abitanti, uomini e donne,ogni anno. Ilnumero di decessiè stato del 3,5per 100.000abitanti, uomini e donne,ogni anno. Queste cifresonoaggiustate per etàe sulla base del periodo 2007-2011 per i casi di cancro e2006-2010 per i decessi.
Il rischio di sviluppareil cancro: A circa lo0,9% degli uominie delle donnesaràdiagnosticato un cancroallo stomacoad un certo puntodurante la loro vita, sulla base dei dati2008-2010.
La prevalenzadiquesto tipo di tumore:Nel 2011, c'erano circa74.035persone che vivevano conun cancroallo stomaconegli Stati Uniti. Si stima che nel 2014 ci saranno 22.220 casi di cancer allo stomaco negli USA, 1,3% di tutti i casi di cancro. 10.990 morti stimate per stomach cancer nel 2014, che rappresentano l'1,9% di tutte le morti per cancer. Come si vede dal grafico della figura 3 sia i nuovi casi che le morti per stomach cancer stanno diminuendo

fig.3
Nella fig. 3 si afferma che lo stadio del cancer alla diagnosi, che si riferisce all'estensione del cancer nel corpo, determina le opzioni di trattamento e ha una forte influenza sulla sopravvivenza. In generale, se il cancro si trova  solo nella parte del corpo dove è iniziato si dice che è localizzato (talvolta viene indicato come stadio 1). Se si è diffuso in una parte diversa del corpo si dice che lo stadio è regionale o distante. Quanto prima  si scopre il cancro allo stomaco, più alta è  la probabilità che una  persona possa sopravvivere per cinque anni dopo la diagnosi. Per il cancro allo stomaco, il 25,7% viene diagnosticato in zona locale. La sopravvivenza a 5 anni per il cancro dello  stomaco localizzato è del  64,1%. Il 29% ha intaccato i linfonodi.
fig. 4
Fig. 4: Tenere tracciadel numero dinuovi casi, dei decessie della sopravvivenzanel tempo (trend) può aiutare gli scienziatia capirese siano stati compiutiprogressie dovesono necessarie ulteriori ricercheper affrontare sfidecome il miglioramentodello screeningo per trovaremigliori trattamenti.
Le percentualiper i nuovicasi di cancroallo stomacosono diminuitein media dell'1,5% ognianno nel periodo2002-2011. I tassi di mortalitàsono scesiin mediadel 3,0%ognianno nel periodo 2001-2010. La tendenza alla sopravvivenza a 5 anniè riportata sotto la figura.
Glossario dei termini statistici (da NCI)
Incidenza = Il numerodinuovi casi diagnosticatinel corso di undeterminato periodo di tempo.
Mortalità = Numero di morti in un determinato periodo di tempo. 
Sopravvivenza = Le statistiche di sopravvivenzaper cancrosono tipicamenteespresse comepercentuale dei pazientivivia un certa data successiva alladiagnosidel loro cancro. La sopravvivenza relativaè una stimadella percentuale deipazienti checi si aspetterebbesopravvivano aglieffetti delloro cancro. Sopravvivenza osservataè la percentualeeffettiva dipazienti ancoravivia un determinatoperiodo di tempo dopo la diagnosidi cancro. Sopravvivenzacalcola idecessi pertutte le cause, per cancroo altro.
Prevalenza = Laprevalenzaè definita comeilnumeroo percentualedipersone che sono vive ad una certa datain una popolazioneche in precedenzaaveva unadiagnosidella malattia. Comprendenuovi(incidenza) e vecchi casied èfunzione siapassatoincidenzaesopravvivenza. Informazionisullaprevalenzapossono essere utilizzateper la pianificazionesanitaria, l'allocazione delle risorsee per stimare lasopravvivenza al cancro.

Nuova classificazione molecolare dell'adenocarcinoma dello stomaco

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Sulla prestigiosa rivista scientifica Nature (on line) del 23 luglio 2014 è stato pubblicato un articolo dal titolo:Comprehensive molecular characterization of gastric adenocarcinoma (Caratterizzazione molecolarecompletadell'adenocarcinomagastrico). La ricerca rientra nel progetto del TheCancer GenomeAtlas(TCGA).
Il progetto TCGAè gestitocongiuntamente dalNational Cancer Institute(NCI) e dal National Human Genome Research Institute (NHGRI), entrambe appartengono al National Institutesof Health(NIH), Ministero della Salute USA; l'obiettivo è quello di caratterizzareglobalmentei genomi dipiù di 30tipi di cancro. IlResearch NetworkTCGAha generatoi datiepubblicatele analisidi uncerto numero di tumori, ognuno dei quali puòessere trovato nelsito del TCGA, http://www.cancergenome.nih.gov.

Traduco dall sito dell'ISB un articolo di TheoKnijnenburg (ricercatorenelShmulevichLab e membrodel Comitato EditorialeISB) che riporta una compresibile sintesi dell'articolo di Nature. L'Institute for Systems Biology (ISB) è un'organizzazione di ricerca non profit con sede a Seattle, Washington.

I punti principali della ricerca sono:

I quattrosottotipi dicancro gastrico
il cancrogastricoha unalto tasso di mortalità, mai sistemi di classificazioneattuali nonsonostati efficacinel contribuire aidentificarei sottotipirilevantiper il trattamentodella malattia. i ricercatoriTCGAhanno integratodati molecolarida295tumoridello stomacoehanno scopertoquattrosottotipi dicancro gastrico.
• la Classificazionedei pazientiinquesti quattrosottotipiapre la strada allo sviluppo di nuoveterapie personalizzate. Il cancro gastricoè tra le primecinquecausedimortalità per cancro, responsabile dicirca723.000decessinel 2012 nel mondo. Attualmente esistonosistemi di classificazioneperil cancro gastrico, ma sonodi scarsautilità clinica. Quindi c'èun grande bisogno dirobustestratificazioneper migliorare la diagnosie la terapiadel paziente. Come parte del progetto diTheCancer GenomeAtlas(TCGA), i ricercatori della ISBed i loro collaboratorihanno sviluppatoe applicatouna varietà di approccicomputazionali perintegrare i datimolecolarida 295tumoriprimari dello stomaco. Queste analisihanno contribuito aun nuovosistema di classificazioneche suddivideil cancro gastricoin quattrosottotipimolecolaridistintiStudiandole basigenomichee molecolari delcancro gastrico, i ricercatorisono stati in gradodi individuarele caratteristiche di questiquattro nuovisottotipi:
1)  EBV (Epstein-Barr virus-infected=infezione da virus Epstein-Barr );
2) MSI (microsatellite instability=instabilità);
3) GS (genomically stable=stabilità genomica);
4) CIN (chromosomal instability=instabilità cromosomica). 
I tumoridi ognisottotiposono statitrovati in tuttolo stomaco, mai tumoriCINsi sono verificati piùspessonellagiunzione gastroesofageaedel cardias, mentre lamaggior parte dei tumoriEBV-positivi erano presenti nelfondo gastricoo nel corpo. Le differenzemolecolari traquesti quattro sottotipisono di primariaimportanza e saranno di aiuto nellaterapiapersonalizzata per questa malattia.

Questo documento sul cancrogastricoè ladecimapubblicazione del TCGAper descriverela caratterizzazionemolecolarecompleta diuncancro importante. In6di questi 10progetti, i ricercatori dell'ISB hanno svolto unruoloimportante nell'analizzare eintegrareidati molecolaridi diveresi tumori. ISBha anche sviluppatostrumenti di visualizzazioneinterattiva, comeRegulome Explorere GeneSpot , per rendere più facileperla comunità di ricercal'esplorazione del set di dati. (…) Gli sforziin corso all'internodel progetto TCGAfornirannola base permolti studidi oncologia clinica e per nuove terapie, sempre più personalizzate; i ricercatoriISBcontinuerannoa dare il loro contributo aquesto importante lavoro.

OMS: «L’infezione del virus Ebola avanza a velocità incontrollabile».

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Hai scelto il paese sbagliato per creare problemi
La colpa potrebbe essere dei pipistrelli. Ma anche della siccità. Condizioni favorenti per il virus Ebola che si sta diffondendo con grande velocità in quattro paesi africani, Guinea, Sierra Leone, Liberia e da pochi giorni anche Nigeria.
L’Oms non usa giri di parole: «L’infezione avanza a velocità incontrollabile».E’ intervenuto Barack Obama: «Questo virus è qualcosa da prendere molto sul serio. Non si tratta di una malattia facilmente trasmissibile ma bisogna identificare, mettere in quarantena e isolare chi può trasmetterla». In via precauzionale saranno aumentati i controlli anche sui leader africani che dalla prossima settimana saranno alla Casa Bianca per il summit Usa-Africa (dal Messaggero).
La malattia da virus Ebola (EVD), precedentemente nota come febbre emorragica da virus Ebola, è una malattia grave, spesso fatale, con un tasso di mortalità fino al 90 %. La malattia colpisce gli uomini e i primati (scimmie, gorilla, scimpanzé).

L’Ebola è apparsa la prima volta nel 1976 in due focolai contemporanei: in un villaggio nei pressi del fiume Ebola nella Repubblica Democratica del Congo, e in una zona remota del Sudan.
L'origine del virus non è nota, ma i pipistrelli della frutta (Pteropodidae), sulla base delle evidenze disponibili, sono considerati i probabili ospiti del virus Ebola (dal Ministero della Salute)
Quanto è resistente il virus EBOLA?
Il virus Ebola viene ucciso facilmente da sapone, candeggina, luce solare o asciugatura. Il lavaggio in lavatrice di indumenti contaminati da liquidi è sufficiente a distruggere il virus Ebola. Il virus Ebola sopravvive solo per breve tempo su superfici esposte alla luce solare o secche.
Cosa sapere sull'Ebola (Corriere della Sera)
Ecco allora cosa sapere su Ebola (un virus comparso sulla scena la prima volta nel 1976):
1) Il periodo di incubazione di Ebola va da 2 a 21 giorni.
2) I sintomi sono: febbre alta, nausea, vomito e diarrea, fino ad arrivare ad emorragie diffuse.
3) Il contagio avviene solo nel momento in cui si manifestano i sintomi e soltanto per contatto con i fluidi corporei del paziente, mai per via aerea; pertanto attenzione a toccare vomito, saliva, sangue o feci.
4) Lavare spesso le mani e gli indumenti indossati: sapone, candeggina, luce solare o asciugatura uccidono facilmente il virus Ebola come altri virus.
5) Cucinare bene i cibi in particolare quelli di origine animale e mangiare frutta perfettamente integra, cioè non contaminata dai morsi dei pipistrelli della frutta (Pteropodidae).
6) Non esiste né vaccino preventivo, né una terapia specifica per il virus Ebola.
7) È fondamentale un intervento precoce appena si manifestano i sintomi: è questa la sola possibilità per abbassare la mortalità che è del 90%.
8) Chiedere ai primi sintomi subito assistenza medica, sia che siate all’estero che in Italia e riferite di contatti e posti in cui siete stati.
9) Sul portale del Ministero della Salute, una scheda con 15 domande e risposte a cura della direzione generale della prevenzione, l’Oms e l’Ecdm (Centro europeo per la prevenzione delle malattie) offre consigli ancor più dettagliati per chi deve viaggiare o è di rientro dall’estero.

