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Si paga il ticket per l'esame della vitamina D per i gastrectomizzati? No!!

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MEDICITALIA+
Ho scritto NO, ma in Italia le norme sono tante e ingarbugliate che ognuno le interpreta come vuole!! Scrive Patrizia il 22 maggio alle ore 8.53 nel Forum:Buongiorno a tutti. Stamattina sono andata a fare gli esami del sangue e c'era anche la Vit D. Ho dovuto pagare perchè non è esente....comunque, ho sborsato €75. Porca puzzola!!! Quasi quasi...mi tengo la carenza di vitamina la prossima volta!!!!!Ho chiesto a voce ad una infermiera del CUP di Padova, ecco la risposta: quando in una impegnativa (ricetta rossa) è scritto il CODICE DI PATOLOGIA 048, dal medico di base o dallo specialista, il personale del CUP non può interferire. Tutti gli esami indicati in quella ricetta sono esenti da ticket.
Attenzione: Tutte le esenzioni a validità limitata scadono ogni 2 anni, eccetto l’esenzione per neoplasie, cioè dei tumori (codice esenzione 048), la cui validità è determinata in 5 anni. Si deve ripetere la procedura. Sarebbe opportuno fare un quesito scritto


Malassorbimento di calcio
L’assorbimento ridotto di calcio, a causa dell’esclusione del duodeno e del digiuno prossimale, di vitamina D, a causa del malassorbimento dei grassi e/o dell’insufficiente assunzione orale di vitamina D e di calcio, sono considerati possibili cause di malattie metaboliche dell’osso, come l’osteomalacia, l’osteoporosi od una combinazione di entrambe (6,7). Dopo una gastrectomia totale vengono osservati ridotti livelli di calcio e di 25-idrossivitamina D ed aumento dei livelli dell’ormone paratiroideo (PTH) e di 1,25-idrossi vitamina D nel sangue (7). Diversi studi hanno documentato le conseguenze a lungo termine della ridotta densità minerale ossea e della maggiore prevalenza di fratture dopo una gastrectomia. Lo studio di Glatzle et al. (7) ha mostrato una prevalenza sia di osteoporosi sia di fratture vertebrali del 25%, nella popolazione di pazienti sottoposti a gastrectomia totale con follow-up di almeno 5 anni. Secondo Ichikawa et al. (6), anche se non clinicamente percepibili, le anomalie del metabolismo del calcio si verificano già nel primo periodo post-operatorio. (…)

Malassorbimento di calcio
Ad oggi, solo pochi studi hanno esaminato la supplementazione di calcio e vitamina D dopo gastrectomia. In assenza di una misura di documentata efficacia per aumentare la densità minerale ossea in questa categoria di pazienti, la raccomandazione generale è di supplementare la dieta con calcio e vitamina D per prevenire la perdita ossea indotta dalla gastrectomia totale (7). Secondo Ichikawa et al. (6), è consigliata una somministrazione precoce sia di calcio sia di vitamina D, in forma di lattato di calcio (3 g/die) ed alfa-cocalciferolo (1 μg/die). Poiché i bifosfonati si sono dimostrati efficaci nell’aumentare la densità minerale ossea e nel ridurre il tasso di fratture vertebrali nelle donne con osteoporosi, il loro impiego è stato proposto anche nei pazienti gastrectomizzati totali con ridotta densità ossea (7). Oltre alla supplementazione farmacologica, gli stessi Autori raccomandano che i pazienti assumano pesce almeno 1 volta alla settimana e latte o derivati almeno 1 volta al giorno.



Avete il coraggio di porre queste domande al chirurgo?

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Avete il coraggio di porre queste domande al chirurgo?
(aggiornato il 30.05.14)Trovo nel sito Cittadinanza attiva.it la Guida “Operazione Sicurezza”. E' una guida per il cittadino alle prese con l’intervento chirurgico. Fornisce consigli pratici e informazioni su diritti, normative e procedure per una migliore collaborazione tra medico e cittadino in chirurgia. E' stata realizzata da Cittadinanzattiva, con il contributo non condizionato di Baxter (Baxter è una società multinazionale attiva in diversi rami del settore sanitario), in collaborazione con il Ministero della Salute, A.C.O.I (Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani), A.I.O.P. (Associazione Italiana Ospedalità privata), A.N.M.D.O. (Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere), C.I.C. (Collegio Italiano dei Chirurghi), F.I.A.S.O. (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere), F.C.C. (Fondazione Chirurgo e Cittadino), GISE (Società Italiana di Cardiologia Invasiva), Collegio I.P.A.S.V.I., Nuova Associazione Sindacale Chirurghi Ortopedici Traumatologici Italiani, S.I.A.A.R.T.I. (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva), S.I.C.OB (Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle malattie Metaboliche), S.I.C.O.O.P. Società Italiana Ortopedici, S.I.C.U.T. (Società Italiana di Chirurgia d’urgenza e del Trauma), S.I.G.O. (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia), S.I.O.T. (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia) e S.I.Ust. (Società Italiana Ustioni). E' stata presentata al pubblico il 20 maggio
Il ricovero per un intervento chirurgico rappresenta un evento importante sul quale non sono pochi i dubbi e talvolta anche le paure nutrite dal cittadino che si deve operare ma anche dalla sua famiglia. Scegliere il luogo, documentarsi sulle tecniche e sulle dotazioni delle strutture, capire cosa succede nel post-operatorio aiuta il paziente ad acquisire fiducia e sicurezza prima dell’intervento. Spesso, tuttavia, disporre delle informazioni necessarie non è così semplice.Per questo Cittadinanzattiva, partendo dalle segnalazioni giunte al Tribunale per i Diritti del Malato, ha realizzato la guida Operazione sicurezza, cosa fare e cosa sapere in caso di intervento chirurgico. La Guida, realizzata con il contributo non condizionato di Baxter - azienda impegnata anche nella promozione di una campagna informativa al medico e al cittadino sulla sicurezza in chirurgia (www.chirurgiapiusicura.it) -  è stata presentata al pubblico il 20 maggio presso il Salone della Direzione generale del Policlinico Umberto I. La guida è disponibile online sul sito web www.cittadinanzattiva.it

Alcuni dati
Sono più di 4 milioni gli interventi chirurgici effettuati ogni anno in Italia.
Più di un terzo degli errori (36,91%) per i quali i cittadini hanno richiesto un risarcimento ha riguardato l’area chirurgica; le specialità cliniche maggiormente interessate sono: Ortopedia (13,54%), Struttura e parti comuni (11,99%), Chirurgia generale (7,97%), Ostetricia e ginecologia (4,78%), Dea/Pronto soccorso (4,53%%), Cardiochirurgia (4,47%), Odontoiatria (4,38%), Oculistica e Oftalmologia (3,90%)*.  Dai dati del Rapporto PiT Salute 2013 del Tribunale per i diritti del malato emerge che, nell’ambito delle liste di attesa, dopo le visite specialistiche, sono gli interventi chirurgici (28,1%) l’ambito in cui i cittadini lamentano tempi di attesa troppo lunghi. Inoltre, nell’ambito della sicurezza e della malpractice, nel 2012 il 23% dei cittadini si è lamentato delle condizioni delle strutture (era il 15% nel 2011), in particolar modo per la fatiscenza degli ambienti
L’obiettivo della Guida è rilanciare il tema della sicurezza in chirurgia, fornendoconsigli pratici e informazioni su diritti, normative, procedure e aspetti della sicurezza nell’ambito degli interventi chirurgici. Ad esempio: scegliere la struttura nella quale operarsi prestando ascolto ai consigli del medico di famiglia più che al passaparola, e consultando la Carta dei servizi: questa ci aiuta a conoscere l’organizzazione dei reparti, gli standard e gli impegni, le tipologie di prestazioni, i tempi di attesa, le dotazioni strumentali e le tecniche operatorie della struttura scelta. Ancora, partecipare attivamente al percorso sanitario proposto dalla equipe medica, fornendo tutte le informazioni sulla propria salute e sull’anamnesi, prevenendo le infezioni ospedaliere tramite semplici accorgimenti come il lavaggio delle mani, firmando in maniera consapevole il consenso informato. Pretendendo dai medici e concedendo agli stessi il tempo e lo spazio adeguato prima di tornare a casa dopo l’intervento perché ad esempio, la lettera di dimissioni e la cartella clinica sono strumenti fondamentali per il decorso post-operatorio. In sintesi un vademecum per il cittadino:

  1. Affidarsi ai consigli del medico di medicina generale e dello specialista
  2. Scegliere la struttura adeguata in base alla equipe chirurgica, al comfort, ai servizi offerti, alle innovazioni tecnologiche utilizzate, anche basandosi sulle Carte dei servizi
  3. Collaborare con i sanitari, fornendogli tutte le informazioni cliniche utili, durante l’anamnesi e l’esame obiettivo
  4. Prepararsi all’intervento seguendo le indicazioni dei medici ed infermieri (dieta, terapia, indumenti, altre accortezze)
  5. Fare la propria parte per ridurre il rischio di infezioni, lavandosi frequentemente le mani, curando l’igiene personale, segnalando eventuale febbre o permanenza prolungata di cateteri
  6. Esprimere in maniera consapevole il consenso informato, ovvero accettare il percorso diagnostico-terapeutico proposto dal medico, dopo aver chiarito ogni dubbio e preso coscienza delle eventuali alternative
  7. Non soffrire inutilmente! Dal 2010 esiste una legge (n.38) che tutela il diritto del paziente a non soffrire inutilmente e che obbliga i sanitari a porre attenzione al dolore, misurandolo e trattandolo adeguatamente
  8. Dopo l’intervento, è opportuno fare attenzione allo stile di vita, ai comportamenti da tenere (quando e come muoversi, cibi si/no, farmaci da assumere)
  9. Prima di andare a casa, richiedere copia della documentazione clinica
  10. Fidarsi, collaborare e partecipare: tre parole d’ordine per una operazione in sicurezza!

Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Oncologica (SICO): Padova, 19-20 giugno

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Si terrà a Padova, il 19-20 giugno 2014, presso il Policlinico Universitario - Aula Morgagni, il XXXVII Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Oncologica (SICO).Presidente del Congresso è il prof. Donato Nitti, responsabile della Clinica Chirurgica 1 dell'Azienda Ospedaliera di Padova e Direttore del Dipartimento di scienze chirurgiche oncologiche e gastroenterologiche (Discog) dell'Università di Padova
Download Locandina
Download Opuscolo
Copio e incollo la lettera del prof. Nitti: Malgrado il “noto” clima di ristrettezze economiche anche quest’anno la SICO, ha voluto organizzare il suo Congresso, con l’auspicio di invogliare soprattutto i giovani a partecipare, con contributi di qualità, al dibattito su argomenti di chirurgia oncologica. Gli argomenti che verranno trattati sono: 

  • Valutazione della qualità in chirurgia oncologica
  • Neoplasia della tiroide
  • Carcinoma della mammella
  • Carcinoma dell’esofago
  • Carcinoma del retto
  • Carcinoma del pancreas
  • Metastasi epatiche. 
Sono previste sei sessioni, due giovedì 19 giugno e quattro venerdì 20 giugno 2014. Ciascuna sessione si articolerà con una lettura di un Opinion Leader, due faccia a faccia su aspetti specifici degli argomenti elencati, tre comunicazioni selezionate tra quelle inviate come abstract.

prof. Donato Nitti

Lo scopo di inserire nelle sessioni plenarie comunicazioni selezionate è quello di invogliare chirurghi oncologi più giovani a riportare le esperienze delle diverse scuole. Sarà prevista inoltre una sessione riservata alla presentazione del poster.
Gli abstracts dovranno essere inviati entro il 30 marzo 2014 e dovranno pervenire esclusivamente tramite il form online dedicato, disponibile sul sito internet www.sicoonline.org, entro il termine stabilito. Il Comitato Scientifico valuterà l’accettazione degli abstracts e i 40 migliori verranno pubblicati sulla rivista European Journal of Surgical Oncology (EJSO) Entro il 15 maggio sarà completato il programma scientifico definitivo. La partecipazione al congresso sarà gratuita per tutti i Soci della SICO in regola con le quote di iscrizione alla società e per gli iscritti alle scuole di specializzazione. Per gli altri è prevista una quota di € 400,00. Spero di incontrarvi numerosi a Padova.
Il Presidente del Congresso Prof. Donato Nitti

Empowerment e Patient education

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COSTRUIAMO INSIEME UNA ASSISTENZA SICURA (dal sito ULSS 20)
Al fine di perseguire risultati sempre migliori in termini di qualità e sicurezza delle cure erogate è essenziale che operatori e pazienti/utenti instaurino un efficace rapporto di collaborazione. Il medico/operatore è esperto nel gestire e trattare la malattia in generale ma è solo il paziente che, vivendo la patologia quotidianamente sulla sua pelle, conosce la "sua" malattia
Il paziente non può più essere un semplice recipiente passivo delle cure prescritte ma deve avere l'opportunità di partecipare attivamente al percorso di cura e in quanto tale deve essere adeguatamente ascoltato e informato. L'incontro tra paziente e operatori diventa un dialogo in cui entrambe le parti sono impegnate nel perseguire un comune obiettivo: ottenere una sempre migliore qualità e sicurezza delle cure.
Ciò premesso riporto l'invito ad un incontro speditomi da Marilena Bongiovanni, presidente dell'
Associazione Nazionale Guariti O Lungoviventi Oncologici (ANGOLO). L'incontro si terrà al CRO di Aviano il prossimo 5 giugno, ore 14.30, saletta 1 Direzione Scientifica.
In allegato la locandina e l'articolo - editoriale di Lancet del maggio 2012 - in cui l'Editor riporta una frase di Johnstone espressa a un convegno internazionale. Robert ci parlerà di Patient Empowerment e di ciò che si muove in Europa sull'argomento. Robert non è un paziente oncologico ma un buon esempio di survivor.