Video sulla sicurezza dei farmaci: giudizi discordanti tra FDA ed EMA

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Ho trovato nel sito di Xagena (MedVideo.it) questo interessante video dal titolo: Sicurezza dei farmaci: giudizi discordanti tra FDA ed EMA.
Nel video si parla di una serie di farmaci non approvati negli USA per il non favorevole rapporto rischio-beneficio ma approvati in Europa e presenti in Italia. Nella vignetta umoristica, che ho inserito io, si legge: Farmaco approvato dalla FDA. Nell'etichetta in piccolo: Attenzione farmaco approvato dalla FDA.
La Food and Drug Administration (Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali, abbreviato in FDA) è l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. Esso dipende dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti.
L'FDA ha come scopo la protezione della salute dei cittadini attraverso regolamenti che controllino la messa sul mercato dei prodotti che sono sotto la sua giurisdizione, tra cui i farmaci, gli alimenti, gli integratori alimentari e gli additivi alimentari, i mangimi e farmaci veterinari, le attrezzature mediche, il sangue, gli emocomponenti e gli emoderivati per trasfusioni e i cosmetici. Tra gli strumenti di controllo sono previsti sia valutazioni prima della messa sul mercato che il monitoraggio post-commercializzazione. È presieduta da un Commissario che viene nominato dal Presidente degli Stati Uniti d'America e confermato dal Senato. L'attuale Commissario è Margaret A. Hamburg. La FDA ha la sua sede principale a White Oak, Maryland . L'agenzia ha inoltre 223 uffici e 13 laboratori situati in tutto i 50 stati , nelle Isole Vergini e a Porto Rico . L'Agenzia europea per i medicinali (dall'inglese European Medicines Agency EMA, precedentemente conosciuta come European Agency for the Evaluation of Medicinal Products EMEA) è l'agenzia comunitaria dell'Unione europea per la valutazione dei medicinali.
Con la creazione dell'agenzia ci si è prefissi il duplice scopo di ridurre il costo (circa 350 milioni di dollari l'anno) che le aziende farmaceutiche dovevano sostenere per ottenere le approvazioni dei farmaci separatamente dall'autorità di ciascuno Stato membro e nello stesso tempo di ridurre le tendenze protezionistiche degli Stati che potevano ostacolare le approvazioni di farmaci potenziali concorrenti di quelli già presenti sul mercato interno. Attualmente l'Unione europea detiene circa un terzo della vendita di nuovi farmaci sul mercato mondiale.
Esiste però anche l'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), istituzione pubblica competente per l’attività regolatoria dei farmaci in Italia.

Tumore gastroesofageo in stadio avanzato trattato con chemioterapia di combinazione con Antraciclina, Platino e Fluoropirimidina: tromboembolismo

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Quando sono stato colpito, durante la chemio con Xeloda e Cisplatino per la recidiva epatica, da una trombosi venosa profonda alla gamba destra mi sono posto e ho posto ai medici domande sulle cause di questa patologia. Era dovuta alla chemio? Era causata dalla patologia? Era una combinazione delle due? Ho trovato sul sito di Xagena questo articolo, tratto dal Journal of Clinical Oncology che risponde in parte alle mie domande: Tumore gastroesofageo in stadio avanzato trattato con chemioterapia di combinazione con Antraciclina, Platino e Fluoropirimidina: tromboembolismo
I dati relativi alla prevalenza e agli esiti degli eventi tromboembolici nei pazienti con tumore gastroesofageo in stadio avanzato, sottoposti a chemioterapia, sono limitati.
E’ stata compiuta un’analisi esplorativa, prospettica, degli eventi tromboembolici in uno studio randomizzato e controllato su 964 pazienti reclutati tra il 2000 e il 2005, e trattati con chemioterapia di combinazione a base di Epirubicina, Platino e Fluoropirimidina per tumore gastroesofageo avanzato o localmente avanzato.
I regimi erano costituiti da Epirubicina (E), Cisplatino (C), Fluorouracile ( F ) [ regime ECF ]; Epirubicina, Cisplatino, Capecitabina ( X ) [regime ECX]; Epirubicina, Fluorouracile, Oxaliplatino (O ) [regime EOF], e Epirubicina, Oxaliplatino, Capecitabina [ regime EOX ].
Il Fluorouracile è stato somministrato per infusione continua con un dispositivo di accesso venoso centrale assieme a 1 mg di Warfarin per la tromboprofilassi.
L’esito principale era l’incidenza di eventi tromboembolici (venosi e arteriosi) nella coorte di pazienti trattati, in accordo alla chemioterapia.
L’incidenza di tutti gli eventi tromboembolici, di quelli venosi e di quelli arteriosi, tra i 964 pazienti trattati è stata, rispettivamente, pari a 12.1%; 10.1% e 2.2%.

Sono stati osservati pochi eventi tromboembolici nel gruppo Oxaliplatino rispetto ai gruppi con Cisplatino ( EOF/EOX vs ECF/ECX: 7.6% vs 15.1%; P=0.0003 ).

Il Cisplatino è stato identificato come fattore di rischio per eventi tromboembolici nell’analisi multivariata ( hazard ratio, HR=0.51; P=0.001 ).
Non si sono verificate differenze nell’incidenza di eventi tromboembolici per il gruppo Fluorouracile rispetto ai gruppi con Capecitabina.
L’incidenza di trombosi legata al dispositivo di accesso venoso centrale è stata del 7% ( bracci ECF/EOF ).
La sopravvivenza generale è risultata peggiore nei pazienti che erano andati incontro a eventi tromboembolici rispetto a quelli che non avevano presentato eventi tromboembolici (sopravvivenza mediana: 7.4 vs 10.5 mesi; HR=0.8; P=0.043).
In conclusione, questa analisi ha quantificato in maniera prospettica l’incidenza/pattern degli eventi tromboembolici in pazienti con tumore gastroesofageo allo stadio avanzato, trattati con 4 regimi tripli.
E’ stato osservato un effetto trombogenico differenziale in base all’impiego di Platino, e un esito meno favorevole associato all’insorgenza di eventi tromboembolici nel corso del trattamento.
Gli eventi tromboembolici correlati alla chemioterapia dovrebbero essere presi in considerazione nella valutazione del rapporto rischio/beneficio del trattamento. ( Xagena_2009 )
Autori: Naureen Starling, Sheela Rao, David Cunningham, Timothy Iveson, Marianne Nicolson, Fareeda Coxon, Gary Middleton, Francis Daniel, Jacqueline Oates, and Andrew Richard Norman, Journal of Clinical Oncology 2009; 27: 3786-3793

Slow Medicine: imparare a fare domande per imparare a scegliere con saggezza, insieme al medico

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Cos'è la Slow Medicine?Slow Medicine è innanzitutto un'idea: Nasce dall'incontro di persone che, con esperienze e culture diverse, hanno operato ed operano all'interno del mondo delle cure per la salute e che negli ultimi trent'anni hanno prodotto pensiero e ricerca sul sistema sanitario dal punto di vista organizzativo, strutturale, metodologico, economico, comunicativo. L'idea che i fondatori di Slow Medicine condividono è che cure appropriate e di buona qualità e un'adeguata comunicazione fra le persone riducano i costi dell'organizzazione sanitaria, riducano gli sprechi, promuovano l'appropriatezza d'uso delle risorse disponibili, la sostenibilità e l'equità dei sistemi sanitari, migliorino la qualità della vita dei cittadini nei diversi momenti della loro vita. Sobria, rispettosa, giusta - Sono le parole chiave che sintetizzano questa idea di cura basata sulla sostenibilità, sull'equità, sull'attenzione alla persona e all'ambiente. Slow Medicine è una rete: Per la loro storia, per l'esperienza professionale e per l'attività che svolgono, i fondatori di Slow Medicine si collocano in punti diversi del sistema della cura: dalla qualità all'organizzazione sanitaria, dalla formazione alla prevenzione, alla medicina sociale, alla comunicazione visiva. Questo fa di loro una rete attiva e dinamica, in cui ognuno contribuisce con il proprio pensiero e la propria esperienza all'obiettivo di riproporre un sistema sanitario di qualità sostenibile.
La rete è in costante espansione, perchè Slow Medicine ha l'obiettivo di coinvolgere professionisti sanitari, associazioni di professionisti, cittadini, associazioni di pazienti e di familiari in un laboratorio in progress di progettazione di buone pratiche di aiuto e di cura. In questo senso definiamo Slow Medicine una rete di idee in movimento, che si avvale della prospettiva sistemica, del counselling, della medicina narrativa, dei principi del design, dell'educazione degli adulti e degli strumenti per la qualità per attivare momenti di confronto, partecipazione e progettazione collaborativi fra operatori e cittadini interessati alla propria salute, e per realizzare in concreto una modalità di cura più sobria, più rispettosa, più giusta.


CHOOSING WISELY(Scegliere con saggezza) - La fondazione statunitense ABIM (American Board of Internal Medicine) ha lanciato l’iniziativa CHOOSING WISELY (1) con la collaborazione di Consumer Reports, organizzazione non profit e indipendente di consumatori. Nove società scientifiche specialistiche (2) hanno aderito fin dall’inizio al progetto e individuato ciascuna una lista di 5 test, trattamenti o servizi, comunemente utilizzati nella propria specialità, il cui impiego debba essere messo in discussione da pazienti e clinici perché non apportano benefici significativi, secondo prove scientifiche di efficacia, alle principali categorie di pazienti ai quali vengono generalmente prescritti ma possono invece esporli a rischi. Le prime 45 pratiche (test/trattamenti) ad alto rischio di inappropriatezza individuate sono state rese pubbliche nel corso di un evento nazionale a Washington il 4 aprile 2012. Le nove società scientifiche aderenti fin dall’inizio all’iniziativa Choosing Wisely, che rappresentano quasi 375.000 medici, sono:
1. American Academy of Allergy, Asthma & Immunology;
2. American Academy of Family Physicians;
3. American College of Cardiology;
4. American College of Physicians;
5. American College of Radiology;
6. American Gastroenterological Association;
7. American Society of Clinical Oncology;
8. American Society of Nephrology;
9. American Society of Nuclear Cardiology.
In più altre società, organizzazioni mediche e organizzazioni di consumatori hanno successivamente chiesto di poter partecipare all’iniziativa, coinvolgendo medici e pazienti nell’individuazione di ulteriori test e procedure il cui utilizzo dovrebbe essere oggetto di aperto dialogo nella relazione tra medico e paziente, per facilitare scelte consapevoli e informate. (nota 1) Cassel CK, Guest JA. Choosing wisely: helping physicians and patients make smart decisions about their care. JAMA.2012;307:1801-2. (nota 2) http://www.choosingwisely.org/ - Vengono di seguito presentate, nella traduzione italiana curata da Slow Medicine, le prime 45 pratiche ad alto rischio di inappropriatezza individuate dalle nove società scientifiche nell’ambito dell’iniziativa Choosing Wisely. Alcune di esse sono state scelte, pur con qualche differenza, da più società scientifiche. Il termine “imaging”, che ricorre frequentemente, indica il “generico processo attraverso il quale è possibile osservare un'area di un organismo non visibile dall'esterno. La radiologia è la branca della medicina che principalmente si occupa di tutto ciò (Wikipedia)”. Tra le tecniche di imaging si ricordano:
- ecografia
- radiografia
- tomografia computerizzata (TAC)
- imaging a risonanza magnetica (RM)
- tomografia ad emissione di positroni (PET)
Volete leggere le prime 45 pratiche (test/trattamenti) ad alto rischio di inappropriatezza, clicca qui  Le prime 45 PRATICHE ad alto rischio di inappropriatezza.

5 domande. Slow Medicine. Fare di più non significa fare meglio

Si può rimanere incinta dopo una gastrectomia ?

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Sommario della storia delle pazienti
Fedele al motto della Slow Medicine "Imparare a fare domande per imparare a scegliere con saggezza, insieme al medico", riporto due articoli segnalatemi da Rosie Rosanna Fiorino, coordinatrice del Forum "Vivere dopo il cancro allo stomaco (si può)", vicepresidente dell'Associazione "Vivere senza cancro allo stomaco"(presidente Claudia Santangelo). Questi due interessanti articoli sono tratti dal sito statunitense "No Stomach For Cancer". Sono relativi ad una eventuale gravidanza di donne che hanno subito una gastrectomia o per un carcinoma o come profilassi per uncancro gastrico ereditario diffuso dovuto alla mutazione del gene CDH1 o per un bypass gastrico. Spero che gli articoli siano di aiuto alle amiche gastrectomizzate.

Il primo s'intitola  Planning A Post-Gastrectomy Pregnancy  (Pianificare una gravidanza dopo una gastrectomia)…As more and more young people discover their genetic predisposition for stomach cancer and choose total gastrectomy (TG), young women who undergo this procedure face a new challenge: family planning. TG patients are at lifelong risk for several problems associated … Read More...
Il secondo: Pregnancy after prophylactic total gastrectomy  (La gravidanza dopo una gastrectomia totale profilattica)…   The possibility of having a healthy pregnancy and maintaining one’s own health is an issue that comes up again and again for young women who are affected by Hereditary Diffuse Gastric Cancer (HDGC) and are contemplating prophylactic total gastrectomy.  Pardeep … Read More...
Ho tradotto parzialmente, da paziente oncologico esperto, ma con tutti i limiti di scarsa esperienza nella materia e nella traduzione, il secondo articolo, il primo sarà oggetto di un altro post. Gli autori di questo secondo articolo sono: Pardeep Kaurah • Rebecca Fitzgerald •Sarah Dwerryhouse • David G. Huntsman (Springer Science+Business Media B.V. 2010)

L'abstract dell'articolo
Il cancro gastrico ereditario diffuso (HDGC - Hereditary diffuse gastric cancer)è una sindrome dominante autosomica ed ereditaria, caratterizzata da una alta probabilità a subire tumori gastrici e tumori lobulare al seno. Dal momento che le opzioni di screening attuali per scoprire il cancro gastrico ereditario diffuso sono inefficaci, la prophylactic total gastrectomy (PTG) (gastrectomia totale profilattica)  è un'opzione consigliata per portatori germinali affetti dalla mutazione CDH1. Non è noto se la gravidanza dopo l'intervento chirurgico sia possibile o consigliabile a causa di eventuali carenze nutrizionali nella madre. In questo report descriviamo gli esiti della gravidanza in tre donne positive alla mutazione CDH1 dopo PTG e il caso di una donna con mutazione CDH1 negativa dopo gastrectomia totale per un early gastric cancer (cancro gastrico iniziale).

Presentazioni dei casi
Le informazioni sulla gravidanze e sugli  loro esiti sono state raccolte attraverso le cartelle cliniche dopo aver ottenuto il consenso delle pazienti.
La paziente A è una 38enne, gravida 4 para 2 (significa che ha avuto 4 gravidanze e 2 parti), ha subito una prophylactic total gastrectomy (PTG) in laparotomia con una esofagodigiunostomia con tecnica Roux-en-Y. Ha una figlia sana di 7 anni nata da una gravidanza pre-PTG. Approssimativamente, un anno dopo la sua PTG, è rimasta incinta. Tutti i dettagli sulla gravidanza sono riportati nella Tabella 1.
La Paziente Bè una 42enne, gravida 7 para 2,  ha subito una PTG in laparotomia con esofagodigiunostomia con la tecnica Roux-en-Y. Ha avuto precedentemente, sempre nei primi tre mesi di gravidanza, 5  aborti, 2 dei quali erano dovuti ad anomalie del cariotipo (Trisomia 22 e Trisomia 4). I Cromosomi dei genitori, esaminati dopo la il primo aborto, erano normali. Il settimo concepimento è avvenuto circa 2 anni dopo la PTG. I dettagli della storia della sua gravidanza sono riportati nellaTabella 1.
La Paziente Cè una 25enne, gravida 1 para 0, che ha subito una PTG con ricostruzione Roux-en-Y. E' rimasta incinta circa 2(?) anni dopo la PTG. Informazioni sulla gravidanza sono riportate in Tabella 1.
La Paziente Dè una 42enne, gravida 8 comma 3 donna, che ha subito una TG (Total Gastrectomy) con la tecnica Roux-en-Y dopo una diagnosi di DGC (Diffuse Gastric Cancer) a 27 anni. Lei non ha ricevuto alcuna chemioterapia perchè il GC è stato scoperto al 1° stadio. La sua storia riproduttiva pre-cancro è stata complicata da 4 aborti spontanei nel primo trimestre, causati da bassi livelli di progesterone. Ha partorito 3 figli in 8 anni dopo la sua TG.

Conclusioni dell'articolo
I rischi della prophylactic total gastrectomy (PTG ) nonsonobanali,uno deirischi significativiche affrontanole donnela gravidanza è il malassorbimentodi nutrienticome la vitaminaB12, vitamina D, calcio, acido folicoe ilferro[9]. Carenze diferro, vitamina B12, folatoe calciopossono portare acomplicazioni della gestante, come l'anemia grave eacomplicanzefetali, come difetti deltubo neurale, restrizione della crescitaintrauterina, edifetto di crescita[13].
Glieffetti a lungo terminedellagastrectomia totalesullo statonutrizionalenonsono ben noti, come pure il ruolodegli integratori nutrizionali. La consulenzadieteticaè di solitopersonalizzata, main genere nonben definita. Duestudi in letteraturaingleseche trattanoi problemi dellagravidanza dopogastrectomia[11,12] fornisconodati di follow-up sugli esitidella gravidanzadi158donne che avevanosubito gastrectomieperragionidiverse dal cancro. Nessunostudio ha rivelatoun cambiamentonella capacitàdiunadonnadi concepireo dipartorire unbambino dopo la gastrectomia. L'anemiaè stata osservata in20/33gravidanzedaPecket al. suggerendo la possibilità diun aumento del rischiodianemiadopogastrectomia.
Alla lucedei risultati diquestiduestudie di quelli che hanno indagatolacapacità delle donnedi concepiree partorire neonatinormali dopo chirurgiapost-bariatrica, sembrerebbe chel'ansia per poveriesiti della gravidanzapuòesseredissipati, purché l'integrazioneappropriata perprobabili carenze nutrizionalisia implementata[14-17]. E 'importante che alle donnein età fertile chevengono
sottoposte a PTG venga consigliata una nutrizione appropriatain caso di gravidanza. Queste donne dovrannoessere monitoratesia daun ostetrico chedaun nutrizionistaper tutta la gravidanza.

Le giovanidonne in età fertilesono particolarmenteincoraggiate acontinuare a prenderele vitaminein modo da evitareuna carenzaingravidanza.Nell'articolo vengono prese in considerazioneun totale di 7gravidanzein 4donne dopo la gastrectomia. Tutti gliesiti della gravidanzesono risultati normali. Tuttavia, finché non cisono datidi follow-up a lungo termine sia perledonne gastrectomizzateche per i bambini, deve essere posta una continuaattenzioneper quanto riguardala pianificazione dei concepimenti post-operatori.

La qualità della vita per i gastrectomizzati

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oncologa Vanna Chiarion Sileni
Quando ho posto all'oncologa  Vanna Sileni Chiarion la questione della gravidanza delle donne che hanno subito una gastrectomia per un cancer allo stomaco, mi ha cortesemente spedito via mail questo interessante articolo dal titolo: The Impact of Prophylactic Total Gastrectomy on Health-Related Quality of Life(L'impatto della gastrectomia totale profilattica sulla qualità della vita relativamente alla salute)
Sottotitolo: A Prospective Cohort Study (Studio di coorte prospettiva)
Autori: Elizabeth Worster,Xinxue Liu, PhD,Susan Richardson, RGN, Richard H. Hardwick, MD, Sarah Dwerryhouse, MSc, Carlos Caldas, MD,and Rebecca C. Fitzgerald, MD. L'articolo è stato pubblicato su Annals of Surgery _ Volume 260, Number 1, July 2014.
Annals of Surgery (Annali di Chirurgia) è una rivista mensile che pubblica articoli originali nel campo della chirurgia. E' il più antico giornale in lingua inglese esclusivamente dedicato alle scienze chirurgiche.
Mi scrive la dott.ssa Vanna Chiarion Sileni (Melanoma and Esophageal Oncology Unit, Istituto Oncologico Veneto -IRCSS, Via Gattamelata, 64,35128 Padova;Tel +39 0498215931; Fax +39 0498215932): Può scrivere a questi inglesi (gli autori dell'articolo), che hanno fatto una valutazione sulla Qualità di vita, se hanno considerato la fertilità ed eventuali gravidanze.


Scriveva 10 anni fa in La valutazione dell’outcome in chirurgia oncologica: dagli end-points tradizionali alla misurazione della qualità della vita il dott. Francesco Di Fabio della Cattedra di Chirurgia Generale, Università degli Studi di Brescia, U.O. I Chirurgia Generale, Spedali Civili di Brescia: La valutazione del risultato dopo chirurgia oncologica è generalmente ricondotta all’analisi delle comuni variabili cliniche come mortalità post-operatoria, morbilità precoce o tardiva, sopravvivenza libera da malattia o globale. Tale approccio specificatamente “biologico” è stato recentemente messo in discussione dalla crescente importanza accreditata alla qualità della vita (QV) del paziente. Di fatto, la diagnosi di cancro e il suo trattamento influenzano profondamente la sfera fisica, psicologica e sociale del malato. Nondimeno, nei mesi o anni dopo l’intervento il paziente può rimanere in qualche modo “segnato” da tale evento. (…)
Sebbene la QV rappresenti un concetto astratto, di natura diversa dalle variabili biologiche, essa può essere misurata attraverso degli strumenti idonei. Nell’ultimo decennio alcuni gruppi di ricerca internazionali hanno concentrato i propri studi sullo sviluppo di questionari standardizzati, elaborando indipendentemente strumenti di misurazione della QV. 
Il termine “Qualità di vita” esprime un concetto multidimensionale che comprende le percezioni legate alle condizioni fisiche, allo stato psicologico e sociale dei malati. Gli studi clinici su pazienti oncologici hanno confermato l’importanza della valutazione di questi fattori e di tutti i sintomi legati alla malattia.
L’EORTC (the European Organization for Research and Treatment of Cancer -http://www.eortc) ha creato un gruppo di studio dedicato alla Qualità di vita. Grazie ad un programma di ricerca mirato è stato messo a punto un questionario multidimensionale per valutare gli aspetti fisici, emozionali e sociali legati alla Qualità di vita ( EORTC QLQ-C30). Successivamente è emersa la necessità di definire uno strumento ancora più specifico per gruppi omogenei di pazienti. Sono stati quindi implementati questionari  aggiuntivi per diverse patologie oncologiche, come l'EORTC QLQSTO22, appositamente destinato ai pazienti affetti da neoplasia gastrica. Anch'io compilo il questionarioEORTC QLQSTO22, ogni tre mesi, nella sperimentazione con ipilimumab.

Ma veniamo all'articolo: riporto una sintesi (per leggerlo interamente, clicca qui).
Background:Il consiglioche si daalle personealle quali è stato diagnosticato una mutazione del gene CDH1è generalmente quello di intraprendere una gastrectomia totaleprofilattica [prophylactic total gastrectomy (PTG​​)]. Anche questo articolo riguarda principalmente le persone con hereditary diffuse gastric cancer (HDGC). Questo studio ha valutatol'effetto dellaPTGsullaqualitàdella vitaconnessa alla salute [health-related quality of life (HRQL)] in individuiconmutazioniCDH1identificatead alto rischio dicancro gastrico asintomatici.  
Metodi: Gli individui a rischio di avere un cancro gastrico ereditariodiffuso [hereditary diffuse gastric cancer (HDGC)] sono stati reclutatiperuno studio prospettico, studio multicentrico in UK. Sono stati somministrati i seguenti questionari: quello dell'Organizzazione Europea per laRicerca e la CurasulCancro centrato sulla Qualità dellaVita [European Organization for Research and Treatment for Cancer core Quality of Life Questionnaire (EORTC QLQC30)]; ilmodulo specificoper il cancro gastrico(EORTC QLQSTO22); i36-item del sondaggio sullasalute,formatoversione breve 2.0 (SF-36v2), che sono stati somministratiprima edopo l'intervento chirurgico ad intervalli regolari.
Risultati: Le persone che soddisfacevano i criteridell'HDGC erano sessanta; 38(63%) avevano una mutazione CDH1e32(53%) sono state sottoposte aPTG. Inizialmente, non vi era alcunadifferenza significativanella salutementalelegata alla mutazioneCDH1e alla preferenzadi trattamento. La funzionalità fisicasi è ridottanel primo mesedopo l'intervento chirurgico, ma è stata recuperata nei 12 mesi successivi. Analogamente la funzionalità mentale si è ridotta nel primo mesedopo l'intervento chirurgico, ma è stata recuperatanel periodo 3-9mesi.Tuttavia, sono stati individuati sintomispecifici, quali diarrea(70%), affaticamento(63%), disagio nel mangiare(81%), reflusso(63%), restrizioninell'alimentazione (45%) el'immagine corporea(44%), chepersistevanodopo laPTG.
Conclusioni:I pazientiche stanno considerando la gastrectomiaprofilatticapossono essererassicuratisugli esitiHRQLa lungo termine, maalcunisintomi residuirichiedono un aggiustamento.
Parole chiave: e-caderina, qualitàdella vita connessa alla salute,  cancro gastrico ereditariodiffuso

Informazione come cura: ONCOGENI E ONCOSOPPRESSORI

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la figura è tratta dalla rivista scientifica Oncogene
Dopo aver scritto post sul tema del paziente esperto e del paziente empowered, nell'ottica dell'informazione come cura, affronto il tema degli oncogeni e degli oncosoppressori, tratti dall'enciclopedia Treccani.it.