Riporto, traducendolo da inesperto, l'editoriale della prestigiosa rivista The Lancet, Volume 379, Issue 9827, Page 1677, 5 maggio 2012, dal titolo: Patient empowerment—who empowers whom? (L'empowerment del paziente, chi empower chi?)

Che cos'è l'empowerment del paziente? Oltre 250 partecipanti hanno discusso la questione alla prima Conferenza Europea sul Patient Empowerment, recentemente tenutasi a Copenhagen, in Danimarca, dalla European Network on Patient Empowerment (ENOPE 2012). La conferenza è stata convocata sotto gli auspici della Presidenza danese dell'Unione europea (UE) e organizzata dalla WHO Regional Office for Europe, dal Ministero della Salute Danese,  dal Comitato danese per l'Educazione Sanitaria, dalla Fondazione Caerum della Svizzera e dal gruppo inglese  dei pazienti esperti. Ilona Kickbusch co-organizzatore di ENOPE 2012 dice che "l'empowerment del paziente è semplicemente un processo per aiutare le persone ad acquisire il controllo, a prendere iniziative, a risolvere problemi e prendere decisioni, può essere applicato a diversi settori sia nel sanitario che nel sociale e nell'autogestione ".  I relatori hanno  sostenuto che il tradizionale approccio paternalistico alla cura del paziente tende ad ignorare le preferenze personali, crea dipendenza - ci deve essere uno spostamento verso la cura centrata sul paziente.
Alleanza paziente medico
L'obiettivo della conferenza, alla quale  hanno partecipato pazienti, esperti di sanità pubblica, Ministri della Salute dell'Unione Europea e alcuni medici, è stato quello di condividere esperienze su diversi aspetti dell'empowerment del paziente. Questi includono l'alfabetizzazione alla salute, all'autogestione delle malattie croniche e al ruolo della tecnologia. Empowerment significa anche rispetto dei diritti dei pazienti e dar loro voce. I partecipanti sostengono la necessità di un maggiore coinvolgimento dei pazienti nella progettazione di politiche nazionali, per rendere i sistemi sanitari più amichevoli e le informazioni più accessibili. Outcome Measures in Rheumatoid Arthritis Clinical Trials (OMERACT) è una rete internazionale che ha coinvolto i pazienti per migliorare gli aspetti della loro malattia. Le esperienze di persone che vivono con l'HIV/AIDS sono anch'esse un esempio costruttivo, anche se storicamente combattuto, di dialogo tra paziente e politica.
I critici temono che il proposto spostamento del potere, un concetto di per sé potenzialmente pericoloso per i professionisti della medicina, potrebbe abrogare le responsabilità dei governi nel finanziare i sistemi sanitari sufficientemente per gestire l'impatto crescente delle malattie croniche. Attuazione di programmi di alfabetizzazione sanitaria e la promozione del self-managed care, entrambe devono affrontare sfide pratiche enormi, compreso il modo per raggiungere i gruppi più vulnerabili. La realtà è che i medici hanno limitato il tempo di consultazione e risorse, e non tutti i pazienti possono, o vogliono essere empowerment. Robert Johnstone (International Alliance of Patients' Organization (IAPO)) afferma che "i medici dovrebbero scendere dai loro piedistalli, ma i pazienti devono alzarsi dalle loro ginocchia." Tuttavia, aggiunge: "empowerment non è cercare di strappare il potere ai medici, è essenzialmente aiutare le persone a condurre una vita più attiva e soddisfacente. "

Nella gestione delle malattie croniche, i relatori sono d'accordo che non possiamo permetterci di non auto empower. Le malattie cardiovascolari, il cancro, il diabete, l'obesitàe le malattierespiratorie cronichecausano unastimail 77% delcarico di malattiainEuropa,come misurato daanni divita in buona salute. "In paesi come la Cina e l'India, i sistemi sanitari saranno in grado di far fronte con l'assalto delle malattie croniche con l'empowerment del paziente", afferma Kickbusch. Anche se questo non potrà mai sostituire la terapia intensiva professionale, imparando a gestire se stessi, le persone con malattie croniche hanno più probabilità di integrarsi nella società e nel mondo del lavoro. I programmi di autogestione delle malattie croniche aiuta le persone a guadagnare la fiducia e ad acquisire le competenze per riconoscere i sintomi di allarme, assumere farmaci, e decidere il trattamento più adatto. Tuttavia, la valutazione di tali programmi su larga scala e le linee guida internazionali basate su prove per l'autocura, sono attese urgentemente.
L'impegno politico ad alto livello per l'empowerment del paziente è imminente.

Nel suo primo giorno di ritorno dal congedo di maternità, Astrid Kaag, il ministro danese della Sanità, ha tenuto il  discorso di apertura della conferenza e ha annunciato che stava ospitando una riunione informale dei ministri della sanità dell'UE per discutere dei sistemi sanitari più centrati sul paziente. L'Ufficio Regionale per l'Europa dell'OMS ha anche incorporato l'empowerment del paziente in una nuova politica sanitaria europea, Salute 2020, da adottarsi entro la fine dell'anno.
Praticamente tutte le persone sono i pazienti ad un certo punto della loro vita. Migliorare la capacità di una persona a comprendere e gestire la propria salute e la malattia, a negoziare con i professionisti della salute, e a muoversi nella complessità dei sistemi sanitari è fondamentale per raggiungere migliori risultati di salute. ENOPE 2012, e l'impegno politico che l'ha favorito, è il benvenuto. Tuttavia, l'empowerment è un processo per l'individuo e per tutti coloro che potrebbero sostenerlo. Di tutte le sfide future, a partire da un dialogo diretto con i medici professionisti su empowerment del paziente sembra essere il prossimo passo critico.





 

Laboratorio Lilly: "L'importanza del patrocinio dei pazienti nello sviluppo e nella valutazione del farmaco"

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Anche le Associazioni dei pazienti devono essere
coinvolte e informate sul processo di creazione di
un farmaco
Il 22 maggio 2014 ho partecipato all'Istituto Oncologico Veneto (IOV), auletta della Direzione Sanitaria, come volontario di (Chiama)Informazione come cura, al seminario di una giornata, sponsorizzato dall'azienda farmaceutica Eli Lilly, approvato dalla Direzione Sanitaria dello IOV,  dedicato al Volontariato  Oncologico, con l'obiettivo di avvicinare i volontari, anche con voce critica (non è mancata), ai  problemi della ricerca e alle prassi di validazione-approvazione dei farmaci. Titolo del Seminario: Laboratorio per la formazione alla valutazione del farmaco (MEET) “L'importanza del patrocinio dei pazienti nello sviluppo e nella valutazione del farmaco".
Presenti 20 volontari appartenenti alle Associazioni: Associazione Volontari Ospedalieri (AVO), Cancro e Assistenza Volontaria (CEAV), Volontà di Vivere-Noi e il Cancro,  Associazione Nazionale Guariti O Lungoviventi Oncologici (ANGOLO) e (Chiama)Informazione come cura.
Mi associo alla dott.ssa Marilena Bongiovanni, coordinatore del volontariato dello IOV, promotrice del Seminario, nel ringraziare il relatore dott. Giovanni Francario (Eli Lilly) che ha presentato le slide (clicca qui) e la dott.ssa Amori (Elli Lilly) che ha coordinato la giornata.

Si ringraziano inoltre: la Direzione Sanitaria, nella persona del MD  Maria Giacobbo, per avere condiviso l'idea del progetto formativo; la dott.ssa Stefania Facchin, referente Formazione interna dello IOV,  per il supporto nella fase  organizzativa; il MD Gian Luca De Salvo, responsabile S.S. Sperimentazioni Cliniche, Biostatistica e Nucleo Ricerca Clinica, per il suo saluto  introduttivo e per gli spunti che ci ha fornito con il suo  intervento. Speriamo, con la sua competente collaborazione, di  sviluppare in futuro altri progetti formativi su questi temi. Infine si ringraziano la dott.ssa Martina Mattiazzi e il chirurgo oncologo Carlo Castoro, per il consueto supporto.Un farmaco è una sostanza o un’associazione di sostanze impiegata per curare o prevenire una specifica malattia.Ma come si valuta se un medicinale è davvero efficace e, soprattutto, non arreca danni alla salute?
Per comprendere le sue proprietà, quantificare il rapporto tra gli eventuali rischi e i benefici che se ne traggono dalla sua assunzione, la molecola chimica che aspira a diventare un farmaco è sottoposta a una lunga serie di studi, condotti prima in laboratorio e su animali e poi sull’uomo. Queste ricerche, la cui durata oscilla in genere tra i sette e i dieci anni, sono a carico del “proprietario” del farmaco (il più delle volte un’industria farmaceutica) e si articolano in diverse fasi: studi “in vitro” e “in vivo” sugli animali (sperimentazione preclinica) e studi cosiddetti di fase 1, di fase 2 e di fase 3 eseguiti sull’uomo (sperimentazione clinica)
(dal sito dell'AIFA), clicca qui.

Super quark 16/8/212 - nascita di un farmaco
"All'Istituto Mario Negri di Milano, per capire come nasce un farmaco, a quali prove viene sottoposto prima di arrivare in farmacia."
I 4 filmati realizzati dal maestro Bruno Bozzetto descrivono, in pochi minuti, il mondo dei farmaci e il loro utilizzo.

Filmato 1:  La nascita della farmacologia moderna          


Filmato 3:   Motore di sviluppo


Programma del Laboratorio
Modulo 1: Introduzione al laboratorio
40 minuti
09:30
10:10
Modulo 2: Il viaggio scientifico di un farmaco
Compresa la pausa
75 minuti
20 minuti
10:10
10:40
11:45
11:00
Modulo 3: Valutazione delle tecnologie sanitarie (HTA)
25 minuti
11:45
12:10
Pausa pranzo
50 minuti
12:10
1:00
Oratore ospite
40 minuti
1:00
1:40
Modulo 4: La partecipazione del PAG alla valutazione normativa e all'HTA
Compresa la pausa
70 minuti
20 minuti
1:40
2:25


3:10
2:45
Modulo 5: Comunicazione dei messaggi e dei fatti chiave
60 minuti
3:10
4:10
Modulo 6: Conclusione
20 minuti
4:10
4:30

Il più importante meeting oncologico mondiale: ASCO 2014

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Asco 2014
L'American Society of Clinical Oncology (ASCO) è una organizzazione professionale che rappresenta i medici di tutte le specializzazioni oncologiche che si occupano di persone con il cancro . Fondata nel 1964 da Drs. Fred Ansfield, Harry Bisel , Herman Freckman, Arnoldus Goudsmit, Robert Talley, William Wilson e Jane C. Wright , ASCO conta oggi ha più di 30.000 membri.

L'ASCO Annual Meeting con oltre 30.000 partecipanti è uno dei più grandi eventi didattici e scientifici per la comunità oncologica.  L'evento articolato in cinque giorni è l'occasione, per medici e scienziati, per presentare i risultati della ricerca a un pubblico globale di professionisti dell'oncologia. I risultati degli studi clinici e gli aggiornamenti presentati al Meeting annuale ASCO danno la misura dei progressi compiuti ogni anno nella lotta contro il cancro . Il Meeting, che dura 5 giorni, fornisce l'occasione per medici e scienziati per presentare i risultati della ricerca a un pubblico mondiale di professionisti dell'oncologia. I risultati degli studi clinici e gli aggiornamenti presentati al Meeting annuale ASCO, descrivono i progressi compiuti ogni anno nella lotta contro il cancro. Il 50° ASCO Meeting si è svolto a Chicago (Illinois) dal 30 maggio-al 3 giugno, 2014. Copio e incollodalla rubrica Medicina e Scienza del Sole24Ore del 2 giugno l'articolo dal titolo: "Oncologia: 50° Congresso Asco su ricerca e sostenibilità".
In Europa il cancro costa 126 miliardi di euro, in Italia a circa 16: basterebbero campagne di prevenzione oncologica mirata per riuscire a risparmiare in 5 anni 50 miliardi, di cui 5 solo nel nostro Paese: il dato è emerso nel corso del  50° Congresso dell'American Society of Clinical Oncology (Asco), il più importante appuntamento mondiale di oncologia in corso a Chicago fino al 3 giugno, con oltre 30mila specialisti.

dott.ssa Stefania Gori
Sotto la lente degli esperti il problema della sostenibilità dei sistemi sanitari che coinvolge tutti i Paesi: nel 2012, le nuove diagnosi nel Vecchio Continente sono state 3 milioni 450mila, con 1milione 750mila decessi, pari a 3 al minuto; il tumore più costoso è quello al polmone, costa 18.8 miliardi l'anno, seguito dal tumore al seno (15 miliardi), del colon-retto (13.1 miliardi) e della prostata (8.43 miliardi). E' a partire da questi dati che 'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) ha lanciato un appello al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, perché i sei mesi di presidenza del Consiglio dell'Unione Europea diventino il "semestre della prevenzione contro il cancro" basato su iniziative concrete.

Aiom: serve un patto sull'appropriatezza.«Lo scenario è chiaro - dice Stefano Cascinu, presidente Aiom - Nei prossimi anni il carico dell'assistenza sanitaria e sociale in campo oncologico diventerà più pesante: nel 2013 i pazienti con storia di cancro erano 2 milioni 800 mila, nel 2020 saranno circa 4 milioni 500 mila. Per rispondere alle loro richieste di salute, serve un patto sull'appropriatezza prescrittiva che riunisca tutti gli attori coinvolti: l'accademia, i clinici, gli enti regolatori, l'industria farmaceutica e i pazienti». «L'approvazione di una nuova molecola e la definizione del prezzo devono avvenire in funzione del risultato ottenuto - prosegue Cascinu - oggi l'Ema valuta solo il beneficio clinico della terapia, cioè la esamina in termini di efficacia mentre sono gli enti regolatori nazionali a fissarne il prezzo e la rimborsabilità. In realtà, solo un'Autorità centrale unica dovrebbe definire sia il beneficio che il prezzo. Sappiamo che i sistemi sanitari dei diversi Paesi Ue sono diversi, ma serve più omogeneità: se vogliamo diventare una vera Unione dobbiamo condividere principi comuni, anche nella sanità».

Tra le criticità segnalate dall'Aiom anche quella delle reti oncologiche regionali, previste dal Piano oncologico nazionale e realizzate per ora solo in Lombardia, Piemonte/Valle d'Aosta, Toscana e Provincia autonoma di Trento: «Sono fondamentali, perché garantiscono equità di accesso ai farmaci e garanzia di ricevere le cure migliori indipendentemente dalla propria residenza - dice Cascinu - ma è necessario definire requisiti minimi che garantiscano network omogenei sul territorio nazionale: ogni struttura della rete dovrebbe essere in grado di garantire standard assistenziali adeguati alla gestione della maggioranza dei casi. Solo i pazienti con particolari complessità vanno indirizzati all'ospedale di riferimento regionale per patologia».

I progressi della ricerca. A confermare che la ricerca ha fatto enormi progressi e che la prevenzione è in grado di valorizzare ulteriormente sfruttandone al massimo le potenzialità è il segretario Aiom, Stefania Gori: «Grazie alle conoscenze biologiche acquisite nel corso degli anni e ai nuovi trattamenti, la storia naturale di alcune patologie oncologiche è radicalmente cambiata - spiega. - Basti pensare a due neoplasie a forte incidenza come quelle del colon retto e del seno: non solo riusciamo a individuarle con lo screening in fase precoce e a guarirle grazie a terapie innovative, ma anche la sopravvivenza nella fase metastatica è migliorata in modo significativo per effetto di trattamenti sempre più efficaci. Nel colon-retto in 15 anni è passata dai 6-9 mesi agli attuali 30-36 e, nel tumore al seno, l'effetto combinato di screening e terapia adiuvante ha contribuito a ridurre la mortalità del 30%».

Tumore gastrico. Sotto la lente all'Asco anche i progressi mondiali sul fronte dei trattamenti. Tra le novità di maggior rilievo, i risultati clinici degli studi su ramucirumab che hanno portato la Food and Drug Administration, lo scorso 21 aprile, ad approvare con procedura prioritaria ramucirumab (Lilly) per la monoterapia del tumore gastrico avanzato in progressione dopo chemioterapia iniziale, dopo anni in cui non sono state registrate significative novità per questa forma di malattia. Il tumore gastrico è il quarto tumore in termini di incidenza e il secondo per mortalità a livello mondiale: origina nel rivestimento interno dello stomaco, ha uno sviluppo lento, di solito nell'arco di diversi anni, e spesso non viene scoperto subito. Ramucirumab è il primo anti tumorale antiangiogenico approvato specificatamente per la terapia di seconda linea del tumore gastrico e si differenzia dagli altri farmaci della sua classe perché agisce con un nuovo meccanismo d'azione: è un farmaco intelligente", che inibisce in maniera diretta l'angiogenesi, ovvero la formazione di nuovi vasi sanguigni che apportano sangue alle cellule tumorali, interagendo in maniera specifica con il il recettore di tipo 2 del fattore di crescita dell'endotelio vascolare (Vegf) e inibendo la segnalazione a valle coinvolta nella formazione e nel mantenimento del sistema vascolare che alimenta il tumore. L'approvazione FDA di ramucirumab è stata ottenuta con procedura prioritaria grazie ai risultati dello studio di Fase III Regard che ha randomizzato un totale di 355 pazienti in 29 Paesi.  
Carcinoma mammario. Tra le patologie oncologiche sotto la lente al Congresso Asco anche il carcinoma mammario, con la presentazione dello studio "tnAcity" di fase II/III, che coinvolge centri
Pierfranco Conte (IOV)
europei e americani è che valuterà i profili di efficacia e sicurezza di due regimi di combinazione di nab-paclitaxel (con gemcitabina o carboplatino) come trattamento di prima linea per il carcinoma mammario metastatico triplo-negativo, utilizzando gemcitabina e carboplatino come controllo. Centro coordinatore per l'Italia l'Oncologia Medica dell'Istituto Oncologico Veneto (Iov) di Padova, diretta da Pierfranco Conte: «L'obiettivo - spiega - Questo studio ha l'obiettivo di valutare lefficacia del trattamento, in prima linea, in una delle forme più difficili da trattare, quella ‘triplo-negativa'". Nella fase II dello studio, i ricercatori statunitensi ed europei valuteranno 240 pazienti. Obiettivo primario della fase II è identificare il braccio di combinazione con nab-paclitaxel che dovrà essere valutato nella fase III, in cui saranno randomizzate 550 pazienti. Endpoint primario dello studio tnAcity è la sopravvivenza libera da progressione, mentre endpoint secondari sono il tasso di risposta obiettiva, la sopravvivenza globale, il tasso di controllo della malattia, la durata della risposta e la sicurezza. Saranno inoltre condotte analisi dei biomarcatori e delle cellule tumorali circolanti».

Melanoma.Presentati anche da Bristol Myers Squibb I risultati di uno studio di fase 3, randomizzato, in doppio cieco, che dimostrano che ipilimumab alla dose di 10 mg/kg (475 pazienti) ha significativamente migliorato la sopravvivenza libera da recidiva (RFS, durata dell'intervallo di tempo prima della recidiva o della morte) rispetto al placebo (476 pazienti) in pazienti con melanoma in stadio 3 ad alto rischio di recidiva dopo resezione chirurgica completa, come terapia adiuvante. Lo stadio 3 contraddistingue il melanoma che ha raggiunto i linfonodi regionali ma non si è ancora diffuso ai linfonodi distanti o ad altre parti del corpo (metastasi) e richiede resezione chirurgica del tumore primario e dei linfonodi coinvolti. Alcuni pazienti possono anche essere trattati con terapia adiuvante, sebbene le opzioni di trattamento adiuvante siano molto limitate. Malgrado l'intervento chirurgico e il possibile trattamento adiuvante, la maggior parte dei pazienti manifesta recidiva e progredisce alla malattia metastatica. Entro cinque anni, la maggioranza dei pazienti in stadio 3B e 3C (rispettivamente il 68 e 89%) e un terzo di quelli in stadio 3A (37%) manifestano recidiva della malattia. A tre anni, il 46.5% dei pazienti trattati con ipilimumab era libero da recidiva rispetto al 34.8% dei pazienti con placebo. «Lo standard di cura per questo tipo di pazienti è rimasto sostanzialmente invariato negli ultimi 20 anni» - ha spiegato Eggermont, direttore generale del Cancer Institute Gustave Roussy di Villejuif (Francia), primo autore dello studio- «Questi risultati sono significativi non solo perché ipilimumab è il primo inibitore di ‘checkpoint' immunitario a dimostrare un miglioramento nella sopravvivenza libera da recidiva in questo stadio più precoce di trattamento, ma anche perché si è osservato questo beneficio in tutti i sottogruppi di pazienti, inclusi quelli ad alto rischio di recidiva».

Mesotelioma. Ricerca italiana in primo piano a Chicago, infine, con i risultati di uno studio clinico sul mesotelioma, unico al mondo, effettuato a Siena, dall'Immunoterapia Oncologica dell'Aou Senese, diretta dal dottor Michele Maio. Si tratta del secondo studio condotto su questa patologia causata dall'esposizione all'amianto e che ha colpito e continua a interessare molti lavoratori. Con un particolare agente terapeutico, il tremelimumab, somministrato a uno specifico gruppo di pazienti con dosi differenti rispetto al primo studio clinico, già pubblicato dal gruppo del dottor Maio su Lancet Oncology nel 2013. «I risultati sono più che positivi – spiega Maio – perchè il controllo e la stabilità della malattia sono passati dal 30% del primo studio, che abbiamo condotto tra il 2009 e il 2011, a circa il 50% dello studio effettuato tra il 2012 e il 2013». Anche in questo secondo studio i pazienti su cui è stata condotta la sperimentazione sono 29 e tutti con mesotelioma già trattato, con fallimento della chemioterapia. «L'arruolamento dei pazienti– aggiunge l'oncologa Luana Calabrò che ha coordinato lo studio – si è concluso a luglio del 2013 e, grazie agli ottimi risultati ottenuti, si è già aperto un terzo studio, di tipo registrativo ed internazionale». Lo studio è stato condotto a Siena su pazienti provenienti da tutta Italia ed è stato reso possibile anche grazie al supporto dell'Arc – Associazione Italiana Ricerca sul Cancro e dell'Itt – Istituto Toscano Tumori della Regione Toscana. «Grazie ai risultati ottenuti a Siena – conclude Maio – l'azienda proprietaria di questo nuovo agente terapeutico ha investito ingenti risorse per sperimentare il nuovo farmaco su 580 pazienti che saranno trattati in circa 180 centri in tutto il mondo.

Un Medico di Medicina Generale "veggente"

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De Chirico, "Il Veggente"1914, olio su tela
New York, MoMA
Ho scoperto che il mio Medico di Medicina Generale (MMG) è un "veggente". Dopo l'intervento di gastrectomia per un ADK allo stomaco, avvenuto il 3 dicembre 2010, mi sono recato nel suo studio per chiedere la prescrizione per effettuare degli esami del sangue. Da molti anni mi curavo per il colesterolo, trigliceridi e pressione oltre la norma. Non prendevo le statine perché mi innalzavano le transaminasi ma un'altra molecola. Guardo gli esami che mi ha prescritto e non vedo colesterolo e trigliceridi. Chiedo: perchè non li faccio più?  Mi guarda e con un sorriso, mi risponde: Giovanni!! Ho interpretato quel sorriso e quell'esclamazione come segue: Giovanni, lascia stare colesterolo e trigliceridi, pensa all'ADK!! Avrai un anno di vita, che differenza fa morire con il colesterolo alto o basso?
Ora, a distanza di tre anni e mezzo dall'intervento e con una recidiva epatica in cura con chemio sperimentale,  trovo su Oncoinfo, il sito di Pensiero Scientifico Editore, un interessante articolo dal titolo ASCO 2014: statine e fine vita, datato 5 giugno 2014. Ho pensato: Il mio MMG ha anticipato di tre anni lo studio presentato all'ASCO. Mannaggia, è una "maga"!!!