Oncogène
In genetica, gene che può potenzialmente indurre trasformazione neoplastica nelle cellule che lo contengono o nelle cellule dove viene introdotto. oncogeni e oncosoppressori - approfondimento di Carla Boccaccio, Paolo M. Comoglio (Enciclopedia della Scienza e della Tecnica) come si guastano i geni responsabili del cancro. Tutto il nostro patrimonio genetico è soggetto a danni che ne minacciano l’integrità e che rischiano di distruggere o distorcere le informazioni per la costruzione e il mantenimento delle cellule e, in definitiva, dell’intero organismo... Leggi

Oncosoppressore
In genetica molecolare, geneche regola la proliferazione delle cellule, anche noto come antioncogene. Gli eventi che portano le cellule normali alla trasformazione neoplastica sono determinati da mutazioni in due classi di geni, i protooncogeni e gli oncosoppressori. I protooncogeni favoriscono la crescita cellulare, mentre gli antioncogeni la inibiscono. Nella maggior parte delle forme ereditarie di tumore sono presenti mutazioni dei geni oncosoppressori. Un individuo può... Leggi



Riporto alcune parti dell'articolo di Sergio Nasi - Treccani.it (…) In definitiva, il cancro è una malattia delle cellule di diversi tessuti, dovuta al malfunzionamento dei circuiti genetici che ne controllano la sopravvivenza, la proliferazione, lo sviluppo e il comportamento sociale, cioè l’invasività. Ma come possono andare fuori controllo questi circuiti così sofisticati? Semplificando, si può paragonare una cellula a un’automobile, che può andare fuori controllo se si accelera troppo o si rompe un freno: le alterazioni riscontrate nel cancro a carico di vari geni hanno effetti paragonabili, in quanto i geni acceleratori sono gli oncogeni, mentre quelli con funzione di freno sono i soppressori tumorali o antioncogeni. (…)

La storia dei geni del cancro

C’è voluto molto tempo per elaborare questi concetti che sembrano così semplici e quasi scontati. La connessione tra cancro e geni è nascosta dal fatto che molti tumori sono dovuti a fattori ambientali. Già alla fine del 18° sec. Percivall Pott comprese che il carcinoma dello scroto, una malattia frequente negli spazzacamini, era causato dai prodotti della combustione del carbone fossile, come il catrame, e nella seconda metà del 19° sec. Richard von Volkmann scoprì che il catrame era responsabile di tumori cutanei anche in altri lavoratori. La relazione tra amianto e cancro umano fu descritta nel 1907sulla base di evidenze cliniche; sono inoltre noti fin da tempi lontani gli effetti cancerogeni del tabacco da fiuto, per es. per il cancro del naso. Il fumo di sigaretta, il catrame e vari prodotti di combustione contengono benzopireni che sono coinvolti nella loro attività carcinogenica. La relazione tra geni e cancro apparve più chiara quando si capì che i benzopireni e numerose altre sostanze, come benzene, cloruro di vinile, arsenico, cromo, sono cancerogene in quanto provocano lesioni sul DNA (De­oxyriboNucleic Acid). Ma la prova del nove per una malattia genetica è l’ereditarietà. Il cancro in genere non è ereditario, in quanto nella grande maggioranza dei casi le alterazioni geniche che lo causano non sono presenti nelle cellule germinali, e quindi non sono ereditabili, ma avvengono dopo il concepimento, nelle cellule ‘adulte’, quelle somatiche. Ciò implica che gran parte dei tumori sono riconducibili a fattori di rischio ambientali: sostanze nocive, quali fumo, inquinanti atmosferici e radiazioni, o determinati comportamenti, per es. una cattiva alimentazione.

Tuttavia, esistono numerosi tumori con una forte componente ereditaria. Il primo esempio individuato fu quello del cancro al seno, del quale già gli antichi romani sembra avessero notato la ricorrenza familiare. Ma il contributo decisivo in materia risale alla metà del 19° sec., quando il medico e neurofisiologo Paul Broca osservò che nella famiglia di sua moglie, nel corso di quattro generazioni, ben 10 donne su 24 erano morte di cancro al seno e molti altri individui di ambo i sessi avevano sofferto di altri tumori. Ne concluse che ciò non era attribuibile al caso. Oltre cento anni dopo sono stati identificati due geni, Brca1 e 2, che predispongono al cancro al seno. Un altro caso famoso fu scoperto dall’oftalmologo brasiliano Hilário de Gouvêa quando, nel 1872, praticò un’enucleazione (rimozione dell’occhio) a un ragazzo con un tumore della retina, il retinoblastoma. Il ragazzo si sposò poi con una donna senza casi di cancro in famiglia. La coppia ebbe due figlie, entrambe affette da retinoblastoma bilaterale. Anche per il melanoma, uno studio epidemiologico del 1820 aveva descritto una famiglia che andava soggetta a lesioni della pelle. Si sa ora che la presenza di un tipo di neo, il nevo displastico, può portare a un melanoma maligno, e si è identificato un gene, p16, che predispone alla malattia.

Nei tumori ereditari, una delle lesioni genetiche necessarie allo sviluppo del tumore viene trasmessa at­traverso la linea germinale, ed è perciò presente in tutte le cellule dell’individuo. A differenza dei casi sporadici, cioè non ereditari, i tumori ereditari si caratterizzano per l’età precoce di insorgenza, la presenza di lesioni neoplastiche in diversi organi o di lesioni bilaterali in caso di organi pari come occhi e reni, e l’associazione con altre patologie; tuttavia non tutti gli individui che ereditano il gene malato sviluppano la malattia. Solo l’identificazione dei geni coinvolti nel cancro è stata in grado di dare sostanza a tutte queste osservazioni.

Oncogeni virali
Di estrema importanza fu la scoperta che fece Francis Peyton Rous nel 1910 di un virus oncogeno in grado di causare nei polli un cancro del tessuto connettivo, il sarcoma. Il virus del sarcoma di Rous (Rous sarcoma virus, RSV) fu il prototipo di una famiglia di piccoli virus con genoma a RNA (RiboNucleic Acid), i retrovirus, molti dei quali capaci di provocare diversi tumori negli animali. Esistono anche numerosi virus oncogeni con genoma a DNA, come i virus papova (papilloma; polioma; SV40, Simian Virus 40) e il virus di Epstein Barr. I virus più piccoli sia a DNA sia a RNA, come i retrovirus, contengono un numero molto limitato di geni, e fu quindi relativamente facile identificare quelli responsabili delle proprietà oncogene. Nei virus a DNA sono, per es., l’antigene T del polioma e di SV40e le proteine E6 ed E7 del virus papilloma. Anche se nell’uomo la gran parte dei tumori non è provocata da virus, questi ultimi sono però coinvolti nel 10-15% dei casi. Per es., il virus di Epstein Barr è implicato in alcuni linfomi, e il virus papilloma umano, genotipi 16-18, è responsabile di molti casi di carcinoma dell’utero. Il vaccino contro la proteina dell’involucro virale dei virus papilloma umani è usato per la prevenzione del tumore. Harald zur Hausen è stato insignito del premio Nobel per la medicina o la fisiologia nel 2008 per la scoperta delle capacità oncogene dei virus papilloma umani. Il primo oncogene fu isolato nel 1970 dal retrovirus RSV e fu chiamato Src. Fu sorprendente scoprire che Srcè in realtà un normale gene cellulare che il virus cattura dalle cellule infettate e poi si converte in gene del cancro per mezzo di mutazioni. La proteina codificata da Srcè una tirosinachinasi: rispetto al normale gene Src presente in tutte le cellule, il gene Src del virus oncogeno presenta mutazioni che causano un’attività chinasica maggiore e sregolata. Anche tutti gli altri oncogeni dei retrovirus, come Myc, Ras, Abl, Fos, sono normali geni cellulari modificati.

L'oncologo mi ha detto: Giovanni, prima o poi dovrai morire

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Nello spirito dellaSlow Medicine (fare di più non vuole dire fare meglio)e della Choosing Wisely(scegliere saggiamente)dobbiamo:imparare a fare domande per imparare a scegliere con saggezza, insieme al medico, ecco la nuova puntata della mia situazione oncologica. 
Non è vero che l'oncologo mi ha detto ciò!! Gli oncologi sanno bene che la comunicazione tra medico e ammalato è importante e che nessun dottore è in grado di prevedere con esattezza l'evoluzione di un cancer, soprattutto al IV stadio. Sono io che rispondo in questo modo a chi mi chiede come sto. La maggior parte degli interlocutori mi guarda perplessa dopo la mia risposta e con un po' di esitazione rispondono: Che risposta mi dai Giovanni? Anch'io, prima o poi dovrò morire. Maqual è la differenza tra chi ha un cancer e chi non ce l'ha? Chi ha un cancer vero come il mio, non tutti i cancer sono uguali, non per nulla vengono stadiati e graduati,  pensa al "pass away" più spesso rispetto a chi ha la fortuna di non averlo. Da quando sono andato in pensione, ogni tanto mi arriva un colpo di accetta, chi sarà mai il boscaiolo che mi vuole abbattere? Un colpo oggi, un altro domani e l'albero della vita cadrà!!