Oncoinfo è un sito per scambiarsi informazioni rilevanti in ambito oncologico in forma multimediale, richiamando l'attenzione sulle tematiche che più stanno a cuore alla comunità medica in generale e oncologica in particolare. Ecco l'articolo: Nell’ultimo anno di vita, il numero di farmaci assunti da un paziente terminale all’incirca raddoppia. Il che comporta per un malato assumere più di dieci diverse pillole al giorno: un grosso onere per pazienti che spesso hanno difficoltà di deglutizione e scarso appetito. Un ulteriore problema è che gli effetti collaterali di ogni farmaco si accumulano, e nuovi effetti collaterali possono comparire quando più farmaci vengono assunti insieme. Inoltre, le interazioni tra farmaci possono ridurre l’efficacia dei singoli trattamenti.  I dati di uno studio randomizzato, finanziato dal Governo federale statunitense e presentato a Chicago, consigliano di interrompere la terapia con statine nei pazienti con una aspettativa di vita di meno di un anno. L’interruzione del trattamento con statine non accorcia la sopravvivenza, e offre una serie di importanti vantaggi, tra cui la riduzione del numero di pillole ingerite pro die, migliorando la qualità complessiva della vita.«Molti medici sanno empiricamente che, in prossimità della fine della vita, non è necessario continuare i farmaci per le malattie croniche. Ma fino a oggi non avevamo indicazioni su quali farmaci e quando farlo», sostiene l’autore dello studio, Amy P. Abernethy (oncologo e palliativista presso il Duke University Medical Center a Durham, Carolina del Nord). «Il nostro studio fornisce la prima prova che l’interruzione di statine non mette a repentaglio la sicurezza e migliora la qualità della vita dei pazienti».
Lo studio ha incluso 381 pazienti con malattie terminali (il 49 per cento dei pazienti soffriva per un tumore) e una speranza di vita da un mese ad un anno e che stava assumendo una statina da almeno tre mesi. Gli effetti indesiderati più comuni delle statine sono mal di testa, disturbi del sonno, dolori muscolari, sonnolenza e vertigini. I pazienti sono stati randomizzati a continuare o interrompere la terapia con statine.  Si è constatato che interrompere le statine era sicuro. Pochi pazienti in entrambi i gruppi sono andati incontro a complicanze cardiovascolari (13 nel gruppo che ha interrotto vs 11 nel gruppo che continuava) . Il tasso di morte a 60 giorni non era significativamente differente tra i due gruppi (20,3 per cento contro 23,8 per cento) e il gruppo che aveva cessato le statine presentava una mediana di sopravvivenza migliore (229 giorni vs 190 giorni ).  I pazienti che hanno interrotto le statine hanno dimostrato una qualità complessiva della vita sostanzialmente migliore (un miglioramento del 10 per cento circa su una scala standard) e tendevano ad avere meno sintomi. Nel complesso, hanno anche assunto meno farmaci rispetto al braccio di controllo (10.1 vs 10.8).
Non è certo l’aspetto più rilevante della questione, tuttavia i ricercatori stimano un risparmio di circa 603 milioni di dollari nei soli Stati Uniti, se tutte le persone con una speranza di vita di un anno o meno, simile al gruppo coinvolto in questo studio, interrompessero le statine. Resta il fatto che l’interruzione non è appropriata per ogni paziente, e la decisione va comunque presa su base individuale, paziente per paziente. (Fonte: ASCO 2014, abs #LBA9514)

Aiom: aggiornamenti e notizie dall' annuale meeting Asco di Chicago

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E' talmente importante il Meeting dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO), che si è tenuto quest'anno a Chicago, dal 30 maggio al 3 giugno, che l'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha pensato bene di organizzare una due giorni, 13 e 14 giugno, a Bologna per discutere sulle novità, aggiornamenti e notizie che i fortunati partecipanti hanno potuto recepire. Nonostante i 30.000 partecipanti, molti, soprattutto i medici più giovani, non hanno potuto partecipare. Riporto la lettera del presidente AIOM e la locandina dell'incontro.


Cari Associati,
sono lieto di invitarvi all’edizione 2014 dell’evento “AIOM post ASCO review: update and news from the Annual Meeting”. Come nelle precedenti occasioni sarà un’occasione per creare un momento di incontro sui più importanti dati presentati all’ASCO 2014.
Quest’anno l’evento assume una rilevanza ancora maggiore per la ridotta disponibilità per molti di partecipare all’evento a Chicago, soprattutto temo per i più giovani. L’evento di Bologna rappresenterà
pertanto l’unica possibilità, per molti, di discutere i risultati quasi in tempo reale. Poiché questa situazione sarà così anche per il futuro pensiamo che l’evento post ASCO possa rappresentare una iniziativa da
valorizzare nei prossimi anni e diventare uno degli appuntamenti stabili di AIOM all’interno di quell’area di servizio a favore dei soci.
Nell’attesa di incontrarvi a Bologna vi porgo i più cordiali saluti (prof. Stefano Cascinu, presidente AIOM)

I merli e il cancer di Giovanni: referto tac del 6 di giugno

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felce terrazzo sud, vedi nido a lato
merlotti terrazzo sud













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nido terrazzo nord, non si vede

uova terrazzo nord

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il referto della mia tac con mdc
Cari amici, vi aggiorno sulla mia situazione oncologica. Scusate se parto da lontano: dai merli sui miei terrazzi. Per motivi di mobilità domestica, abito da un paio d'anni, come ho già detto, in un piccolo appartamento, in un condominio con l'ascensore; prima ho dimorato in un appartamento a schiera su tre piani con tante scale. In questo nuovo appartamento ci sono due poggioli ben protetti: uno a sud, dove non piove mai, ed uno a nord, più grande, ma meno protetto dalle intemperie. Nella grande felce del terrazzo a sud una merla ha già fatto per ben tre volte il nido, deposte le uova e covate. Le prime tre uova non sono state covate, spaventata è scappata lasciandole nel nido (ho conservato il nido). La seconda covata è andata a buon fine, tre uova è tre bei merlotti (anche questa volta ho conservato il nido). La terza covata è in corso, quattro uova e tre bei merlotti, vedi foto. Ieri doveva venire il tecnico per la pulizia della caldaia che si trova dietro la felce, ma per non spaventare la merla e i suoi piccoli ho rinviato la pulizia.
Quando aveva cominciato a costruire il nido, per aiutarla le ho posizionato il vecchio nido che avevo conservato. Ma evidentemente l'istinto ha prevalso ed ha foderato il vecchio nido con nuove pagliuzze. E no Giovanni- mi ha detto  - non mi freghi, tu andresti ad abitare in una vecchia casa senza dare una mano di colore? Nel terrazzo a nord  in mezzo ad una ortensia e un geranio scaccia zanzare, un'altra merla, forse imbeccata dalla prima sull'accoglienza di Giovanni, ha deposto quattro uova ed ora le sta covando. E' una merla con il becco giallognolo, sembrerebbe quasi un maschio (i maschi hanno il becco giallo). Ho chiesto la consulenza di Franco, l'ortolano che coltiva l'orto di fronte al mio condominio, acuto osservatore della fauna locale: Anche i merli invecchiano come gli uomini - è stata la sua risposta- quindi il becco ingiallisce col tempo, come i capelli degli uomini imbiancano.
Dice la mia vicina di casa, coetanea e di religione mormone: Giovanni i merli portano fortuna, sono di buon auspicio. Mi sovviene l'ornitomanzia, l'antica pratica greca di leggere auspici nel comportamento degli uccelli, equivalente a quella degli auguri del mondo etrusco e romano. L'ornitomanzia viene menzionata diverse volte nella versione della Bibbia dei settanta, ma viene espressamente proibita. Proibita o no, io ho deciso di badare ai merli perche nei campi adiacenti hanno vita dura a causa delle cornacchie e delle gazze; gli altri condomini distruggono i nidi perchè sporcano i terrazzi. In libertà, a causa del freddo, delle cornacchie e delle gazze, i merli vivono due o tre anni, mentre in cattività anche 10-12 anni. Meglio due anni da liberi o 10 nella voliera? Meglio due anni senza chemio o 10 con la chemio? Ornitomanzia o no, in effetti la tac del 6 luglio fatta allo IOV, che riporto e spiego, è buona; la sperimentazione con ipilimumab sembra funzionare. Mi dispiace per l'amica Maida, passed away, che stava sperimentando ipilimumab + nivolumab. Provo da paziente oncologico esperto, non medico, a spiegare il referto con l'aiuto del web. Ho fatto una tac dell'addome con mezzo di contrasto e tac del torace con e senza contrasto. Ecco la spiegazione del referto: Si confermano le piccole formazioni linfonodali con asse minore massimo pari a 10mm di significato aspecifico = Linfonodi aspecifici = Quando si usa questa formula è perchè si trova un qualcosa che potrebbe non essere presente ma che non è indicativo di una malattia.
Linfonòdo = [comp. di linfo- e nodo] In anatomia, elemento costitutivo del sistema linfatico (detto anche ganglio linfatico, linfoganglio, ghiandola linfatica o linfoghiandola): è un corpicciolo rotondeggiante o ovale, con diametro da 1 a 25 mm, costituito da tessuto linfatico situato lungo il decorso dei vasi linfatici, isolato o riunito a catena con altri linfonodi; rappresenta una stazione di transito del flusso della linfa, di deposito e di rifornimento degli elementi cellulari della linfa, e una sede di produzione dei linfociti per il sangue circolante. Si definisce patologico un linfonodo con diametro dell'asse corto superiore a 10 mm.
Parenchima = [dal gr. παρέγχυμα -ατος, der. di παρεγχέω«spandere»] il termine è stato coniato dal medico greco Erasistrato (sec. 3° a. C.) Tessuto specifico di un organo con struttura compatta (per es., fegato, rene, polmone, tiroide, ecc.). È costituito dalle cellule che conferiscono all’organo le sue caratteristiche strutturali e funzionali. Per es., il p. polmonare è formato dagli alveoli polmonari, il p. epatico dagli epatociti, ecc.; in alcuni organi (per es. il rene), il p. è suddiviso in una parte corticale e una midollare. Il parenchima si distingue dal tessuto di sostegno o stroma (di origine connettivale), che costituisce la trama fondamentale dell’organo e contiene elementi quali i vasi ematici e i nervi.
Vie biliari non dilatate= Il sistema biliare drena la bile prodotta nel fegato dagli epatociti verso la cistifellea per l'immagazzinamento e verso il duodeno per la secrezione intestinale. È costituito da vasi che si possono dividere in intra- ed extraepatici. Le vie biliari extraepatiche iniziano con i dotti epatici destro e sinistro che si uniscono nel dotto epatico comune. Quest'ultimo si connette al dotto cistico formando il coledoco che sbocca in duodeno (le mie non sono dilatate, buon segno).
Non falde fluide endoaddominali = non c'è presenza di liquido all'interno dell'addome [comp. di endo (dentro) e addome] nel linguaggio medico, che sta o avviene all’interno della cavità addominale: organi, visceri. Anche intraddominali.

Il tuo oncologo si aggiorna e fa ricerca?

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Aiom post Asco review, 13-14 giugno

Quanti lavori che portano anche il nome del tuo oncologo vengono citati in US Medical Library (PubMed)?
Il tuo oncologo si reca annualmente al Convegno dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO)?
Il tuo oncologo ha partecipato all'Updates and news from the Annual Meeting in Chicago, organizzato dall'AIOM,che si è tenuto a Bologna il 13-14 giugno?
Esiste un elenco di ospedali eccellenti per la cura del tuo cancer?