La semantica del cancro
Ecco quello che scriveva su Repubblica del 31 luglio 2013 Umberto Veronesi: Le parole sono fondamentali nel linguaggio del dolore, e lo sono ancor di più quando questo dolore è una diagnosi di cancro, un trauma profondissimo che tocca oltre mille persone ogni giorno nel nostro Paese. È prezioso quindi il dibattito semantico sollevato dal National Cancer Institute e ripreso ieri da Repubblica. Perché il cancro non è solo una malattia grave e a volte mortale, ma è anche la rappresentazione della maledizione, è il male per antonomasia, un male oscuro e inspiegabile che nasce in noi e dall'interno ci distrugge, tanto che è una parola usata per denominare le degenerazioni sociali che appaiono inestirpabili. È un cancro la mafia, l'inflazione, oggi anche la crisi finanziaria. Come si può pensare di guarire da un'entità simbolica, uno spettro che si può materializzare solo pronunciando il suo nome? Diventa allora un dovere morale per i medici togliere l'angoscia creata dalla parola cancro. In Italia ci abbiamo pensato sin dal 2006, quando abbiamo proposto alla comunità medica internazionale una nuova classificazione per i tumori del seno. Invece del termine "carcinoma duttale in situ" abbiamo introdotto "neoplasia intraduttale" (in termine tecnico Din). Questa semplice sostituzione evita di utilizzare parole come "infiltrante" o "invasivo", che evocano una malattia insinuata in tutto il corpo, generando terrore.(continuaa leggere).
Per leggere la proposta del gruppo di consulenti del National Cancer Institute statunitense, pubblicata in un report su The Journal of American Medical Association (Jama), clicca qui.
Breve riassunto della mia storia oncologica
Sono stato gastrectomizzato il 3 dicembre 2010 per un adenocarcinoma allo stomaco dal bravo chirurgo Bruno Martella, graduato e stadiato così: pT3, pN3,pM0, G2, HER2 (negativo), stadio IV. Dopo 6 cicli di cisplatino + taxotere + capecitabina somministrati all'Ospedale di Piove di Sacco dall'ottimo oncologo Adriano Fornasiero, il mio cancer è rimasto cheto, cheto fino a gennaio 2013. Dopo le feste natalizie i marcatori, S-CA 19.9 e S-CEA, hanno cominciato a muoversi. Dai vari esami, abbiamo capito (l'ho capito anch'io) che il mio Adenocarcinoma, dopo l'intervento di gastrectomia e dopo la chemio, si era rifatto vivo a livello epatico. Ma la certezza di avere una recidiva al fegato l'ho avuta a fine luglio e, quindi, giovedì 22.08.2013 ho ricominciato di nuovo la chemio, utilizzando un port a cath nuovo di zecca (le vene facevano le bizze), a base di cisplatino e capecitabina (pastiglie di Xeloda).  Dopo quattro cicli, intervallati da 21 giorni di pausa (si fa per dire, lo xeloda lo prendevo per 14 giorni), c'è stata una regressione e quindi mi è stata offerta l'opportunità di partecipare ad una sperimentazione con l'anticorpo monoclonale "ipilimumab". Anche qui quattro cicli di ipilimumab, intervallati da 21 giorni e poi un richiamo ogni tre mesi. Tutta un'altra cosa questa chemio, molto più sopportabile. In questo percorso sono stato seguito con umanità e professionalità alla dott.ssa Vanna Sileni Chiarion e al dott. Jacopo Pigozzo e dal chirurgo oncologio dott. Carlo Castoro. Nei tre mesi precedenti l'infusione, faccio due tac con mdc: una dopo un mese e mezzo ed un'altra prima dell'infusione. Tutto è andato bene fino  alla tac del 18 luglio 2014, quando il radiologo ha sentenziato: Estensione dell'area di osteorarefarezione del soma della vertebra lombare L2 (da 22 mm del 06.06.14 a 32 mm del 18.07.14).Osteorarefazione significa che l'osso appunto è più "rarefatto", ossia nella lastra c'è un alone nero che significa che li c'è meno osso. Ma la causa?
Per capirlo ho eseguito il 05.08.14 una Risonanza Magnetico Nucleare (RNM)  il cui esito è stato: Alterazione delsegnale di tipo sostitutivo interessa quasi interamente il corpo di L2, anche con interruzione della corticale del piatto superiore. Secondo gli oncologi non ci sono più dubbi: c'è una metastasi ossea nella vertebra L2.
La storia della L2
La pet/tac dell'aprile 2013
Racconto la storia della L2 perchè possa servire ad altri. Inizia nel lontano 9 aprile 2013 con la pet/tac. A seguito dell'aumento dei marcatori l'oncologo dott. Adriano Fornasiero dell'Ospedale di Piove di Sacco mi aveva prescritto una pet/tac che ho eseguito nell'ospedale di Rovigo. Nel referto si leggeva: areoladi discreto iperaccumulo del tracciante del margine anteriore del soma della vertebra L2 in corrispondenza di piccola area di osteolisi e minima reazione osteoblatsica (SUVmax 7.3; diam. max 1,2 cm); tale referto appare sospetto per lesione ripetitiva.
L'areola l'ho indicata nella fig.2 con la freccia sia nella TAC che nella PET.  Nella figura, in alto a sinistra la TAC della vertebra L2 (L2 sta per vertebra lombare 2), sotto la fusion Pet/tac della L2 e a destra in alto la pet. 
pet/tac aprile 2013
Da allora l'osteorarefarezione maligna della L2 è passata da 1,2 cm, a 2,2 cm e ultimamente a 3,2 cm. Con la chemio si fermava ma quando la chemio veniva ridotta riprendeva vigore.
Col senno di poi, guardando bene le immagini delle tac, si osserva un progressivo lento aumento. Purtroppo, avendo eseguito la pet/tac a Rovigo essa non appare nella mia cartella elettronica e quindi, avendo cambiato oncologo è passata un po' inosservata. E poi c'era la recidiva al fegato da controllare che la pet non aveva rivelato.
Proposte per il futuro
Ora che cosa mi propongono di fare gli oncologi:
1) Continuare con l'infusione di ipilimumab ogni tre mesi con l'ok del coordinatore del progetto sperimentale a livello mondiale;
2) Effettuare delle sedute radioterapiche. Trovo scritto che la radioterapia ha le potenzialità di colpire la vertebra in toto e di diminuire l'effetto erosivo destrutturante della metastasi, riducendo il rischio di crollo vertebrale evitando conseguenti danni neuronali midollari; contemporaneamente agisce in modo antalgico sulla decompressione delle terminazioni nervose (speriamo che me la cavo). Ma quante sedute? Lo deciderà il radioterapista dello IOV.
3) Associare la radioterapia a farmaci come i bifosfonati quali il pamidronato o lo zoledronato per aumentare il consolidamento dell'osso malato. Devo fare prima una ortopantomografia dentaria per verificare lo stato dei denti. I bifosfonati possono dannaeggiare i denti.
Dimenticavo di dire che negli ultimi esami del sangue il marcatore S CA 19-9 ha raggiunto l'invidiabile valore di 3249,0 kU/L (valore normale: 0-37,0). Mamma mia!

Auguro ai pazienti oncolologici di trovarsi nella parte destra della curva di sopravvivenza, come S. J. Gould

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Stephen Jay Gould
Dopo un post pessimistico come il precedente, eccone uno più ottimistico. Nelle Basi Scientifiche per le Linee Guida del Carcinoma Gastrico, è scritto: Nonostante i progressi conseguiti negli ultimi anni nel trattamento delle neoplasie gastriche, la prognosi dei pazienti con malattia avanzata risulta ancora severa: la durata della sopravvivenza mediana, anche con gli schemi chemioterapici più recenti, si attesta intorno a 9-11 mesi.Stiamo parlando di uno stadio IV, come il mio. Ma cos'è la sopravvivenza mediana? Facendo una ricerca in internet, trovo nel sitoCancer Guide: Statistics, un articolo di Stephen Jay Gould dal titolo: The Median Isn't the Message (La mediana non è il messaggio). Fu pubblicato in inglese nel 1991, in italiano nel 1994 nel suo libro "Risplendi grande lucciola",Feltrinelli. L'ho acquistato, costa 8,50 €.

Gould  scrisse, 5 anni più tardi, nel 1996, un secondo articolo sullo stesso tema, ne parlerò in un prossimo post. E' contenuto nel libro pubblicato nel 1999 dal titolo "Full House" (Tradotto in italiano con "Gli alberi non crescono fino al cielo",Mondadori. Ecco una breve biografia di Gould, con riferimento al suo problema oncologico.
[Stephen Jay Gould (New York, 10 settembre 1941 – New York, 20 maggio 2002) è stato un biologo, zoologo, paleontologo e storico della scienza statunitense. Nel luglio 1982 a Gould fu diagnosticato un mesotelioma peritoneale, una forma particolarmente aggressiva di tumore all'addome. Dopo una difficoltosa convalescenza, durata due anni, Gould pubblicò un articolo per il Discover Magazine intitolato "The Median Isn't the Message" (la mediana non rappresenta il messaggio), in cui discuteva la sua reazione alla scoperta che i pazienti affetti da mesotelioma avevano una vita mediana di solo otto mesi dalla diagnosi.

fig. 1
L'articolo inizia descrivendo il reale significato nascosto dietro quel numero ed il suo sollievo nel rendersi conto che le statistiche sono solo delle utili astrazioni e non tengono conto dell'intera gamma di variazioni. La mediana è il punto di mezzo, il che significa che il 50% dei pazienti muore entro 8 mesi, ma l'altra metà vive più a lungo, potenzialmente molto più a lungo. Verificò, quindi, in quale punto di questa gamma di variazioni le sue caratteristiche personali lo ponevano. Considerando il fatto che la diagnosi fosse stata precoce e che egli fosse giovane, ottimista e con le migliori terapie a disposizione, Gould pronosticò di trovarsi nella metà favorita della statistica. Dopo un trattamento sperimentale di radioterapia, chemioterapia e chirurgia, Gould guarì completamente ed il suo articolo fu fonte di speranza per molti pazienti.

fig. 2
Gould fu un sostenitore dell'utilizzo terapeutico della cannabis. Durante la sua lotta contro il cancro era solito fumare la droga illegale per alleviare il senso di nausea associato alle sue terapie. Secondo Gould il suo uso della cannabis ebbe l'effetto "più importante" nella sua guarigione. Nel 1998 testimoniò in tribunale nel caso di Jim Wakeford, un canadese utilizzatore ed attivista dell'utilizzo della cannabis per scopi terapeutici.

Stephen Jay Gould morì il 20 maggio 2002, a causa di un adenocarcinoma metastatico del polmone, che raggiunse il cervello. Questo tumore era completamente indipendente da quello che lo aveva colpito venti anni prima e dal quale era completamente guarito. Morì nella sua casa "in un letto preparato nella biblioteca del suo loft in SoHo, circondato dalla moglie Rhonda, da sua madre Eleanor e dai molti libri che aveva amato." (Wikipedia)]
Faccio notare che l'articolo è stato scritto dieci anni dopo la scoperta del suo cancer. Per comprendere il testo, alquanto complicato ma interessante, premetto due figure: la prima assemblea i quattro grafici che ho tratto dal secondo articolo di Gould; la seconda spiega sinteticamente il significato di moda, mediana e media (sono chiamati indici di tendenza centrale). Ricordo, non essendo uno specialista, che la traduzione è sicuramente imperfetta. Mi sono aiutato con la traduzione dal testo americano di Libero Sosio.
Nota di prefazione all'articolo di Steve Dunn
Stephen Jay Gould è stato un influente biologo evoluzionista che ha insegnato alla Harvard University. Autore di almeno dieci libri divulgativi sull'evoluzione e la scienza, tra cui, tra gli altri,  The Flamingo's Smile(Il Sorriso del Fenicottero), The Mismeasure di Man (L'erronea misurazione dell'uomo),  Wonderful Life (La vita è meravigliosa), e Full House (Gli alberi non crescono fino in cielo).
Per quanto mi riguarda, l'articolo di Gould La mediana non è il messaggioè la più saggia e la più umana cosa mai scritta sul cancro e le statistiche. E' l'antidoto sia per quelli che dicono che "le statistiche non contano" e sia per chi ha la sfortunata abitudine di pronunciare sentenze di morte a pazienti che affrontano una prognosi difficile. Chi studia la letteratura medica si confronterà con le statistiche che riguardano la sua malattia. Chiunque legga questo articolo dovrà usare sia  la ragione che la speranza. La mediana non è il messaggioè riprodotto qui con il permesso dell'autore.



"La mediana non è il messaggio"
La mia vita ha incrociato da poco, in un modo molto personale, due famosi aforismi di Mark Twain. Uno che citerò alla fine di questo saggio. L'altro (spesso attribuito a Disraeli), individua tre specie di menzogne, ognuna peggiore della precedente: bugie, dannate bugie e statistiche.