Sono le domande che ho trovato nel sito dell'associazione ALCARE – ALCASE Italia, la prima organizzazione italiana non-profit esclusivamente dedicata alla lotta al cancro del polmone.
E'scritto nel sito, obiettivo che condivido appieno, che: La storia di patologie come il cancro della mammella e l’AIDS ci insegna una lezione importante: per cambiare la prognosi di una malattia occorre prima rendere consapevole l’opinione pubblica della gravità e dell’esistenza stessa di tale malattia. Non può essere stata una coincidenza, infatti, che sia immediatamente seguita, ai primi martellanti interventi “mediatici” sul cancro della mammella e sull’AIDS, una specie di “gara alla scoperta della cura” e una più vigorosa ricerca per il miglioramento dei metodi diagnostici. Tale gara ha portato a ridimensionare fortemente questi mali e ad ottenere grandi benefici per gli ammalati e i loro familiari.
Noi crediamo che la stessa cosa debba accadere per il cancro del polmone. Ma, per rendere visibile ai media anche questa malattia,  occorre che molte persone ne parlino: per questo ti chiediamo di unirti a noi di ALCASE Italia, e, insieme a noi, di raccogliere la sfida che il cancro del polmone rappresenta e vincerla, passo dopo passo.
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Perchè è importante partecipare allAmerican Society of Clinical Oncology (ASCO) secondo Alcare-Alcase?
L‘American Society of Clinical Oncology (ASCO), che compie nel 2014 i suoi primi 50 anni di storia, è la più influente, autorevole, ed internazionale società scientifica di oncologi medici.
Molti oncologi italiani vi sono iscritti e partecipano regolarmente agli ASCO meeting, dove presentano (e ascoltano) i risultati delle ultimissime ricerche cliniche prodotte in Italia e nel mondo.
Essere iscritti all’ASCO è certamente un segno della volontà del medico di aggiornarsi e di contribuire alle sviluppo mondiale delle conoscenze oncologiche.
L’ASCO ha in linea un gigantesco database dei suoi iscritti (http://www.cancer.net/all-about-cancer/newly-diagnosed/find-oncologist/find-oncologist-database), su cui è possibile fare delle ricerche… per trovare il “proprio” oncologo.
Noi ne abbiamo fatta una e in questo articolo vi proponiamo gli iscritti italiani all’ASCO che dichiarano un particolare interesse per il cancro al polmone.
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Medici eccellenti e i primi 100 ospedali nella cura del cancer al polmone
Leggo nel sito: Una delle prime, se non la prima domanda di chi scopre di avere un cancro ai polmoni è:  “A chi mi posso rivolgere?.. ” oppure “In quale ospedale devo andare?…” , sottintendendo: “Qual è il medico o l’ospedale più affidabile per la cura della mia malattia vicino casa?…”. Se non si ottiene la risposta nella propria cerchia di familiari, amici e conoscenti, e se non si è  soddisfatti dei medici e/o della organizzazione ospedaliera locale, allora, si comincia a cercare la propria risposta su Internet.
Qui in ALCASE, ci siamo subito resi conto di tale bisogno e, come prima risposta, abbiamo elaborato il progetto ”MEDICI ECCELLENTI” (nella cura del cancro al polmone).   Quel progetto permise di realizzare un elenco obiettivo dei medici che più di tutti avevano fatto ricerca, nell’ambito della oncologia polmonare.  Il primo elenco dei 100 medici eccellenti d’Italia fu pubblicato sul sito di ALCASE il 1-2-09.  Seguì poi un aggiornamento dello stesso progetto, pubblicato il 6/7/12 e tuttora on-line: “MEDICI ECCELLENTI, 2° Edizione“.
Ora, dopo aver risposto alla domanda: “A chi mi posso rivolgere?…”, proviamo a rispondere all’altra domanda: “In quale ospedale devo andare?…”, pur sapendo che si tratta delle due facce di una stessa medaglia.   Infatti, non c’è un medico di alta qualificazione che non operi in una struttura medica ad alto contenuto tecnologico e col supporto di diverse competenze; e, d’altra parte, non c’è un centro medico all’avanguardia che non conti fra i propri medici un o più figure professionali di alta qualificazione…
Prima di presentare il link al nuovo elenco, vorremmo spendere due parole sulla metodologia seguita per la compilazione della lista de “I PRIMI 100 OSPEDALI“.
In pratica abbiamo compiuto i seguenti passi:
Partendo dal lavoro curato dalla Fondazione Umberto Veronesi e pubblicato nelle pagine del Corriere della Sera (edizione online), alla sezione SALUTE/SPORTELLO CANCRO, abbiamo ricavato i dati relativi al cancro del polmone (OSPEDALI CHE CURANO: I TUMORI DELL’APPARATO RESPIRATORIO/dati 2011 di tutte le regioni italiane).
Abbiamo quindi deciso di selezionare i primi cento ospedali in base al numero di ricoveri di degenza ordinaria nel 2011, e di riportarli insieme ad una serie di parametri che, a nostro parere, sono particolarmente utili nella valutazione della loro efficacia:  1) numero di ricoveri in Day Hospital [DH];  2) rapporto DH/degenza ordinaria; 3) numero di interventi chirurgici;  4) rapporto operazioni/ricoveri; 5) numero di “Medici Eccellenti” operanti nella struttura e 6) link alla loro pagina.
Tentativo di contatto con il responsabile di ciascuno centro medico allo scopo di ottenere una adesione attiva al programma, esplicitata dalla compilazione di un formulario standard per la raccolta di informazioni aggiuntive.
Pubblicazione della lista de “i primi 100 ospedali nella cura del cancro del polmone in Italia”, inclusiva delle informazioni di cui trattasi al punto 2) e 3).
Abbiamo deciso di utilizzare un parametro piuttosto grezzo di efficienza terapeutica (il numero totale di ricoveri per anno), e non parametri più complessi come l’indice medicare (utilizzato da SPORTELLO CANCRO), perché non ci fidiamo molto di un indice di complessità terapeutica valutato in base ai costi sostenuti e, soprattutto, perchè il nostro obiettivo è quello di offrire una rosa di centri medici fortemente impegnati nella cura dei malati di cancro al polmone. Conseguentemente, non è stata pubblicata alcuna graduatoria nell’ambito dei primi 100 ospedali, ma, come già fatto in passato per i “Medici Eccellenti”, viene fornita una elencazione alfabetica, suddivisa per regione e città di origine.
Col progetto “I PRIMI 100 OSPEDALI“, ALCASE continua la sua opera di servizio dei malati di cancro al polmone, dei loro familiari e di tutte le persone che li hanno a cuore.

Linee Guida ESMO sulla TEV: Perchè molti oncologi sottostimano tale tipo di tossicità?

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Riporto due documenti sul Tromboembolismo Venoso (TVE), un argomento che mi tocca personalmente perché sono stato colpito da Trombosi Venosa Profonda (TVP) nell'ottobre 2013. Sono andato a studiarmi le malattie trombo-emboliche perchè mi è stato consigliato di continuare a prendere ancora il Glexane 8000 (enoxaparina sodica), una fiala sottocutanea al giorno, nonostante siano passati sei mesi dall'evento.Il primo documento ha per titolo:
Il MMG e la gestione della TVP - Parte seconda: la terapia della TVP degli arti inferiori Con il termine malattia tromboembolica venosa, o tromboembolismo venoso (TEV) si identificano due entità patologiche che possono essere considerate manifestazioni diverse della stessa entità clinica: la trombosi venosa profonda (TVP), cioè la formazione di un trombo all’interno di una vena, di solito degli arti inferiori, e l’embolia polmonare (EP), che insorge quando uno o più trombi migrano dalla sede di formazione e giungono alle arterie polmonari (emboli) provocando un ostacolo all’apporto ematico ed alterando la funzione respiratoria. Il secondo documento è stato prodotto dall'European Society for Medical Oncology (ESMO) e s'intitola:
Le complicanze tromboemboliche nel paziente con cancro: le linee guida ESMO
(Il Pensiero Scientifico Editore) Linee guida e pratica clinica - Mario Mandalà e Roberto Labianca - Divisione di Oncologia Medica - Dipartimento di Oncologia ed Ematologia - Ospedali Riuniti di Bergamo
Trovo scritto nelle Linee guida Esmo:
Il tromboembolismo venoso (TEV) rappresenta una delle piu importanti cause di morbilità e mortalità nei pazienti con cancro. In accordo con recenti studi di popolazione i pazienti con il rischio maggiore sono quelli con malattia metastatica, e nell’ambito di tumori primitivi quelli con rischio maggiore sono i gliomi, il carcinoma del polmone, dell’utero, della vescica, del pancreas, dello stomaco e del rene1. Il rischio e 4-13 volte superiore nei pazienti con malattia metastatica rispetto a quelli con malattia limitata1,2. (...) Nonostante il TEV sia una complicanza a volte devastante, potenzialmente fatale, molti oncologi sottostimano tale tipo di tossicità 5,6. Per tale motivo la Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) ha deciso di stilare delle raccomandazioni cliniche per la profilassi e la terapia del TEV al fine di ottimizzare la gestione clinica di tale complicanza nei pazienti con cancro7. (...)Il rischio di sviluppare TEV è la risultante di fattori di rischio clinici e patologici quali: l’istotipo e la sede del tumore, lo stadio, la somministrazione della chemioterapia e della terapia ormonale, l’intervento chirurgico, la durata dell’anestesia la presenza di un catetere venoso centrale, l’età, l’immobilità, e il TEV in anamnesi8. Uno dei più importanti fattori di rischio per il TEV è la chemioterapia che può aumentare il rischio di TEV attraverso 4 meccanismi:
1. danno acuto sulla parete vasale come può avvenire con la bleomicina, la carmustina e gli alcaloidi della vinca;
2. danno ritardato sull’integrità dell’endotelio vasale (adriamicina);
3. riduzione delle proteine regolatrici del processo coagulativo, come la diminuzione dei livelli di proteina C ed S con lo schema CMF (Ciclofosfamide, 5-Fluorouracile, Methotrexate), ovvero la riduzione dei livelli di antitrombina in pazienti trattati con asparaginasi;
4. alterazioni dell’attività piastrinica8. 
La tab.1 è un modello predittivo di sviluppo del tromboembolismo venoso nei pazienti oncologici ambulatoriali con cancro attivo che ricevono chemioterapia.
Per calcolare l'indice di massa corporea (IMC o BMI, acronimo Inglese di Body Mass Index), un parametro che mette in relazione la massa corporea e la staturadi un soggetto, clicca qui.


16° Congresso mondiale ESMO sul Cancro gastrointestinale

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Si svolgerà a Barcellona dal 25 al 28 giugno il 16° Congresso mondiale ESMO sul Cancro gastrointestinale. Nuove scoperte, nuove tecniche e  recentirisultati nella ricerca enella scopertahanno cambiato ilmodo in cuii medicitrattano i loropazienti-adottando un approccio piùindividualizzato. Il 16° Congresso MondialeESMO sul cancro gastrointestinaleforniràimportantiaggiornamenticlinicinella gestione deivostri pazienti.
Il focus del Congresso è centrato sullaterapia personalizzata, la gestionemultidisciplinare e sui meccanismi molecolari e informeràe aggiorneràla vasta gamma diesperti che vi partecipanonel trattamentodei tumorigastrointestinali, fornendo una chiaravisioneper la terapia.

Sono amato e circondato dai merli...ma Lui dov'è?

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Carissimi, vi propongo una predica domenicale sulle meraviglie e sulle insidie della natura e sul significato della nostra esistenza. Forse dovevi fare il prete, mi dirà qualcuno!! Nella prima foto si vedono i merlotti del terrazzo sud prima di spiccare il volo verso il mondo, anche per loro pieno di insidie, era la terza nidiata che seguivo. Ma la vita continua, nel terrazzo nord sono nati quattro merlini (nella seconda foto se ne vedono due con la bocca aperta in attesa del cibo), prima nidiata, sarà un gran lavoro per la merla e il merlo allevarli, quanti viaggi dovranno fare per procurare il cibo ai quattro affamati. Devo concludere che sono amato dai merli, i miei sono gli unici terrazzi dove vengono ospitati e seguiti, negli altri vengono cacciati perchè sporcano.Ed ecco la predica:"Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?" Speriamo, ma non sempre Lui interviene, forse per lasciare a noi la responsabilità di farlo. Nulla però viene dato gratis, quanta fatica per alcuni, non per tutti, nel procurare il cibo e quante insidie riserva la vita agli animali e agli uomini: malattie, carestie, guerre, predatori di tutti i tipi...muore di fame, in media, un bambino ogni cinque secondi. Lui dov'è? Chi sa dare una risposta? Sono scivolato sui grandi interrogativi della nostra esistenza. Mi sono dimenticato di quanto affermava il grande Galileo: "Meglio trovare una verità, benchè piccola, che discutere delle grandi questioni senza conseguire nessuna verità" (modificato il 23.06.14)
merli del terrazzo sud pronti a spiccare il volo
merli del terrazzo nord, appena nati..hanno fame

Un'oncologa-senologa racconta il suo cancro

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Giulia Locati, giornalista del "Il Giornale", è una cancer blogger come me e come molti altri ex/o pazienti oncologici. In stragrande maggioranza i cancer blogger sono donne, i maschi sono meno propensi a parlare delle loro patologie. Giulia cura un blog dal titolo “Col senno di poi”… il coraggio di combattere il tumore al seno. E' scritto nel blog: Nell’autunno del 2007 ho scoperto di avere un tumore al seno, da allora la mia vita è cambiata profondamente ma non in peggio. Mi chiedo: Quanti pazienti oncologici possono fare una simile affermazione?
Scorrendo i suoi post ne ho trovato uno, in data 9 maggio 2011, molto interessante dal titolo:  “Io, oncologa, vi racconto il mio cancro”.
Si parla di una oncologa-senologa che si è ammalata di un carcinoma alla mammella bilaterale. Siamo convinti che un medico sia immortale, che non debba mai ammalarsi di cancer. Che cosa scatta nella mente di un medico quando impatta con la stessa patologia che ha curato per tutta una vita? Anche nel caso raccontato da Giulia gli oncologi, è capitato a anche a me, erano divisi nel consigliare la chemioterapia. Leggendo il post scopro che presso uno dei più importanti centri oncologici mondiali, " M.D. Anderson" dell'Università del Texas si possono fare delle simulazioni sul web. I docenti del M.D. Anderson hanno creato diversi calcolatori clinici, noti anche come nomogrammi, per predire i risultati del trattamento, la sopravvivenza e la risposta ai trattamenti specifici del cancro.Questi calcolatori, sviluppati in collaborazione con riviste peer-reviewed, aiutano sia i pazienti che i medici a prendere decisioni informate circa i trattamenti per quattro tipi di cancro: seno, colon-retto, esofago e pancreas. Chiaramente hanno dovuto mettere un disclaimer (avvertimento).

Disclaimer: Questi calcolatori non sono destinati ad essere un sostituto dei pareri dei medici specializzati n materia di trattamento del cancro.I risultati di questi calcolatori devono essere utilizzati solo in combinazione con tutte le altre informazioni cliniche su ogni singolo caso. 
Sono andato a vedere il sito e senza password ho avuto la possibilità di simulare dei calcoli.

Nella fig. a lato ho riportato, copiandolo dal sito, come calcolare la sopravvivenza nel caso del cancro al pancreas, uno dei più aggressivi. Ci sono due opzioni per il calcolatore:
1. pStadio I-III con trattamento chirurgico;
2. pStadio I-III senza trattamento chirurgico o stadio IV.
Nel caso del tumore al pancreas viene chiesto di inserire l'età, genere, razza, grado e stadio del tumore, se si è fatta la radioterapia e la localizzazione del tumore nel pancreas. Cliccando "calculate" ti viene fornita la sopravvivenza.

Mamma voglio che tu stia bene: il cancro della mamma raccontato ad un bambino

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Ho trovato in internet un libricino dal titolo: Mamma voglio che tu stia bene. E' stato scritto da Beatrice Chiodini, psicologa (Humanitas) che ha superato con grinta l’esperienza personale di un cancro al seno.
“Mamma voglio che tu stia bene” è un libro illustrato pensato per i bambini. Descrive, attraverso gli occhi di Filippo, sette anni, la malattia della sua mamma, raccontando i cambiamenti che avvengono nella sua vita e la capacità di adattarsi alla nuova situazione, superando le paure. I bambini hanno bisogno di sapere cosa sta succedendo e a cosa andranno incontro: non è sempre facile ricordarsi di questa esigenza in un momento emotivamente difficile come quello che segue la diagnosi. Questo libro offre consigli su come affrontare con serenità
il momento della comunicazione con i propri figli.  Si legge nell'introduzione: La non-spiegazione lascia il bambino nell’incertezza e nello spavento, che porteranno inevitabilmente ad una condizione di angoscia e confusione, rendendo l’evento più traumatico di quello che già è di per sé. Persino una verità infelice sarà migliore dell’insicurezza di non sapere. Non potrete impedire ai vostri bambini di sentirsi tristi, ma condividendo i vostri sentimenti e dando loro informazioni, potrete sostenerli nella loro tristezza.
Anche quando un bambino cade e si fa un graffio, il dolore dipende da come l’adulto lo incoraggia ad affrontarlo. Talvolta basta soffiare sulla bua per far sparire il dolore.
“Questo perché al dolore del graffio non si aggiunge la sofferenza della rappresentazione del graffio, ma la trasformazione della sofferenza in un evento piacevole di scambio con la figura protettiva” (Cyrulnik, 2002).

È quindi davvero importante offrire delle informazioni, fornire loro delle spiegazioni affinché possano comprendere in modo esauriente e non ansiogeno ciò che avviene intorno e soprattutto dentro di loro.
È a partire da queste considerazioni che nasce l’idea di scrivere questo libricino. La storia di Filippo, raccontata con il linguaggio e con gli occhi di un bambino, vuole essere uno strumento per aiutare i genitori ad aiutare i loro figli. Attraverso un excursus tra avvenimenti ed emozioni, caratterizzato da una scelta cromatica che sottolinea, pagina per pagina, l’intensità dell’emozione legata ad ogni specifica fase del percorso medico-clinico (il rosso, l’arancio e il giallo per le emozioni più intense e di allerta, il verde, il blu e l’azzurro per le fasi più distese), il bambino, insieme a voi, avrà modo di meglio comprendere cosa stia avvenendo attorno a lui e alla sua mamma. La lettura della storia di Filippo legittimerà il vostro bambino nel provare le emozioni meno piacevoli, come rabbia e tristezza, e gli darà modo di scoprire quanto sia importante esternarle per poterle comprendere ed accettare.

AIOM review post ASCO: aggiornamenti e notizie dall'annuale meeting di Chicago

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Relazione Mario Scartozzi
I pazienti esperti, formulo l'auspicio che tutti lo diventiamo, che vogliono conoscere aggiornamenti e notizie dal meeting annuale dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO), le troviamo nel sito dell'Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM).  Si possono ascoltare gli interventi, in contemporanea con la visione delle slide, delle relazioni su "AIOM post ASCO review: updates and news from the Annual Meeting in Chicago". Il seminario si è tenuto al Royal Hotel Carlton di Bologna il 13 e 14 giugno.
Tra le molte relazioni ho scelto quella del dott. Mario Scartozzi della Clinica di Chirurgia Medica di Ancona, perchè tratta il tema: Highlights in gastrointestinal (no colorectal) cancer (Punti salienti nel cancro grastrointestinale (non colonrettale)). Nella sua relazione si parla del cancer al pancreas (14 slide), allo stomaco, della chemio e della radioterapia adiuvante combinate, della linfoadenectomia D1 e D2 e dell'anticorpo monoclonale ramucirumab che la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato recentemente per il trattamento di pazienti affetti da tumore allo stomaco in stato avanzato o adenocarcinoma della giunzione esofago-gastrica. 
Italia, anche se non ordinata, batte England 1 a 0...ma poi
La relazione non è di facile comprensione, ho dovuto ascoltarla due volte, sia per la velocità espositiva che per il lessico specialistico utilizzato. D'altronde non era rivolta ai pazienti ma ai colleghi oncologi. Ritengo che un paziente possa definirsi esperto quando sarà in grado di comprenderla nelle linee essenziali. Il dott. Scartozzi conclude la sua relazione affermando che la ricerca non procede sempre in maniera ordinata, ma non è detto che ciò non sia vincente. Per suffragare la sua affermazione ha presentato la slide che confronta la squadra di calcio italiana, molto disordinata, vincente su quella inglese. Ma come nel tumore non è facile fare i veggenti, così anche nel calcio le previsioni non hanno confermato le aspettative della vigilia, amara sconfitta. (aggiornato)
Glossario 


  • TTP (time to progression) = tempo in mesi dall’inizio della terapia al quale il 50% dei pazienti (mediana temporale) è progredito o morto.
  • PFS (Progression-Free Survival) = percentuale di pazienti che non sono progrediti o morti dopo un determinato periodo di osservazione, generalmente 3 o 6 mesi (PFS-3 mesi o PFS- 6 mesi).
  • TTP e PFS differiscono nel modo in cui viene considerata la morte per cause non tumore correlate, nel senso che se un paziente muore per incidente stradale senza dimostrazione radiologica o clinica di progressione tumorale, la sua morte non è un evento per il TTP (il paziente verrà censorizzato, come spiegato in seguito), mentre tale decesso viene registrato come evento nella valutazione dell PFS. In realtà nella letteratura scientifica oncologica si possono trovare diverse definizioni di TTP e PFS, tanto che i due termini vengono spesso utilizzati come sinonimi. Pertanto è sempre consigliabile consultare il testo del protocollo o la sezione materiali e metodi dei lavori scientifici per chiarire come sono.
  • DFS (Disease-free Survival) = percentuale di pazienti trattati in adiuvante che non mostrano una recidiva di malattia ad un intervallo generalmente di 2 o 5 anni. Anche in questo caso la morte per altre cause potrà o meno essere considerata come evento.
  • OS (La sopravvivenza globale/Overall Survival = è l’obiettivo per eccellenza degli studi oncologici, ma richiede molto tempo per essere analizzato ed è influenzato da tutti i trattamenti eseguiti dal paziente.
 

Tu sei unico, così come è unico il tuo tumore

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Questa affermazione, che considero veritiera, l'ho trovata nel sito della Caris Life Sciences un'azienda leader nel settore delle bioscienze, con sede a Irving (Texas) e laboratori a Phoenix (Arizona), focalizzata sullo sviluppo e la fornitura di servizi diagnostici, prognostici e teranostici (teranostica = fusione di diagnostica e terapia) molecolari innovativi per il trattamento del cancro.
La missione dell'azienda, è scritto nel sito, è trasformare l'assistenza sanitaria attraverso lo sviluppo di tecnologie innovative, dalla fornitura di servizi di laboratorio di patologia clinica di altissima qualità allo sviluppo di test diagnostici innovativi e strumenti che consentono il progresso della scienza medica e migliorano la cura del paziente. Le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche hanno reso possibile l’esame dei tumori a livello molecolare. La scienza oncologica ha fatto grandi passi avanti nell’identificazione di singoli geni, proteine e altre molecole, denominate biomarcatori tumorali, che possono fornire indizi sul modo in cui agisce il tumore e su quali opzioni di trattamento sono state correlate a questi biomarcatori. Apprendi di più sui biomarcatori tumorali
Un nuovo metodo, denominato Tracciamento del Profilo Guidato dalle Evidenze, basandosi su queste scoperte, può aiutare il tuo medico a identificare e valutare possibili opzioni di trattamento e a sviluppare un piano di trattamento individuale per il tuo specifico tumore.
Il tuo medico può decidere di utilizzare il Profilo tumorale guidato dalle evidenze in specifici tipi di tumore o stadi della malattia tumorale.  Consulta il nostro elenco di domande utili, che potrai utilizzare se desideri parlare con il tuo medico riguardo al profilo tumorale.
Non so quanto possa costare un servizio del genere.
Per leggere l'opuscolo in italianodi Caris Molecular Intelligence™  
Nuovi dati presentati alla Conferenza 2014 dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO) mostrano miglioramenti nei risultati ottenuti in pazienti oncologici sottoposti a terapie basate su profilazione tumorale completa (Adnkronos) BASILEA, Svizzera, June 5, 2014 /PRNewswire/ -- I dati prodotti da più di 30 studi clinici presentati al meeting annuale dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO) rafforzano l'attribuzione di "attore rivoluzionario" riconosciuta dagli oncologi alla profilazione tumorale, poiché consente loro di personalizzare i trattamenti oncologici con una precisione mai sperimentata prima. Gli studi condotti da Caris Life Sciences, in collaborazione con le principali istituzioni accademiche e cliniche, si sono concentrati su tipi di tumore refrattari, rari o aggressivi che consentono al paziente limitate opzioni di trattamento. Il servizio di profilazione tumorale completa utilizzato durante gli studi, consente di rilevare un'ampia gamma di "biomarcatori" tumorali (proteine, geni o altre molecole che influenzano crescita, profilazione e risposta alle terapie delle cellule tumorali) e di interpretare i risultati ottenuti, consentendo di identificare le opzioni di trattamento con maggiori probabilità di esito positivo per il paziente e di escludere quelle con minori probabilità di successo. I risultati ottenuti consentono agli oncologi di determinare in modo appropriato i trattamenti più idonei a ciascun paziente sulla base dello specifico assetto del tumore piuttosto che della sua localizzazione.
Dati prodotti da studi precedenti dimostrano che la profilazione tumorale completa identifica in modo coerente i biomarcatori legati a specifici trattamenti in oltre il 90% dei pazienti, consentendo ai medici di modificare la scelta terapeutica in oltre l'80% dei casi. Rispetto al trattamento non-guidato, quello sviluppato in base alla profilazione ha mostrato di produrre effetti positivi su diverse forme tumorali, migliorando i risultati della terapia. I dati ASCO dimostrano che per molti pazienti colpiti da tumori solidi e privi di adeguate alternative terapeutiche, la profilazione tumorale completa offre costantemente agli oncologi nuovi suggerimenti di intervento, utili a indirizzare i successivi approcci terapeutici e a migliorare i risultati ottenibili.
Un rapporto preliminare di Caris Registry™ ha evidenziato indici di sopravvivenza post-profilazione significativamente maggiori in pazienti con tumore ovarico, delle tube di Falloppio o carcinoma peritoneale primitivo trattati con i farmaci suggeriti dalla profilazione tumorale rispetto alle pazienti in terapia con farmaci che la profilazione stessa indicava come meno efficaci. I dati hanno mostrato che alle pazienti trattate in base agli esiti della profilazione era associata una percentuale di rischio di morte più bassa del 46% (Rapporto di rischio = 0,54, p= 0,0018).
Un altro studio ha dimostrato che la profilazione tumorale è in grado di aiutare i medici a trovare nuove opzioni per i pazienti con patologie difficili da trattare. La profilazione ha permesso di identificare i tumori suscettibili di elevata resistenza ai trattamenti standard, fornendo indicazioni circa opzioni aggiuntive che altrimenti non sarebbero state considerate.
Il professor Hani Gabra, direttore dell'Ovarian Cancer Action Research Centre presso l'Imperial College e autore di uno degli abstract presentati, ha detto: "I dati presentati al meeting dell'ASCO di quest'anno avvalorano ulteriormente il ricorso alla profilazione completa dei tumori. Tale approccio, offre nuove alternative terapeutiche ai pazienti colpiti da forme tumorali rare o difficili da trattare e a coloro che hanno esaurito le opzioni di trattamento standard previste. Sono felicissimo di constatare l'ampiezza della ricerca condotta su una piattaforma globale e fiducioso del fatto che la profilazione verrà rapidamente adottata nella pratica clinica europea."
Gilda Witte, Chief Executive di Ovarian Cancer Action, ha affermato: "Per migliorare le prospettive delle pazienti colpite da tumore ovarico, dobbiamo approfondire le conoscenze sui diversi tipi di tumore. In questo senso, la profilazione tumorale si sta dimostrando di fondamentale rilevanza. Accogliamo favorevolmente gli investimenti di Caris in questo settore di ricerca per fornire nuove informazioni sui tumori ovarici. Ci auguriamo che tutto ciò consenta di assistere a una svolta negli approcci terapeutici capace, a sua volta, di incidere positivamente sugli indici di sopravvivenza."
Il TNBC (tumore al seno triplo negativo) è difficile da curare. Ciò è dovuto sia alla sua rapida progressione che alle scarse opzioni di trattamento efficace disponibili. Tuttavia, i nuovi dati presentati al meeting dell'ASCO indicano che la profilazione tumorale completa può essere utilizzato per identificare specifici gruppi di pazienti con sovraespressione di biomarcatori come PD-L1, indicandone la candidabilità a studi per valutare se potrebbero beneficiare di immunoterapie sperimentali. Caris Life Sciences è stata una delle prime, rare, organizzazioni al mondo a offrire test PD-1 e PD-L1 in un laboratorio certificato ISO. Un esteso studio internazionale, condotto su oltre 14.000 casi di tumore gastrointestinale, ha evidenziato che la profilazione tumorale è riuscita a identificare differenze nel tipo e nella frequenza dei biomarcatori tumorali che possono essere utilizzate dai medici per orientarsi verso scelte terapeutiche idonee per specifici pazienti.
Andreas Voss, Vicepresidente Medical and Clinical Affairs di Caris Life Sciences ha detto: "La profilazione tumorale completa è innegabilmente uno dei temi più caldi del meeting ASCO 2014. È sempre più evidente che l'approccio migliore per la profilazione tumorale è quello che prevede diversi metodi per l'esecuzione di test in grado di rilevare mutazioni, livelli di espressione genica e biomarcatori proteici. Queste analisi combinate consentono agli oncologi di ottenere informazioni esaustive e definire le opzioni di trattamento applicabili. Caris Molecular Intelligence si attesta come il servizio commerciale di profilazione tumorale più avanzato al mondo. Siamo orgogliosi di collaborare con oncologi di rilevanza mondiale per trasferire ai malati i vantaggi della profilazione tumorale." Benché acquistabile in tutta Europa, il servizio Caris Molecular Intelligence non è ancora formalmente soggetto a rimborso. Singole compagnie di assicurazione, centri clinici e organizzazioni in alcuni paesi hanno accettato di rimborsare il servizio su richiesta. Caris Life Sciences si sta adoperando per fare in modo di assicurare il rimborso del servizio in tutta Europa.
Informazioni su Caris Life Sciences e Caris Molecular Intelligence™
Caris Life Sciences è un'azienda leader nel settore delle bioscienze impegnata a mantenere quanto promesso dalla medicina di precisione. Caris Molecular Intelligence™, il primo e maggiore servizio di profilazione tumorale del settore, fornisce agli oncologi le opzioni di trattamento disponibili potenzialmente più idonee dal punto di vista clinico per personalizzare le terapie. Avvalendosi di diverse tecnologie avanzate e clinicamente convalidate per la valutazione dei cambiamenti biologici rilevanti nel tumore di ciascun paziente, Caris Molecular Intelligence correla i dati dei biomarcatore rilevati sul tumore con le associazioni di biomarcatore e farmaco disponibili nella letteratura clinica sul cancro. Inoltre, l'azienda sta sviluppando una serie di test ematologici basati sulla sua piattaforma proprietaria Carisome ® TOP™. Si tratta di una tecnologia rivoluzionaria per la diagnosi, la prognosi e la teranostica del cancro e di altre malattie complesse basata sugli esami del sangue. Dalla sua sede di Irving, Texas, Caris Life Sciences offre servizi in tutta Europa, Stati Uniti, Australia e in altri mercati internazionali. Per ulteriori informazioni, vi invitiamo a visitare http://www.carislifesciences.eu.