Vi spiego con un esempio standard come si può forzare la verità con i numeri - un caso che mi ha riguardato. La Statistica riconosce diverse misure della "media", o tendenza centrale. La media aritmetica rappresenta il nostro concetto usuale di media complessiva - ad esempio sommare degli oggetti e dividerli in parti eguali per il numero di persone  da distribuire (100 caramelle raccolte da cinque ragazzi ad Halloween assegnerà,  in un mondo equo, 20 caramelle per ciascuno). La mediana, una diversa misura della tendenza centrale, è il punto a metà strada. Se io metto in fila i cinque ragazzi in base all'altezza, il bambino in mezzo è più piccolo dei primi due e più alto degli altri due (i due più piccoli potrebbero avere difficoltà a prendere la loro quota di caramelle). Un uomo politico al potere potrebbe dire con orgoglio: "Il reddito medio dei nostri cittadini è di  15.000 $ all'anno." Il leader dell'opposizione potrebbe ribattere: "Ma la metà dei nostri cittadini vive con meno di  10.000 $ all'anno." Entrambi hanno ragione, ma non citano la statistica con chiarezza. Il primo parla della media, il secondo della mediana. (In questi casi le medie hanno un valore più alto delle mediane, perché quando si stabilisce una media, un miliardario può avere un reddito complessivo superiore a quello di centinaia di persone povere, mentre quando si calcola una mediana il miliardario può fare da contrappeso ad una sola persona povera.  (…)

Nel luglio 1982 ho scoperto che stavo soffrendo per un mesotelioma addominale, un raro e aggressivo cancro di solito associato all'esposizione all'amianto. Quando mi sono ripreso dopo l'intervento chirurgico, ho posto questa domanda all'oncologa: "Qual è la migliore letteratura tecnica da consultare sul mesotelioma?" Lei rispose, con un tocco di diplomazia (l'unica volta che non fu franca), che la letteratura medica non conteneva nulla che valesse davvero la pena di leggere.
Naturalmente, cercare di mantenere un intellettuale lontano dalla letteratura scientifica, funziona circa come raccomandare la castità all'Homo sapiens, il più sexy dei primati. Appena riuscii a camminare, sono andato nella biblioteca medica Countway di Harvard e digitai sul computer la parola  mesotelioma su un programma di ricerca bibliografica. Un'ora dopo, letta la più recente letteratura sul mesotelioma addominale, ho capito perché l'oncologa mi aveva dato quel consiglio umano. La letteratura non avrebbe potuto essere più brutalmente chiara: il mesotelioma è incurabile, con una sopravvivenza mediana di solo otto mesi dopo la diagnosi. Mi sono seduto stordito per circa quindici minuti, poi sorrisi e dissi a me stesso: è per questo che non mi hanno dato qualcosa da leggere su questo cancro. Poi la mia mente ha iniziato a lavorare di nuovo, grazie al cielo.
Avevo incontrato un classico esempio della pericolosità di una scarsa informazione. L'atteggiamento è importante nella lotta contro il cancro. Non sappiamo perché (dalla mia  prospettiva materialistica vecchio stile, ho il sospetto che gli stati mentali incidano per feedback sul sistema immunitario). Non si possono classificare le persone con lo stesso tumore in base: età, classe, salute, stato socio-economico e, in generale, quelle con atteggiamenti positivi, con una forte volontà e desiderio di vivere, una propensione alla lotta, con una risposta attiva nell'aiutare il proprio trattamento, e non solo una passiva accettazione di qualsiasi cosa dicano i medici; questi pazienti oncologici con queste caratteristiche tendono a vivere più a lungo. Pochi mesi dopo ho chiesto a Sir Peter Medawar, il mio  personale guru  scientifico, premio Nobel per l'immunologia, quale potrebbe essere  la migliore ricetta per il successo contro il cancro. "Una personalità ottimistica," rispose. Fortunatamente (poiché non si può modificare se stessi con breve preavviso e per uno scopo ben preciso), io ho, se non altro, proprio il carattere ottimistico e fiducioso che si richiede.
Di qui il dilemma per i medici dotati di umanità: se l'atteggiamento è così importante, una diagnosi nefasta deve essere comunicata o no, soprattutto quando le persone non hanno una  sufficiente comprensione delle statistiche per valutare ciò che le diagnosi significano veramente? Dopo anni di esperienza con l'evoluzione su piccola scala delle lumache di terra delle Bahamas, trattate quantitativamente, ho sviluppato questa conoscenza tecnica - e sono convinto che ciò ha svolto un ruolo fondamentale nel salvare la mia vita. La conoscenza è davvero potere, sosteneva Francis Bacon.
Ecco in breve il problema:  Che cosa significanella nostra lingua"la sopravvivenza mediana è di otto mesi?" Ho il sospetto che la maggior parte delle persone, senza una competenza statistica, avrebbe letto tale dichiarazione come "Io probabilmente morirò entro otto mesi"– è la conclusione che deve essere evitata, poiché non è così e perché l’atteggiamento è molto importante per la riuscita della terapia
Non ero, ovviamente, felicissimo, ma non ho letto la dichiarazione in questo modo. La mia formazione scientifica mi ha ingiunto di interpretare "otto mesi di sopravvivenza mediana"  con una diversa prospettiva. Il punto può sembrare sottile, ma le conseguenze possono essere profonde - esso incarna un modo diverso di pensare nella biologia evolutiva e nella storia naturale, il mio campo.

Noi ci portiamo ancora dietro il bagaglio storico della filosofia Platonica che ricerca essenze nette e confini ben definiti. (Così speriamo di trovare un univoco "inizio della vita" o la "definizione della morte", anche se la natura  ci si presenta spesso sotto forma di continui irriducibili.) Questa eredità platonica, con la sua enfasi nelle distinzioni chiare e nelle  immutabili e separate entità, ci porta a vedere le misure statistiche di tendenza centrale a in modo errato, anzi opposto all'interpretazione appropriata nel nostro mondoreale della variazione, delle sfumature e del continuo. In breve, consideriamo medie e mediane come "realtà"concrete e la variazione che ne permette il calcolo come un insieme di misure transitorie e imperfette di questa essenza nascosta. Se la mediana è la realtà e la variazione intorno alla mediana è solo un espediente per il suo calcolo, "Io probabilmente entro otto mesi sarò morto", può essere considerata come una interpretazione ragionevole.
Ma tutti i biologi evoluzionisti sanno che proprio la variazione è l'unica essenza irriducibile della natura. La variazione è la realtà concreta, non un insieme di misure imperfette per indicare la tendenza centrale. Medie e mediane sono le astrazioni. Pertanto, ho guardato le statistiche sul mesotelioma in modo diverso - e non solo perché io sono un ottimista che tende a vedere la ciambella al posto del buco, ma soprattutto perché so che la variazione è la realtà. Io dovevo collocarmi nella variazione.
Quando appresi della mediana di otto mesi, la mia prima reazione intellettuale fu: bene, la metà delle persone vivranno più a lungo; ora quali sono le mie chance di essere in quella metà. Lessi per un'ora con furia e nervosismo e ho concluso, con sollievo: buonissimo. Io possedevo ognuna delle caratteristiche che conferiscono una probabilità di vita più lunga: ero giovane; la mia malattia era stata diagnosticata in una fase relativamente precoce; ricevevo le migliori cure mediche degli USA; avevo il mondo per cui vivere; sapevo leggere i dati correttamente e come non disperare. Un altro dato tecnico mi ha dato ancora più conforto. Ho subito riconosciuto che la distribuzione della variazione sulla mediana attorno agli otto mesi era quasi sicuramente quella che gli statistici chiamano "asimmetrica a destra." (In una distribuzione simmetrica, la variazione a sinistra della tendenza centrale è l'immagine speculare della variazione di destra.  Nelle distribuzioni asimmetriche, la variazione di un lato della tendenza centrale è più distesa . Distorta a sinistra se estesa a sinistra, distorta a destra se estesa a destra). La distribuzione della variazione doveva essere asimmetrica a destra, ragionavo. Dopo tutto, il lato di sinistra della distribuzione contiene come confine irrevocabile zero (poiché il mesotelioma può essere identificato solo al momento della morte o prima). Quindi, non c'è molto spazio nella metà di sinistra , perché deve essere compresa tra zero e otto mesi. Ma la metà di destra può estendersi per anni e anni, anche se nessuno sopravvive alla fine. La distribuzione deve essere asimmetrica a destra, e ho bisogno di sapere per quanto tempo è estesa la coda - poiché avevo già concluso che per il mio  favorevole  profilo faceva di me un buon candidato per quella parte della curva.
La distribuzione era davvero, fortemente deviata a destra, con una lunga coda (per quanto piccola) che si estendeva per diversi anni al di là della mediana di otto mesi. Non c'era alcun motivo per cui non dovessi essere in quella piccola coda e tirai un lungo sospiro di sollievo. La mia conoscenza statistica mi aveva aiutato. Avevo letto il grafico correttamente. Avevo posto la domanda giusta e trovato le risposte. Avevo ottenuto, con ogni probabilità, il più prezioso di tutti i doni possibili nella circostanza - un consistente lasso di tempo. Non dovevo fermarmi, e seguire l'ingiunzione del profeta Isaia al re Ezechia:"Da' i tuoi ordini alla tua casa, perché sei un uomo morto, e non vivrai più". Vorrei avere il tempo di pensare, progettare  e combattere.
Un'ultima osservazione sulle distribuzioni statistiche. Esse si applicano solo ad una serie prestabilita di circostanze - nel nostro caso per la sopravvivenza al mesotelioma con trattamenti convenzionali. Se le circostanze cambiano, la distribuzione si può modificare. Sono stato inserito in un protocollo  di trattamento sperimentale e, se la fortuna mi assiste, sarò nella prima coorte di una nuova distribuzione con una mediana più alta e una coda di destra che si estende fino alla morte per cause naturali in età avanzata.
È diventato un po’ troppo di moda, secondo me, considerare l’accettazione della morte come qualcosa di equivalente alla dignità intrinseca. Naturalmente sono d'accordo con il predicatore dell'Ecclesiaste che c'è un tempo per amare e un tempo per morire - e quando il mio gomitolo si sarà srotolato spero di affrontare la morte con calma e a modo mio. Per la maggior parte delle situazioni, però, preferisco la visione più marziale che la morte è il nemico finale - e non trovo nulla di riprovevole in coloro che si ribellano furiosamente allo spegnersi della luce.  
Le armi con cui combattere sono numerose, ma nessuna è più efficace del senso dell'umorismo. La mia morte è stata annunciata in una riunione dei miei colleghi in Scozia e ho quasi vissuto il delizioso piacere di leggere il mio necrologio scritto da uno dei miei migliori amici ( che però ebbe dei sospetti e controllò; anche lui è uno statistico, e non si aspettava di trovarmi così lontano sulla coda di destra). Eppure l'incidente ha fornito la mia prima risata dopo la diagnosi del cancro. Pensa un po', ho quasi avuto modo di ripetere la più famosa battuta di Mark Twain: Le voci sulla mia morte sono veramente esagerate.

Poscritto di  Steve Dunn
Molte persone mi hanno scritto per chiedere cosa ne è stato di Stephen Jay Gould. Purtroppo, il dottor Gould morì nel maggio del 2002 all'età di 60 anni. Il Dr. Gould è vissuto per altri 20 anni, molto fecondi, dopo quella diagnosi, superando così la sua sopravvivenza mediana di otto mesi per un fattore di trenta! Anche se è morto per un cancro, ma a quanto pare non era il mesotelioma, ma un secondo e non correlato cancro. Nel marzo 2002, il Dr. Gould ha pubblicato la sua "Magnum Opus" di 1342 pagine dal titolo The Structure of Evolutionary Theory  (La struttura della teoria dell'evoluzione).E' stato giusto che Gould, uno degli scienziati  e scrittori più prolifici del mondo, sia stato in grado di completare il suo lavoro scientifico e filosofico, appena in tempo. Quel testo è troppo lungo e denso per quasi qualsiasi inesperto - ma le opere di Stephen Jay Gould continueranno a vivere. Soprattutto mi auguro, La mediana non è il messaggio.

Pianificare una gravidanza dopo una gastrectomia

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Si può rimanere incinta dopo una gastrectomia ?  E' il titolo di un post che ho dedicato alle donne in età fertile gastrectomizzate. Una gastrectomia (totale rimozione dello stomaco) si può subire o per un carcinoma o come profilassi per un cancro gastrico ereditario diffuso dovuto alla mutazione del gene CDH1 o per un bypass gastrico (pluralità di operazioni chirurgiche atte a contrastare la grave obesità) .
Ora ho tradotto, con l'aiuto di Elena e Carlo, due studenti liceali che vengono per alcuni giovedì pomeriggio nella sede dell'Associazione Invecchiamento Attivo e Solidarietà Intergenerazionale (IASI), il secondo articolo segnalatomi da Rosie, coordinatrice del Forum "Vivere dopo un cancro allo stomaco (si può!)", trovato nel sito dell'Associazione "No Stomach For Cancer". S'intitola  Planning A Post-Gastrectomy Pregnancy (Pianificare una gravidanza dopo una gastrectomia)…As more and more young people discover their genetic predisposition for stomach cancer and choose total gastrectomy (TG), young women who undergo this procedure face a new challenge: family planning. TG patients are at lifelong risk for several problems associated … Read More...
Per leggere l'articolo tradotto, clicca qui. Nella foto la felice conclusione della gravidanza di Rachel Wick, una donna gastrectomizzata,di cui si parla nell'articolo.

NSFC: La commercializzazione, la scarsità, l'aumento dei costi e il futuro della vitamina B12 in USA

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Ho trovato nel sito di No Stomach For Cancer un articolo dal titolo in inglese: The Marketing, Scarcity, Rising Costs and Future of Vitamin B1 (La commercializzazione, la scarsità, l'aumento dei costi e il futuro della vitamina B12) di Teresa Feeney | 5 mar 2014. L'ho tradotto da non professionista con l'aiuto del figlio Gino, laureato in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. Le foto sono state inserite da me. "Si diceche ognipersonareagisce in modo diversoerecuperain modo diversodopo unatotal gastrectomy (gastrectomia totale)(TG). Mauna cosa chetutti hannoin comune è il malassorbimentodi vitamine e minerali, chele personesperimentanoa vari livelli. Unproblema,insitoinogni pazienteTG,è la carenza divitaminaB12. B12è una vitaminaessenziale peril sanofunzionamento dellecellule nervose e dei globuli rossi. Si trovafacilmentenelle carnie nei prodotticome il lattee le uovadegli animali, così chinon segueuna dietanon-vegana probabilmenteassorbe un sacco divitamina B12attraverso glialimenti che consuma. La B12 è anche comunementeaggiuntaai cereali  arricchiti e ad  altri prodotti simili. Ecco come il corpo ricava la vitamina B12. Secondola schedadel National Institutes of Health, "sono necessari duepassaggiperché il corpopossa assorbire la vitaminaB12dal cibo. In primo luogo, l'acidocloridriconello stomacosepara la vitaminaB12dalla proteinaalla qualela vitaminaB12è attaccatanel cibo. Quindi, la vitaminaB12si combina conuna proteina prodottadallo stomacochiamata fattoreintrinsecoe viene assorbitadal corpo. "Ora, sehai prestato attenzione,hai sicuramente notato che, per elaborareeassorbireB12dal ciboè necessario avereuno stomaco. Coloro che hanno avuto una TGe anchealcuni che hannoavuto un bypass gastricononsolo contano  sulla supplementazionedi vitamina B12, main particolaresulla B12 sotto forma di cianocobalaminainiettabile. Perché senzail fattoreintrinsecodello stomacoil corpo soffre di quella che viene chiamataanemia perniciosae nonè in grado diconvertire la vitaminaB12in unaforma utilizzabile; così si possono prendere tutte  le pilloleche uno puòinghiottiree probabilmente non si avranno risultati.
L'anemia perniciosainduce il corpoa rallentarela produzionedi globuli rossie secondo l'articolosopra citato (vd. collegamento), "Senzaabbastanza globuli rossici sarà carenza di ossigenoe ci si può sentire stanchie deboli. Un'anemiaperniciosagrave odi lunga duratapuò danneggiare ilcuore, il cervelloealtri organi delcorpo. L'anemia perniciosapuò anchecausarealtriproblemi, comedanni ai nervi, problemi neurologici(come la perdita di memoria) eproblemi del trattodigerente". Ebbi la mia prima iniezione nell'ambulatorio delmediconel settembre 2010e portai a casa la prescrizioneper una flacone30 ml(1 mlper dose, sono30dosi). Avevo unamico, che èun Registered Nurse (RN) (infermiere), che è venuto a farmi un mese dopo la successiva iniezione. Dopoaver fatto vedere aDanunvideo su YouTubeche mostracome fare unainiezione sottocutaneae  avergli fatto fare le iniezioniper diversi mesisono riuscita atrovare il coraggio difarlo io stessa. Laregola generaleè quella di fare un'iniezione al mese, quindiuna bottiglia da 30mLserve per circa dueanni e mezzo. Credo che fosse entro i primi sei mesi dalla mia operazione che ho cominciato a sentire voci circa una carenza sul mercato di vitamina B12 ma all’epoca non ci ho fatto molto caso. Penso che sentissi di poter stare tranquilla avendone a sufficienza per più di due anni. Le carenze di farmaci capitano di tanto in tanto nel mercato farmaceutico e probabilmente si sarebbe risolta la questione per quando ne avessi avuto nuovamente bisogno.


Lo scorsofebbraio hodovutovedere ilmedico per unanuova prescrizione. Questa voltala farmacia non era in grado difornirmi un flacone da 30mL,a causa dellascarsità,e ho dovutoricorrereall'utilizzo diflaconi da1 ml,di cui potevadarmenesolo 12.(Attualmente sto  conservandoquelli già utilizzatiperché temoche unogiornodovrò aprirli per il residuo che ancora contengonoe combinarlisolo per ottenere poche, necessarie, dosi). Informandomi sulla carenzahoscoperto che era ancora in corso;  non era stata temporaneacome avevopensato in precedenza. Ho sentito lamentelesuun foruminternetda qualche parte sul fatto che i produttoristanno avendodifficoltà areperirele materie primeper produrla. Cosìqualche mese faho contattatouno dei due soliproduttori dicianocobalaminainiettabile, approvati dalla FDA, per informazioni circa lamancanza. Nel rivederela suarispostadiottobre 2013ha semplicementedetto: "Quello che posso segnalareè chenon stiamofabbricandocianocobalaminaattualmente, ma speriamo dicollocare il prodottonelprogrammadi produzionemoltopresto. La decisione di ricollocare unprodottosulprogrammadi produzionenonè un processo semplicee coinvolgediversi dipartimentiinterni eagenzie di regolamentazione". Che ioconsideroun modosinceroe professionaledi dire, "non ho idea di quandola produrremo."La Food and DrugAdministrationgestisce un databaseditutte lecarenzedi farmaci. L’hocontrollatoperiodicamentenel corso dell'ultimo annoeogni volta chela data di uscitaprevistaarrivava, la rivedevanoe spingevano più in là. Malabattuta d'arrestonella produzione dicianocobalaminainiettabileèsoloun piccolo pezzonel puzzledel perchéla carenza ècosìallarmante. Perchéla ragione principaleperla scarsità, la ragione per cui i produttori non hannopotutotenere il passocon la domandaè perchéè diventato di modafare iniezioni di B12. Esattamente, èdi gran modain questi giornineicentri benessere ele terme"mediche". E'propagandata come un miracoloper perdere peso. Non c'èassolutamentenessunaprova cheiniezioni diB12siano piùefficaci dell'assunzione di integratorioraliper personesane. Nessuna. L'unico motivo che"ti dà energia"e"ti fa sentire rivivere"èperché alcunicopywriterin un dipartimentodi marketingda qualche parte cista dicendo chelo fa. Professionisti medicie giornalistihanno scopertoche la vendita diiniezioni diB12, come costruttoridi energia eun aiutonella perdita di pesoè solouno stratagemma simile a quello dell'olio di serpente. Enon viè alcuna prova cheB12aiuti nellaperdita di pesosecondo la Mayo Clinic. Il fatto è cheindividui normali e saniotterrannolo stesso risultatocon l'assunzione di integratoridi vitamina B12per via oralecome per iniezione.  I veganichenon ricevono abbastanza B12 attraverso laloro dietapossono supplementarla conintegratori orali. Ma,come ho spiegato sopra, i pazientiTG, i pazienticon bypassgastricoealtri condisturbi di stomaco edisturbi intestinali, tra cuigli anziani, sono semprein difficoltà a reperirequeste iniezionimedicalmente necessarieperchécelebrità comeMadonna e Justin Timberlakevogliono avere più brio nei loro movimenti. La scorsa estate, il Dr. Jane Sadlerha lamentato lacarenza divitamina B12e spiegache èl'effetto placeboche fapensa credere alla genteche stanno ottenendo"risultati"dalle iniezioni. Posso qui confermarel'effetto placeboin azione  perché avevodetto al miomedicocome subito sentissi la vitamina funzionare immediatamentee luimi sorrisecomesi potrebbesorridere aun bambinoche ha raccontato lapiùincredibile, fantasticastoria. Inaltre parole, non “si sente”nulla che sta funzionando;  pensi solamente di sentire. Un altro medicoparagonalamania di iniettarsi B12ad un"feticcio" e alza la voce sul suo uso eccessivo. Purtroppo, eglinon dice checi sono alcune personeper le qualigli integratoriorali nonfunzionanoe sonoi piùdanneggiati daquesta praticasempre più popolare. Inoltre, una stazione televisivaa SaltLake City, Utah(video visibile qui)ha studiato l'usodiiniezioni diB12perragioni non medichee ha fatto unbuon lavoronel sottolineareche le personestanno fondamentalmentesprecandoi loro soldi. Cosa non è riuscita amettere in luce è checon questouso ricreativodiB12iniettabile in realtà si danneggiano persone che ne  hanno bisognoperchési sta rendendomolto difficile trovarla eancheperché se ne aumentano i costi in maniera esagerata. Il costocrescenteporta ad un'altra questione: se hai trovatoiniezioni divitamina B12in palestrao in un  centro benessere, ti stanno fregando. (Oh mio Dio.Seimaistato derubato!) Anche coni costi crescenti, le personestanno pagandotroppo perqueste iniezioni. Questo fatto da solodovrebbe far infuriarei sostenitoriattualidella “moda dellaB12 ago-somministrata" e spedirli dritti al reparto vitamine per un barattolo da 10$ di integratori per via orale. Ho chiamatouncentro benessere “medico” locale e ho chiesto informazioni circale loroiniezioni di vitamina B12. Mi è stato dettoche costerebbe  $ 100 per untrattamento di unmese. Dopoulteriori indaginiha spiegatoche sarebbeuna iniezione1 mlalla settimanaper quattro settimane. Quindi fanno$ 25 peruna iniezione di1 ml. Questo sembrerebbe un affare considerato cheilgiornalista diKSLTVa SaltLake Cityha riferitoche le personestanno pagandofino a$80-90per una iniezione. Non c'è da stupirsi che cosìtantipunti venditastiano offrendoqueste iniezioni “miracolose”. E' tuttauna questione di soldi. Ho analizzato le mie ricevuteepossoriferirequanto segue: Settembre 2010ho pagato$ 31,90per un flacone da 30 mle30siringhe=1,06 dollariper doseda 1 ml. Febbraio 2013ho pagato$ 42,90per12 flaconie siringhe da1 ml=4,40 dollariper doseFebbraio 2014ho pagato$ 61,95persoli 9flaconi esiringhe da 1 ml=6,88 dollariper dose. Questo dimostrasial'aumento dei costidicianocobalaminainiettabileed esemplificailmarkupridicoloassociatoconla commercializzazionedi tendenzadi questa vitaminaal di fuori dellacomunità medica. E questi sonoi prezzi al dettaglio. Si saquesticentri benessere ecentri termalinonstanno pagandoal dettaglio;stanno pagandomolto menodi quello. In sostanza, se paghipiù di circa$ 10 peruna iniezione di1 ml, sei statoingannato. E sembra cheunsacco di persone stianopagando5-10voltedi più.Poi c'èil dosaggioda prendere in considerazione. Le personeche hanno bisogno diB12iniettabileperché non la possonoassorbiredaalimenti ointegratoriorali prescritti hanno una prescrizione peruna iniezione da1 mlogni mese. Sodialcuni chene fanno unaogni duesettimane ealtriuna ogni2-3 mesi, mauna volta al mesesembra esserela media. Ottenerele iniezioniuna volta a settimanaè eccessivo soloper lepersone saneche hanno i lorostomaciintatti. E hoanchevisto,in forum per perdere peso, riferimentipersoneche ne fannoogni 3-4giorni. Questo significa letteralmente“pisciare via” i soldiperché il corponontrattienetutta che quella quantità.  Se ne sta assumendotroppa, si sta pagando troppo, e si sta eliminandoattraverso le urine. Io non sonocontro le personeche lottano peruno stile di vita salutareescelgonola supplementazione divitamina B12come un modo persostenere quel tipo di salutee benessere. Chiedo soloa quella gente di riconsiderareil lorouso dellaforma iniettabile. La maggior parte dellepersone semplicementenon ne hanno bisogno. E stannocausandouna carenzaper gli altri chepossonosubire effettigravi, compresa la morte, se rimangono senzatroppo a lungo. Andando a vedere gli aspetti positivi, ci sono alcune indicazioni che la forma sublinguale e lo spray nasale della B12 sono assorbite direttamente all’interno del flusso sanguigno, attraverso la bocca o la cavità nasale rispettivamente, aggirando l’assorbimento intestinale e la necessità del fattore intrinseco.
Aneddoticamente, hosentito chefunzionanoper alcune persone; ho anchesentito dire chenon funziona peraltre personee che hanno bisogno di iniezioni per impedire che i livelli scendano pericolosamente. Sièanche ipotizzatoche la formadiB12, metilcobalamina, sebbenepiù costosa, siameglioassorbita dalcorpo e cheil suo usosembri promettente. Sel'assorbimentoè fattibileutilizzando le forme di somministrazionedi cui sopra, piuttosto chel'iniezione, può rivelarsiutile percoloro che non possonoassorbireattraverso l'intestino. Quindi,se si scopreche possosciogliere qualche compressasublingualesotto la linguaogni giorno ecomunque ottenereuna discreta quantità divitamina B12per mantenere il miocorpo sano, io sicuramente scarterògli aghi. Poituttele persone da dieta modaiolae i body builderspossono continuarea pagarequantità ridicole didenaroper le iniezioniche fannomoltopocoper loro. Dopotutto, questa èl'America, e la gente hatutto il diritto diesseretruffatadaiciarlatani.