L'assunzione della vitamina B12 può alimentare il cancro?

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Buongiorno a tutti, ho una domanda da fare. Vi risulta che l'assunzione di vitamina B12 possa essere anche nociva in quanto andrebbe ad alimentare il cancer?

Questa domanda viene spesso posta dai gastrectomizzati/gastroresecati nel Forum chiuso "Vivere dopo il cancro allo stomaco (si può!), coordinato da Rosie Fiorino. E' visibile invece il sito dell'Associazioneper i malati di tumore allo stomaco, presidente Claudia Santangelo. Dalle risposte dei pazienti si evince una situazione complessa, variegata e a macchia di leopardo: alcuni medici dicono di sì, altri sono più dubbiosi. Anche il mio MMG aveva dei dubbi sull'uso della vitamina B, dubbio fugato però dal gastroenterologo.

Ho fatto una ricerca nel web, ecco quello che ho trovato a proposito della vitamina B12, chiamata anche cobalamina, in quanto nella sua struttura presenta un atomo di cobalto centrale. Per essere assorbita dal nostro organismo deve legarsi ad una sostanza secreta dalle cellule parietali dello stomaco, il fattore intrinseco. Il legame con il fattore intrinseco farà sì che la vitamina B12 venga riconosciuta da uno specifico recettore cellulare e introdotta all'interno della cellula.



Lo stomaco nell'uomo ha solo funzioni di contenitore e non ha quindi alcun ruolo nei processi digestivi che vengono effettuati dai succhi pancreatici e dalla bile. Questo fatto consente agli operati di gastrectomia di non avere alcuna limitazione di tipo qualitativo. Potete infatti mangiare qualsiasi alimento, esattamente tutto quello che mangiavate prima dell'intervento. L'unico accorgimento deve riguardare, come detto, unicamente la quantità che dovrà essere limitata per singolo pasto.
lo stomaco riveste però grande importanza per l'assorbimento del Ferro e della Vitamina B12. Per quel che riguarda il Ferro è comunque consigliabile un controllo semestrale dei valori di Sideremia, Tranferrina e soprattutto di Ferritina per poter valutare l'eventuale necessità di una terapia sostitutiva. Se siete stati sottoposti a gastrectomia subtotale si ha un recupero dei processi di assorbimento, per cui la carenza di Ferro diviene più rara. Diverso è il discorso per quanto riguarda la Vitamina B12 che non sarete più in grado di assorbire per tutta la vita in quanto è stato asportato il pezzo di stomaco dove viene prodotto il cosiddetto fattore intrinseco che, coniugato alla Vitamina B12, ne consente l'assorbimento. Per questo motivo ricordatevi che è necessario eseguire una volta all'anno un ciclo di 12 iniezioni di Vitamina B12 per via intramuscolare.

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Dal sito dell'AIMAC  (in generale)

È vero che c’é un rapporto tra vitamine e tumore? Devo assumere qualche integratore?

Sì, esiste un rapporto tra vitamine e cancro. Il tumore per crescere ha bisogno delle stesse sostanze che fanno crescere le cellule normali, ma in quantità maggiore, perché le cellule tumorali crescono più rapidamente delle cellule normali. Pertanto, un eccesso di vitamine facilita la crescita cellulare. Di conseguenza, gli integratori dovrebbero essere assunti solo dai malati che, durante la radioterapia o la chemioterapia, riducono sensibilmente la loro alimentazione.

Consultare sempre il proprio medico in merito all'opportunità di assumere qualunque tipo di supplemento nutrizionale orale sia esso acquistato in farmacia, in erboristeria o in negozi specializzati in prodotti nutrizionali, perché potrebbe interferire con la terapia somministrata (es. acido folico in chemioterapia con metotressato) e, di conseguenza, ridurne l'efficacia  (es. vitamina C e E in chemioterapia e radioterapia) o potenziarne gli effetti indesiderati. 

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Da Le Basi Scientifiche per le Linee Guida

La gastrectomia totale causa invariabilmente una significativa perdita di peso, principalmente dovuta ad una riduzione dell’intake calorico, a sua volta provocato da un senso di sazietà precoce, che viene lamentato molto frequentemente dai pazienti, specie nei primi mesi dopo l’intervento. Recenti studi hanno permesso di chiarire che alla base del disturbo alimentare potrebbe esservi un’alterata produzione di ormoni gastroenterici (1,2). Dopo un intervento di gastrectomia totale, la ricostruzione del canale alimentare può avvenire con modalità tecniche diverse che prevedono, in ogni caso, l’esecuzione preliminare di un’esofago-digiuno-anastomosi o con una semplice, lunga ansa ad Y secondo Roux oppure con la creazione di una pouch digiunale, che viene interposta fra esofago e duodeno prossimale, al fine di mantenere il transito duodenale degli alimenti (2). Il passaggio precoce e rapido del cibo nel piccolo intestino, specialmente nelle ricostruzioni che saltano il transito duodenale, come avviene nella gastrectomia totale secondo Roux, è in grado di indurre un’iperglicemia post-prandiale; anche i livelli di insulina dopo pasto glucidico risultano più elevati nei pazienti sottoposti a gastrectomia totale. Allo stesso modo, la produzione di colecistochinina è significativamente più elevata rispetto ai controlli normali, specie dopo ricostruzione secondo Roux (1). Queste alterazioni ormonali si ritiene possano contribuire al senso di sazietà precoce lamentato dai pazienti; d’altra parte, studi condotti con traccianti radioattivi somministrati come pasto scintigrafico hanno confermato l’accelerato transito intestinale, ma non in tutti i casi e non sempre tale da interferire con la digestione e l’assorbimento dei nutrienti (3). Va in effetti precisato che sono molti gli studi scientifici che trattano i disturbi nutrizionali di pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica od a gastrectomia parziale per ulcera peptica o cancro gastrico, mentre sono molto pochi quelli relativi alla gastrectomia totale.


Malassorbimento di calcio
Ad oggi, solo pochi studi hanno esaminato la supplementazione di calcio e vitamina D dopo gastrectomia. In assenza di una misura di documentata efficacia per aumentare la densità minerale ossea in questa categoria di pazienti, la raccomandazione generale è di supplementare la dieta con calcio e vitamina D per prevenire la perdita ossea indotta dalla gastrectomia totale (7). Secondo Ichikawa et al. (6), è consigliata una somministrazione precoce sia di calcio sia di vitamina D, in forma di lattato di calcio (3 g/die) ed alfa-cocalciferolo (1 μg/die). Poiché i bifosfonati si sono dimostrati efficaci nell’aumentare la densità minerale ossea e nel ridurre il tasso di fratture vertebrali nelle donne con osteoporosi, il loro impiego è stato proposto anche nei pazienti gastrectomizzati totali con ridotta densità ossea (7). Oltre alla supplementazione farmacologica, gli stessi Autori raccomandano che i pazienti assumano pesce almeno 1 volta alla settimana e latte o derivati almeno 1 volta al giorno.