5 domande. Slow Medicine. Fare di più non significa fare meglio

Si può rimanere incinta dopo una gastrectomia ?

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Sommario della storia delle pazienti
Fedele al motto della Slow Medicine "Imparare a fare domande per imparare a scegliere con saggezza, insieme al medico", riporto due articoli segnalatemi da Rosie Rosanna Fiorino, coordinatrice del Forum "Vivere dopo il cancro allo stomaco (si può)", vicepresidente dell'Associazione "Vivere senza cancro allo stomaco"(presidente Claudia Santangelo). Questi due interessanti articoli sono tratti dal sito statunitense "No Stomach For Cancer". Sono relativi ad una eventuale gravidanza di donne che hanno subito una gastrectomia o per un carcinoma o come profilassi per uncancro gastrico ereditario diffuso dovuto alla mutazione del gene CDH1 o per un bypass gastrico. Spero che gli articoli siano di aiuto alle amiche gastrectomizzate.

Il primo s'intitola  Planning A Post-Gastrectomy Pregnancy  (Pianificare una gravidanza dopo una gastrectomia)…As more and more young people discover their genetic predisposition for stomach cancer and choose total gastrectomy (TG), young women who undergo this procedure face a new challenge: family planning. TG patients are at lifelong risk for several problems associated … Read More...
Il secondo: Pregnancy after prophylactic total gastrectomy  (La gravidanza dopo una gastrectomia totale profilattica)…   The possibility of having a healthy pregnancy and maintaining one’s own health is an issue that comes up again and again for young women who are affected by Hereditary Diffuse Gastric Cancer (HDGC) and are contemplating prophylactic total gastrectomy.  Pardeep … Read More...
Ho tradotto parzialmente, da paziente oncologico esperto, ma con tutti i limiti di scarsa esperienza nella materia e nella traduzione, il secondo articolo, il primo sarà oggetto di un altro post. Gli autori di questo secondo articolo sono: Pardeep Kaurah • Rebecca Fitzgerald •Sarah Dwerryhouse • David G. Huntsman (Springer Science+Business Media B.V. 2010)

L'abstract dell'articolo
Il cancro gastrico ereditario diffuso (HDGC - Hereditary diffuse gastric cancer)è una sindrome dominante autosomica ed ereditaria, caratterizzata da una alta probabilità a subire tumori gastrici e tumori lobulare al seno. Dal momento che le opzioni di screening attuali per scoprire il cancro gastrico ereditario diffuso sono inefficaci, la prophylactic total gastrectomy (PTG) (gastrectomia totale profilattica)  è un'opzione consigliata per portatori germinali affetti dalla mutazione CDH1. Non è noto se la gravidanza dopo l'intervento chirurgico sia possibile o consigliabile a causa di eventuali carenze nutrizionali nella madre. In questo report descriviamo gli esiti della gravidanza in tre donne positive alla mutazione CDH1 dopo PTG e il caso di una donna con mutazione CDH1 negativa dopo gastrectomia totale per un early gastric cancer (cancro gastrico iniziale).

Presentazioni dei casi
Le informazioni sulla gravidanze e sugli  loro esiti sono state raccolte attraverso le cartelle cliniche dopo aver ottenuto il consenso delle pazienti.
La paziente A è una 38enne, gravida 4 para 2 (significa che ha avuto 4 gravidanze e 2 parti), ha subito una prophylactic total gastrectomy (PTG) in laparotomia con una esofagodigiunostomia con tecnica Roux-en-Y. Ha una figlia sana di 7 anni nata da una gravidanza pre-PTG. Approssimativamente, un anno dopo la sua PTG, è rimasta incinta. Tutti i dettagli sulla gravidanza sono riportati nella Tabella 1.
La Paziente Bè una 42enne, gravida 7 para 2,  ha subito una PTG in laparotomia con esofagodigiunostomia con la tecnica Roux-en-Y. Ha avuto precedentemente, sempre nei primi tre mesi di gravidanza, 5  aborti, 2 dei quali erano dovuti ad anomalie del cariotipo (Trisomia 22 e Trisomia 4). I Cromosomi dei genitori, esaminati dopo la il primo aborto, erano normali. Il settimo concepimento è avvenuto circa 2 anni dopo la PTG. I dettagli della storia della sua gravidanza sono riportati nellaTabella 1.
La Paziente Cè una 25enne, gravida 1 para 0, che ha subito una PTG con ricostruzione Roux-en-Y. E' rimasta incinta circa 2(?) anni dopo la PTG. Informazioni sulla gravidanza sono riportate in Tabella 1.
La Paziente Dè una 42enne, gravida 8 comma 3 donna, che ha subito una TG (Total Gastrectomy) con la tecnica Roux-en-Y dopo una diagnosi di DGC (Diffuse Gastric Cancer) a 27 anni. Lei non ha ricevuto alcuna chemioterapia perchè il GC è stato scoperto al 1° stadio. La sua storia riproduttiva pre-cancro è stata complicata da 4 aborti spontanei nel primo trimestre, causati da bassi livelli di progesterone. Ha partorito 3 figli in 8 anni dopo la sua TG.

Conclusioni dell'articolo
I rischi della prophylactic total gastrectomy (PTG ) nonsonobanali,uno deirischi significativiche affrontanole donnela gravidanza è il malassorbimentodi nutrienticome la vitaminaB12, vitamina D, calcio, acido folicoe ilferro[9]. Carenze diferro, vitamina B12, folatoe calciopossono portare acomplicazioni della gestante, come l'anemia grave eacomplicanzefetali, come difetti deltubo neurale, restrizione della crescitaintrauterina, edifetto di crescita[13].
Glieffetti a lungo terminedellagastrectomia totalesullo statonutrizionalenonsono ben noti, come pure il ruolodegli integratori nutrizionali. La consulenzadieteticaè di solitopersonalizzata, main genere nonben definita. Duestudi in letteraturaingleseche trattanoi problemi dellagravidanza dopogastrectomia[11,12] fornisconodati di follow-up sugli esitidella gravidanzadi158donne che avevanosubito gastrectomieperragionidiverse dal cancro. Nessunostudio ha rivelatoun cambiamentonella capacitàdiunadonnadi concepireo dipartorire unbambino dopo la gastrectomia. L'anemiaè stata osservata in20/33gravidanzedaPecket al. suggerendo la possibilità diun aumento del rischiodianemiadopogastrectomia.
Alla lucedei risultati diquestiduestudie di quelli che hanno indagatolacapacità delle donnedi concepiree partorire neonatinormali dopo chirurgiapost-bariatrica, sembrerebbe chel'ansia per poveriesiti della gravidanzapuòesseredissipati, purché l'integrazioneappropriata perprobabili carenze nutrizionalisia implementata[14-17]. E 'importante che alle donnein età fertile chevengono
sottoposte a PTG venga consigliata una nutrizione appropriatain caso di gravidanza. Queste donne dovrannoessere monitoratesia daun ostetrico chedaun nutrizionistaper tutta la gravidanza.

Le giovanidonne in età fertilesono particolarmenteincoraggiate acontinuare a prenderele vitaminein modo da evitareuna carenzaingravidanza.Nell'articolo vengono prese in considerazioneun totale di 7gravidanzein 4donne dopo la gastrectomia. Tutti gliesiti della gravidanzesono risultati normali. Tuttavia, finché non cisono datidi follow-up a lungo termine sia perledonne gastrectomizzateche per i bambini, deve essere posta una continuaattenzioneper quanto riguardala pianificazione dei concepimenti post-operatori.

Oddio, devo prendere il bifosfonato

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Oddio devo prendere anche un bisfonato (nome commerciale Zometa)
Dopo aver scoperto che la vertebra L2 era stata colpita da recidiva, la bravissima oncologa Vanna Chiarion Sileni e il suo collaboratore Jacopo Pigozzo mi hanno detto, dopo aver interpellato gli esperti della sperimentazione: continuare con ipilimumab ogni tre mesi e aggiungere Zelotaogni 28 giorni.
Dovendo prendere lo zometa per un problema alla vertebra L2, sono andato ad informarmi nel web.
Ho trovato un bellissimo opuscolo dello IOV che spiega cosa sono i bifosfonati.
Dovrò eseguire prima una ortopantomografia per vedere come sono sistemati i miei vecchi denti.
Riporto l'inizio dell'opuscolo, per il resto andate a leggererlo, opuscolo.

I bifosfonati sono farmaci introdotti più di vent’anni fa come additivi nella pasta dentifricia per ridurre la carie dentaria.
Vengono oggi usati per molte patologie dell’osso come ad esempio l’osteoporosi negli anziani, nonché per gli effetti di assottigliamento dell’osso dovuti a trattamenti con cortisone.
I bifosfonati si sono dimostrati efficaci anche nel favorire la calcificazione delle ossa compromesse da malattia oncologica (tumori della mammella, prostata, polmone etc), diminuendo il rischio di possibili complicanze. I bisosfonati sono farmaci che si legano ad alcune cellule dell’osso inibendone la loro capacità di distruggerlo. Sono farmaci in genere altamente sicuri e non presentano rischi indesiderati simili a quelli della chemioterapia.
I bifosfonati sono farmaci introdotti più di vent’anni fa come additivi nella pasta dentifricia per ridurre la carie dentaria.  Vengono oggi usati per molte patologie dell’osso come ad esempio l’osteoporosi negli anziani, nonché per gli effetti di assottigliamento dell’osso dovuti a trattamenti con cortisone.
I bifosfonati si sono dimostrati efficaci anche nel favorire la calcificazione delle ossa compromesse da malattia oncologica (tumori della mammella, prostata, polmone etc), diminuendo
il rischio di possibili complicanze. I bisosfonati sono farmaci che si legano ad alcune cellule dell’osso inibendone la loro capacità di distruggerlo. Sono farmaci in genere altamente sicuri e non presentano rischi o effetti indesiderati simili a quelli della chemioterapia. I bifosfonati presentano pertanto molti effetti positivi, tra i quali:
  • prevenzione di ulteriore danni alle ossa
  • correzione e prevenzione dell’ipercalcemia (livelli di calcio nel sangue più alti del normale)
  • riducono le fratture patologiche
  • ·migliorano la qualità della vita
  • facilitano la ricalcificazione e il recupero di forza dell’osso
  • diminuiscono della necessità di altre terapie
Aredia è somministrato mediante infusione endovenosa per la durata di 2 o 4 ore ogni 28 giorni. Zometa è somministrato mediante infusione endovenosa di durata variabile dai 30 ai 45 minuti ogni 28 giorni. Altri bifosfonati possono essere assunti per bocca…..
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