Anemia sideropenia
Secondo Love et al. (14), è opportuno iniziare la supplementazione orale di ferro nei pazienti che abbiano livelli di emoglobina superiori a 10 g/dL (14). Il solfato ferroso (325 mg, idrato) o fumarato ferroso (200 mg) forniscono 65 mg di ferro per capsula. Si deve istruire il paziente ad assumere da 1 a 2 capsule al giorno per prevenire la carenza di ferro o da 3 a 4 capsule al giorno per il trattamento di pazienti con carenza documentata. Se i parametri non migliorano dopo alcune settimane di terapia, il dosaggio dovrebbe essere aumentato. Può essere assunto un preparato liquido quando le capsule non sono ben tollerate. Gli alimenti ricchi di calcio, come tè, cereali e crusca, riducono l’assorbimento del ferro e non dovrebbero essere consumati insieme o subito dopo la dose di ferro. Nei pazienti che rimangono refrattari alla supplementazione orale potrebbe essere necessario il trattamento con ferro parenterale, soprattutto se sintomatici e/o con livelli di emoglobina < 10 g/dl. La via di somministrazione endovenosa è meglio tollerata di quella intramuscolare e pertanto dovrebbe essere preferita. Le formulazioni come ferro destrano (50 mg di ferro elementare/ml), ferrico ossido saccarato (20 mg di ferro elementare/ml) o sodio ferrigluconato (12.5 mg/ml) possono essere utilizzate, calcolando la quota necessaria di ferro secondo la seguente formula:
Ferro (mg) = [0.3 x peso corporeo del paziente in kg x 2.2 x 100 (14.8 - emoglobina del paziente)] / 14.8.
La maggior parte dei pazienti adulti con deficit di ferro richiede da 1 a 2 g di ferro o da 20 a 40 ml di ferro destrano. I pazienti obesi possono avere necessità più elevate. La dose è in genere somministrata diluita in soluzione salina in un tempo di almeno 1 o 2 ore. Alcuni pazienti possono richiedere la somministrazione di ferro per via endovenosa più volte all’anno per mantenere le riserve (14). Dal punto di vista dietetico, i pazienti dovrebbero essere incoraggiati ad assumere alimenti ricchi in ferro facilmente assorbibile come la carne rossa ed il fegato. È meno assorbibile, invece, il ferro non-eme di cui sono ricchi alcuni alimenti come cereali, tuorlo d’uovo e vegetali a foglia verde. La vitamina C aumenta l’assorbimento di ferro, di conseguenza se ne suggerisce l’assunzione durante i pasti inserendo nella dieta agrumi come arancia, limone e pompelmo. Al contrario, il tè ne diminuisce l’assorbimento, quindi se ne sconsiglia l’uso oppure l’assunzione lontana dal pasto (1-2 ore di distanza) (15).
Anemia megaloblastica
Attualmente, non vi sono test gold standard per la diagnosi di carenza di vitamina B12. Quando i livelli plasmatici di vitamina B12 sono < 150 ng/L e/o si sospetta un’anemia megaloblastica da carenza di vitamina B12 è consigliata la ripetizione del dosaggio, insieme alla determinazione dei livelli di omocisteina e di acido metilmalonico nel sangue (11). Secondo Dali-Youcef et al. (16), i pazienti con carenza di vitamina B12 dovrebbero ricevere 1.000 μg/giorno di cianocobalamina per via parenterale (intramuscolare o sottocutanea) per una settimana, seguiti da 1.000 μg/settimana per un mese e poi 1.000 μg/mese per tutta la vita. In alternativa, è efficace la stessa dose di idrossicobalamina somministrata per via intramuscolare ogni 1-3 mesi per tutta la vita. Questa forma di cobalamina si deposita maggiormente e più a lungo nei tessuti rispetto alla cianocobalamina e, quindi, può essere somministrata con minore frequenza (11). Anche se disponibile, il trattamento con cobalamina orale non è ancora stato pienamente convalidato nella pratica clinica in termini di efficienza a lungo termine (10). Si consiglia di eseguire una determinazione dell’emocromo una volta all’anno nei pazienti in trattamento a lungo termine per carenza di vitamina B12 (11).

La solidarietà è più forte tra gli umani o tra gli animali?

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Solidarietà animale
I merli del terrazzo nord hanno preso il volo, sono andati prima nell'albero di fronte e poi ....Quelli del terrazzo sud erano già partiti. Da quando ho scritto la storia delle nidiate e delle covate di merli, molti mi scrivono o mi raccontano vicende analoghe o che hanno per protagonisti gli animali. Eccone una...
"Tempo fa, dopo che tu mi entusiasmasti comunicandomi dei tuoi merlotti, andai a trovare una mia amica di cui tu conosci l'esistenza e la residenza! Appena varcato il portone di casa sua, udii un verso anomalo: "gu gu gu". Cercai con lo sguardo d'individuare la provenienza di quel suono e vidi una gallina, in un angolo scuro del portico. Subito intravvidi, rannicchiati, due piccolissimi anatroccoli, due batuffoli gialli che sporgevano appena da sotto la gallina che aveva sostituito l'anatra, nella funzione di mamma. Ricordai quando, da piccola, ero solita vedere le stesse scene, sotto i portici della cascina!! Venerdì scorso, tornai dall'amica e trovai la stessa gallina, nuovamente nella funzione di chioccia ma con 5 anatroccoli "nuovi"!!. Mi dissero che erano di una nuova covata e che quelli d'allora, essendo figli di anatre selvatiche, erano cresciuti e se n'erano volati via. Anche queste uova provenivano da anatre selvatiche. Mi raccontarono che uno di quegli anatroccoli si era perso e tribolarono molto per riuscire a recuperarlo, non lo trovavano. Lo sentivano pigolare ma non individuavano la direzione di provenienza del suono. Si accorsero poi che sul tetto di un abbaino, all'interno del loro cortile/giardino, c'era la gallina/chioccia che si lamentava col solito richiamo delle chiocce. Il figlio della mia amica cercò di avvicinarsi a qualunque suono finché s'accorse che proveniva dalla grata di un tombino sul quale si era andata ad appollaiare la chioccia, continuando a lamentarsi col suo "gu gu gu", come a segnalare l'ubicazione in cui si trovava il "suo" piccolo. Il figlio della mia amica, accertatosi che l'anatroccolo era caduto nel tombino e che da solo non sarebbe mai potuto risalire, asportò la grata e si calò nell'acqua piovana che ristagnava sul fondo, da dove lo prelevò. Il marito della mia amica è cacciatore e quelle uova gli erano state regalate; sapeva quindi che mai sarebbero state covate se non da una chioccia che stava già covando, proprio come quella che avevano loro in giardino!!!"

Un utile sito sul cancer allo stomaco del medico inglese Peter Thatcher

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Scrive Rosie Rosanna Fiorino nel Forum  dell'Associazione "Vivere senza stomaco"Amici vi segnalo di nuovo questo sito di cui si era parlato tempo fa. E' un sito in inglese, scritto da un gastroenterologo. E' un sito molto completo, ma da leggere con cautela, poiché affronta tantissimi aspetti del tumore allo stomaco, anche alcuni piuttosto duri che non vorremmo conoscere. In ogni caso fornisce tantissime informazioni. Il mio consiglio è decidete voi fino a dove e cosa leggere, ricordando sempre che ogni caso è a sé e non ci sono risposte e prognosi certe al 100% per nessuno.
L'ho trovato molto interessante e ho pensato che sarebbe stato utile cominciare a tradurlo, da non professionista ma da paziente oncologico esperto. Ricordo che Rosie è scrittrice e cura  il blog "Stories from the underground - Come vivere senza stomaco, amare la musica ed essere sereni". Con affetto, amicizia e riconoscenza ringrazio Rosie (vicepresidente dell'Associazione), Claudia Santangelo (presidente dell'Associazione), Patrizia Bianco (tesoriere) e Ferdinando Cavallero (segretario) per il loro impegno di solidarietà. Un grazie particolare al dott. Peter Thatcher per l'utile e completo sito.


Se avete bisogno di informazioni affidabili sul cancro allo stomaco, comprese le opzioni chirurgiche e chemioterapiche non cercate oltre, l'aiuto che vi serve è qui! Io vi fornirò un aiuto qualificato e una consulenza su tutti gli aspetti della malattia. Qualunque sia la circostanza che vi porta a leggere questo sito, paziente, persona amata, accompagnatore o semplicemente vuoi saperne di più circa i primi sintomi, segni e molto, molto di più, l'aiuto qualificato è qui per voi.
Date un'occhiata a questa guida rapida di link per sezioni del sito tra cui .....
Informazioni sul Cancro allo Stomaco:
Tutto quello che c'è da sapere su sintomi e segni
Conoscere i vari tipi di tumore allo stomaco

Ulteriori informazioni sulle indagini usate per diagnosticare il tumore
Dai un'occhiata alle varie opzioni di trattamento disponibili

Prognosi e Stadiazione completamente spiegate!
Informazioni per chi ha un carcinoma 
gastrico avanzato

Un'occasione per condividere la tua storia, per guidare e dare speranza a chi è nella tua stessa situazione
Alcuni indirizzi utili per voi e per i vostri familiari. Le organizzazioni che potrebbero essere adatte per voi (Gran Bretegna)
E molto, molto di più!
Se pensate che potreste avere questa patologia, date un'occhiata a questo sito e chiedetevi, ho avuto uno di questi sintomi?
  • Bruciore allo stomaco o indigestione di recente
  • Inspiegabile perdita di peso
  • Sazietà precoce o sensazione di pienezza troppo presto, quando mangio
  • Gonfiore
  • La disfagia (difficoltà a deglutire) o la sensazione che il cibo si attacchi
  • Rigurgito o vomito il cibo
  • Stanchezza
  • Feci scure

Se la risposta a uno di questi sintomi è SI,è necessario consultare il medico per ulteriori indagini.

Fortunatamente in molti casi il problema sarà benigno, ma se no, prima la patologia è diagnostica meglio è. Se viene confermato un cancro allo stomaco o gastrico, io sono qui per aiutarti e per fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno. Sì, non siete soli. Può essere un momento molto spaventoso e ciò può essere dovuto alla paura dell'ignoto. Si può percepire che non è possibile discutere le vostre paure o preoccupazioni con quelli più vicini a voi o si ha paura di chiedere il consiglio di cui si ha realmente bisogno. Dai un'occhiata al sito " Sintomi del mio cancro allo stomaco", è qui per aiutarti ed istruirti. Se non riesci a trovare quello che stai cercando, fammi sapere, sono sempre alla ricerca di nuove idee e sarò lieto di consigliarti. Ti ringrazio per aver visitato il sito!
Con i migliori auguri da Peter Thatcher MBBS, MRCPI (Medico e gastroenterologo)
PS. È inoltre possibile discutere di eventuali problemi più importanti sul sito Google +  o le pagine di Facebook.

Notizie sul dott. Peter Thatcher

Ciao, io sono il dottor Peter Thatcherconsulente gastroenterologo e autore di MyStomachCancerSymptoms.com, dedicato alla consapevolezza e all'informazione sul cancro dello stomaco. Il cancro impatta con molti di noi ad un certo punto nella nostra vita.E' così comune cheuno su tre svilupperà la malattia. Il cancro dello stomaco non fa eccezione a questo, con circa 8.000 nuovi casi nel Regno Unito ogni anno. Mi aspetto che tu stia visitando questo sito perché tu o una persona cara siete o siete stati preoccupati per la possibilità di avere un cancro gastrico o dello stomaco.Ho un'esperienza personale su questo tema, sia nella mia professione, sia nella mia vita. Il cancro ha colpito la mia famiglia nel 1990. Mio padre, Graham Thomas Thatcher, un uomo di 66 anni in forma, anche se un po' sovrappeso, ha iniziato rapidamente  a sentirsi pieno e sazio. Ha cominciato a rigurgitare occasionalmente il cibo e ha iniziato a perdere peso.Inizialmente ha pensato che perdere peso era utile, non c'era mai riuscito. Ero un giovane studente di medicina, al momento, ma sapevo che qualcosa non andava.Dopo indagini ci hanno dato la terribile notizia: aveva un cancro allo stomaco stadio IV. Papà era molto coraggioso e ha combattuto una battaglia molto privata con la malattia.E 'stato terribile vederlo morire, era diventato l'ombra di se stesso. Papà morì sei settimane dopo il mio matrimonio, pacificamente nel sonno, in un hospice.
Perché sto condividendo questo con voi? Mio padre non ha avuto modo di vedermi come medico, né ha mai visto i 10 nipoti.So che li avrebbe molto amati. Avrebbe approvato la creazione di  MyStomachCancerSymptoms.com, per aiutare le persone che si trovano nella stessa condizione. Nel 1990, non c'era un tale sito a disposizione di papà, dove poteva ottenere aiuto per il cancro gastrico e accedere alle informazioni che gli avrebbero permesso di prendere una decisione informata. Bene, ora che hai una migliore comprensione della mia esperienza, sono sicuro che ti rendi conto quanto ciò sia importante per me. Come medico, spero di fornire informazioni di qualità e facilmente comprensibili, e come figlio cerco di restituire qualcosa per mostrare che la lotta di mio padre con la malattia non ha dato alcun risultato. Non voglio attraverso il sito MyStomachSymptoms.com essere foriero di cattive notizie, ma desidero fornire aiuto a chi ha un cancro gastrico e speranza a coloro che si trovano in un momento molto difficile della loro vita. Dopo tutto, ho il vantaggio di vedere la malattia da "entrambi i lati della medaglia", come medico addestrato per diagnosticare e gestire questa patologia, e per esperienza personale. Se ti piace il mio sito e lo trovi informato raccontalo agli altri: quando sei seduto in sala d'attesa, sui social media o anche ai medici e agli infermieriche si occupano di te.

L'unico scopo di questo sito è quello di aiutare e se posso aiutare, non importa quanto, allora tutte le 1000 di ore per costruirlo sono valse la pena. Vi faccio i migliori auguri per il  viaggio del cancro,  sarò con voi in ogni passo del cammino. Auguri, Pietro

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